Archivio dell'autore: Vincenzo Passerini

Andrea Purgatori e l’ideale funerale in Duomo

Pensiero del giorno

Andrea Purgatori (Roma, 1 febbraio 1953 – 19 luglio 2023).

L’Italia civile ricorda il giornalista Andrea Purgatori, scomparso nei giorni scorsi a 70 anni, con gratitudine e ammirazione, e celebra idealmente il suo solenne funerale in un Duomo gremito di tutti i vivi e di tutti i morti che hanno amato e amano l’Italia della verità e della giustizia, e per essa si sono battuti e continuano a battersi.

 

Vincenzo Passerini

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Parte finalmente su larga scala in Africa la vaccinazione contro la malaria che uccide un bambino ogni minuto

«La malaria uccide un bambino ogni minuto… In Africa si verificano il 95% dei casi mondiali di malaria e il 96% dei morti. Il programma di distribuzione del vaccino parte dai 12 Paesi africani più colpiti e privilegerà le aree dove il rischio per i bambini è più alto.

Nei prossimi anni coinvolgerà altri 16 Paesi africani (…)

Nel 2019, prima del virus si erano registrati 232 milioni di casi di malattia e 568 mila morti. Nel 2021, anno culminante del Covid, i casi di malaria sono saliti a 247 milioni, e i morti, addirittura, a 619 mila (…) I paesi ricchi sono stati privilegiati non solo nella somministrazione del vaccino anti Covid, ma anche nella profilassi e cura delle altre malattie. I più poveri sono stati accantonati negli anni del Covid.»

(Vincenzo Passerini)

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Presentato a Trento “Quale umanità?”, il libro di Montalcini sulla strage di Cutro. E il Vescovo ne acquista 300 copie per i giovani

Trento, auditorium del Vigilianum, 7 luglio 2023: l’autore Vincenzo Montalcini al centro, Diego Andreatta, direttore di “Vita trentina”, alla sua destra, Vincenzo Passerini alla sua sinistra.

Davanti a un folto pubblico è stato presentato a Trento il 7 luglio scorso l’instant book di Vincenzo Montalcini, direttore di Crotonenews, sulla strage di Cutro. Con l’autore hanno dialogato il direttore del settimanale diocesano “Vita trentina”, organizzatore dell’incontro insieme all’Area testimonianza e impegno sociale della diocesi, e Vincenzo Passerini.

Si è parlato anche della terribile strage di Philos in Grecia dove sono morte 600 persone che potevano essere salvate.

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Abbandonati: “Il peschereccio di Pylos, i volti dispersi” (“Vita trentina”, 29 giugno 2023)

Il peschereccio stracarico di migranti, avvistato alle 9 di mattina è naufragato a Pylos, con mare calmo, alle 2 di notte. Nessun intervento di soccorso. 600 morti. Un crimine contro l’umanità.

«A Kobane, nella città curda al confine con la Turchia, che ricordiamo per l’eroica resistenza contro l’Isis in uno dei più sanguinosi assedi durante la guerra civile, Mohammed Mohammed, di 48 anni, gommista, aspetta invano notizie di suo figlio Diyar di 15 anni. Voleva andare in Germania, con 4 amici, pure dispersi, dove vive lo zio, il fratello di Mohammed. “Qui la situazione è terribile”, dice alla France Presse. Ogni tanto la Turchia bombarda. C’erano 35 siriani curdi, provenienti da quella zona del Nord del Paese, sul peschereccio naufragato. “Le persone stavano scappando dalla morte, ma hanno trovato la morte” dice Mohammed. Potevano essere salvate. E invece sono state abbandonate.» (Vincenzo Passerini)

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“Quale umanità?” L’instant book di Vincenzo Montalcini sulla strage di Cutro sarà presentato a Trento il 7 luglio

La copertina dell’instant book di Montalcini sulla strage di Cutro pubblicato da Idemedia (foto della copertina di Giuseppe Pipita).

«Sono passati pochi mesi dal naufragio di Cutro, che tra il 25 e il 26 febbraio 2023 ha spazzato via quasi cento vite che viaggiavano a bordo della “Summer Love”.

Venerdì 7 luglio alle 20.45, a Trento, nell’aula magna del Polo culturale diocesano Vigilianum, in via Endrici 14, si svolgerà la presentazione di “Quale umanità?”, l’instant book del giornalista Vincenzo Montalcini, direttore della testata online CrotoneNews.com, scritto ad appena due settimane dalla tragedia di Steccato di Cutro.

L’autore dialogherà con Diego Andreatta, direttore di Vita Trentina, e con Vincenzo Passerini. Il tema dell’incontro, aperto a tutti, è “Quale umanità? Cutro, Philo e le altre stragi nel Mediterraneo“.» (dal sito internet di “Vita Trentina”)

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Blaise Pascal – 4/ Il Papa: grandezza e miseria dell’uomo, il paradosso del pensiero di Pascal (di Alessandro Di Bussolo)

«“Infaticabile ricercatore del vero”, “pensatore geniale”, “attento ai bisogni materiali di tutti”, “innamorato di Cristo”, “cristiano di razionalità eccezionale” e di “intelligenza immensa e inquieta”. Sono alcune delle definizioni del filosofo e teologo francese Blaise Pascal che Papa Francesco utilizza nella Lettera apostolica Sublimitas et miseria hominis, scritta per il quarto centenario della nascita dell’uomo che è stato anche matematico e fisico, e pubblicata oggi, giorno dell’anniversario.» (Alessandro Di Bussolo)

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Blaise Pascal – 2 / Chateaubriand: “Un genio portentoso”

Pensiero del giorno

Blaise Pascal (1623-1662)

“Ci fu un uomo che a dodici anni, con aste e cerchi, creò la matematica; che a sedici anni stese il più dotto trattato sulle coniche dall’antichità in poi; che a diciannove anni condensò in una macchina una scienza che è interamente dell’intelletto; che a ventitré anni dimostrò i fenomeni del peso dell’aria ed eliminò uno dei grandi errori della fisica antica; che all’età in cui altri iniziano appena a vivere,

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Blaise Pascal a 400 anni dalla nascita – 1/ Fragilità e dignità dell’uomo

Pensiero del giorno

Blaise Pascal (Clermont-Ferrand, 19 giugno 1623 – Parigi, 19 agosto 1662)

“L’uomo non è che una canna, la più fragile di tutta la natura; ma è una canna pensante. Non occorre che l’universo intero si armi per annientarlo: un vapore, una goccia d’acqua è sufficiente per ucciderlo. Ma quando anche l’universo lo schiacciasse, l’uomo sarebbe pur sempre più nobile di ciò che lo uccide, dal momento che egli sa di morire e il vantaggio che l’universo ha su di lui; l’universo non sa nulla. Tutta la nostra dignità sta dunque nel pensiero. È in virtù di esso che dobbiamo elevarci, e non nello spazio e nella durata che non sapremmo riempire. Lavoriamo dunque a ben pensare: ecco il principio della morale.”

Blaise Pascal

 

da Pensieri, traduzione di Adriano Bausola e Remo Tapella, Bompiani, 2009, p. 153.

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Spaventosa strage nel Mediterraneo: 700 migranti annegati, tra cui 100 bambini. Nessun soccorso, come a Cutro. Ma la Propaganda nasconde la verità

Il barcone della strage.

Quasi 700 migranti annegati in mare, tra cui 100 bambini. Ancora non ne siamo certi, ma tutto lascia pensare che sarà purtroppo così. Sul peschereccio egiziano partito dalla Libia e naufragato al largo di Pylos, regione greca del Peloponneso, tra il 13 e il 14 giugno, c’erano probabilmente 750 persone. I salvati sono 104, i corpi finora recuperati 78, i dispersi probabilmente 600.

E ancora una volta, come a Cutro, si parla di strage, non di tragedia. Non si è fatto quello che si doveva fare per soccorrere quell’imbarcazione che da ore le autorità marittime sapevano essere alla deriva. E, come a Cutro, la propaganda del governo, in questo caso greco, cerca di nascondere la verità.

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Santificazione di Berlusconi. Padre Alex Zanotelli: “La Chiesa deve essere critica: no alla benedizione in Duomo” (intervista a “Il Fatto Quotidiano”, 14 giugno 2023)

Padre Alex Zanotelli, missionario comboniano.

«Davanti alla morte serve tanto silenzio, solo Dio ti giudicherà. Ma Berlusconi ha avuto un ruolo molto negativo nel nostro Paese. Ci si dimentica dei suoi rapporti con la mafia tramite Marcello Dell’Utri, del suo legame con la P2, della mercificazione del corpo delle donne. Resto esterrefatto davanti a tanti ecclesiastici che parlano di lui. Un uomo di una amoralità terribile, che lui ha eretto a etica del popolo italiano. Abbiamo una società amorale grazie a lui.» (p. Alex Zanotelli)

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Migranti: realtà e propaganda (editoriale su “Vita trentina”, 15 giugno 2023)

Mancava solo la portaerei per sventare un inesistente dirottamento ad opera di inesistenti migranti terroristi… In realtà due profughi con un taglierino…

“Sui migranti si nascondono grandi verità e si esagerano episodi secondari. Come l’incidente accaduto il 9 giugno scorso su una nave turca al largo di Napoli, venduto all’opinione pubblica, con aperture drammatiche dei notiziari radiotelevisivi, come un tentativo di dirottamento ad opera di terroristi travestiti da profughi. Sventato dai nostri reparti speciali. Il tutto si è però sgonfiato rapidamente. Nessun dirottamento, nessun terrorista. Hanno mobilitato due elicotteri militari e il battaglione San Marco contro …due migranti con dei taglierini. Penoso e ridicolo. Ma i cittadini, almeno i più, non l’hanno saputo.” (Vincenzo Passerini)

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Addio a Flavia Franzoni Prodi, anima gentile dell’Ulivo (di Marco Damilano, “Domani”)

Flavia Franzoni e Romano Prodi al Festival dell’economia di Trento il 26 maggio 2023.

«Era esperta di Welfare, impegnata nel Terzo Settore e nella cooperazione sociale da studiosa e esperta, nella fondazione Zancan a lungo presieduta da don Giovanni Nervo, un laboratorio di vero riformismo di questo Paese, e nell’Iress, proponeva un welfare «municipale e comunitario», si potrebbe dire personalista, attento alle persone: la sanità, la scuola, i servizi sociali, le famiglie, i bambini, «affezionata allo Stato»: «Negli anni in cui sembrava prevalere “il privato è bello” comunicavamo una aspettativa positiva nei confronti del pubblico». (Marco Damilano)

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CRIMINI RUSSI CONTRO I BAMBINI UCRAINI / 2 – Darya Kasyanova di SOS Children’s Villages ha riportato a casa ottantaquattro minori ucraini (da “Avvenire”)

Nonna Vera riabbraccia sua nipote Veronica, 14 anni, trattenuta per oltre un anno in Russia (da “Avvenire”)

«Darya Kasyanova di SOS Children’s Villages è riuscita a riportare a casa ottantaquattro minori ucraini. Sono 371 quelli ricondotti nel Paese da altre organizzazioni. Un ristretto gruppo, se paragonato ai 19.500 che il governo di Kiev considera ufficialmente deportati, anche se le stime sono vertiginosamente più elevate, con Mosca che ammette l’«evacuazione» per «sicurezza» di 744mila bambini.» (Francesca Ghirardelli, “Avvenire”)

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CRIMINI RUSSI CONTRO I BAMBINI UCRAINI / 3 – Tetyana è riuscita a riportare a casa il figlio Sasha (da “La Stampa”)

Tetyana col figlio Sasha.

«Per quasi due mesi Tetyana non ha saputo più nulla di lui, e quando l’ha ritrovato, grazie alle indagini e alla mobilitazione dei volontari, all’orfanotrofio di Perevalsk, nella parte del Donbass occupata dai russi, era già stato spostato altre due volte. I 13 ragazzini rapiti da Kupyansk erano stati costretti a parlare russo, a indossare uniformi con la Z simbolo della guerra in Ucraina, e a ripetere la propaganda del Cremlino: nei video pubblicati dall’orfanotrofio sul suo sito si vedono i bambini ucraini partecipare alle celebrazioni per l’anniversario dell’invasione del loro Paese e ascoltare proclami di «gratitudine e rispetto» per i soldati russi.»

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Attenti agli sciacalli delle mafie. Troppi silenzi e complicità (editoriale su “Vita trentina”)

Una cava di porfido in Trentino (foto “Vita trentina”).

«Nel processo “Perfido” [la ‘ndrangheta nel settore del porfido trentino] sono coinvolti anche imprenditori e politici trentini. La mafia ha bisogno di sponde e le trova se non c’è un netto rifiuto della corruzione. Che non succeda in Trentino quello che è accaduto in Lombardia. Che conta, è scritto nella relazione della Dia, 25 locali (chiamiamole “sezioni”) della ‘ndrangehta (in Piemonte sono 16, in Veneto 3, in Valle d’Aosta 1, in Trentino 1, per quanto riguarda il Nord).

Le mafie si sono radicate grazie alla sottovalutazione del fenomeno e alla disponibilità di imprenditori e politici alla corruzione. Ma anche alla mancanza di reazione da parte della società. Si veda l’amara intervista ad “Avvenire” di Alessandra Dolci, coordinatrice della Direzione distrettuale antimafia di Milano» (Vincenzo Passerini)

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Romano Prodi “Questo è autoritarismo” (intervista a “La Stampa”, 31 maggio 2023)

Romano Prodi

«L’Osservatorio di Pavia ci dice che nei tg lo spazio dedicato al governo è 4 volte superiore a quello dell’opposizione. Oggi, sommando Rai e Mediaset, stiamo marciando verso un’assoluta omogeneità dell’informazione televisiva. Già allora vi era un duopolio zoppo, oggi vi è un monopolio assoluto. Il pluralismo, se ci sarà, non potrà che essere confinato su reti con minore ascolto. Certo ci sono i nuovi media, ma il messaggio che più influisce sull’elettorato è quello televisivo» (Romano Prodi)

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«MIO FIGLIO DON MILANI». La splendida intervista rilasciata da Alice Milani Weiss a p. Nazzareno Fabbretti (“Il Resto del Carlino”, 8 luglio 1970)

Don Lorenzo Milani (Firenze 1923-1967) con la madre Alice Weiss Milani (Trieste 1895-Firenze 1978).

«No, non credo in Dio. Sono ebrea, ma non credente e praticante. Anche se la Chiesa cattolica ha sempre avuto su di me una grande attrazione, vivo, religiosamente, come tanti altri, sulla “terra di nessuno”. Per quanto il caso di mio figlio mi abbia colpito profondamente, non gli ho mai detto, né allora né dopo, una sola parola che lo potesse condizionare nella sua libertà. Io ho sempre rispettato la sua libertà e lui la mia.» (Alice Weiss Milani)

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“Don Lorenzo Milani e la scuola di Barbiana”. Il numero speciale del “Margine” con gli interventi al convegno del 1983

Nel febbraio del 1983 la rivista mensile “Il Margine”, pubblicata dall’associazione Oscar A. Romero, organizzava a Trento una serie di tre incontri dedicati al priore di Barbiana. Relatori: gli ex allievi di don Milani, Guido Carotti, Nello Baglioni e Mileno Fabbiani;  don Cesare Mazzoni, parroco, e Gian Paolo Meucci, presidente del Tribunale dei minori di Firenze, amici del priore; e poi don Marcello Farina, Fabrizio Mattevi, Vincenzo Passerini dell’associazione Oscar A. Romero. Gli interventi furono pubblicati in un numero speciale del mensile che potete leggere qui.

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«Cercasi un fine.» Don Lorenzo Milani, prete e maestro (Firenze, 27 maggio 1923 – 26 giugno 1967)

Pensiero del giorno

Don Lorenzo Milani e i ragazzi della scuola di Barbiana.

«Cercasi un fine. Bisogna che sia onesto. Grande. Che non presupponga nel ragazzo null’altro che d’essere uomo. Cioè che vada bene per credenti e atei.

Io lo conosco. Il priore me l’ha imposto fin da quando avevo 11 anni e ne ringrazio Dio. Ho risparmiato tanto tempo. Ho saputo minuto per minuto perché studiavo.

Il fine giusto è dedicarsi al prossimo.

E in questo secolo come vuole amare se non con la politica o col sindacato o con la scuola? Siamo sovrani. Non è più il tempo delle elemosine, ma delle scelte. Contro i classisti che siete voi, contro la fame, l’analfabetismo, il razzismo, le guerre coloniali.»

Scuola di Barbiana, Lettera a una professoressa,

Libreria Editrice Fiorentina, 1967, p. 94.

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Appello di Oxfam ai leader mondiali: “Armi: guadagni record nel 2022, mentre la fame uccide 9 mila persone al giorno”

«La spesa militare globale (incluso il commercio di armi) nel 2022 ha toccato la cifra record di 2.200 miliardi di dollari, sufficienti a coprire oltre 42 volte gli aiuti richiesti dalle Nazioni Unite per fronteggiare le più gravi crisi umanitarie nel mondo (pari a 51,7 miliardi di dollari) e 11 volte l’Aiuto Pubblico allo Sviluppo globale (pari a 206 miliardi di dollari).

È l’allarme lanciato da Oxfam, in occasione della riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu che fino a domani discuterà di strategie utili a garantire la sicurezza dei civili nei Paesi in guerra. L’appello urgente è che si adottino politiche per salvare la vita di milioni di persone intrappolate in zone di conflitto, agendo concretamente contro il moltiplicarsi di guerre e la proliferazione di armi.» (dall’appello di Oxfam, 24 maggio 2023)

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“Non compiacere gli umori delle folle”. Il testo del discorso del presidente Mattarella in ricordo di Manzoni nel 150° della morte

Alessandro Manzoni (Milano, 7 marzo 1985 – 22 maggio 1873)

«Ma – nella sua visione – è la persona, in quanto figlia di Dio, e non la stirpe, l’appartenenza a un gruppo etnico o a una comunità nazionale, a essere destinataria di diritti universali, di tutela e protezione. È l’uomo in quanto tale, non solo in quanto appartenente a una nazione, in quanto cittadino, a essere portatore di dignità e di diritti.»

«Il romantico e cattolico Manzoni, in verità, non rinnega i valori della Rivoluzione Francese, anzi, li approva e li condivide, insistendo soprattutto sul quello più trascurato, la fraternità. La Rivoluzione Francese, secondo Manzoni, aveva tradito questi valori, perché, con il giacobinismo, si era trasformata nell’ideologia del Terrore e della violenza.»

«La “Storia della Colonna infame” – un capolavoro di letteratura civile, compreso e rivalutato soltanto a partire dal secolo scorso – ci ammonisce di quanto siano perniciosi gli umori delle folle anonime, i pregiudizi, gli stereotipi; e di quali rischi si corrano quando i detentori del potere – politico, legislativo, giudiziario – si adoperino per compiacerli a ogni costo, cercando soltanto un consenso effimero.»

 

Sergio Mattarella

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“Debre Libanos, i monaci uccisi dai fascisti” (di Vincenzo Passerini, “Vita trentina”, 18 maggio 2023)

Debre Libanos (Etiopia), maggio 1937: un gruppo di monaci ortodossi in attesa dell’esecuzione da parte dell’esercito italiano.

«Il massacro comincia il 20 maggio e si conclude il 29. Prima sono uccisi i monaci inabili e ammalati. Poi via via tutti gli altri, caricati a gruppi sui camion, portati ai bordi di un precipizio o di fosse comuni e mitragliati. I corpi coperti di terra.

I dati ufficiali italiani parlano di 452 uccisi, ma gli studiosi ritengono che siano tra i 1400 e i 2033. Altri saranno uccisi nei mesi seguenti, altri moriranno nei campi di concentramento.» (Vincenzo Passerini)

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A cento anni dalla nascita del priore di Barbiana: “L’orsa, Anatolie, l’ingiustizia e lo schiaffo di don Milani”.

Don Lorenzo Milani non invecchia mai. Nasceva a Firenze cento anni fa, il 27 maggio 1923. La sua testimonianza e la sua parola sono sempre vive, provocatorie, anticonformiste, anche rispetto al fronte cosiddetto progressista che l’ha fatto suo. Ma lui non è di nessuno, se non del Vangelo e del suo popolo. E ne ha per tutti. Riproponiamo questo articolo del 2014 e ricordiamo gli altri pubblicati in questo blog.

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“Il nonno più invidiato del quartiere” (di Paolo Giuntella)

Pensiero del giorno

Paolo Giuntella (5 ottobre 1946 – 22 maggio 2008)

«Papà [Vittorio Emanuele Giuntella] era il nonno più invidiato del quartiere. Un nonno con la lunga barba bianca come quello dei cartoni animati, un nonno che divideva la sua attività tra un’infinita serie di conferenze in tutte le scuole d’Italia sulla Resistenza  e i lager, e i suoi nipoti, che proprio da lui hanno ricevuto e interiorizzato la lezione della nonviolenza, dell’ecumenismo, l’amicizia per gli ebrei e dunque la sensibilità acutissima contro certi ambienti di morte e certe volgarità antisemite e razziste, che erano di ritorno, purtroppo, tra i loro compagni di scuola.»

Paolo Giuntella

 

Da Paolo Giuntella e Vittorio E. Giuntella, Il gomitolo dell’alleluja. Di padre in figlio il filo della fede, a cura di Laura Rozza Giuntella, prefazione alla nuova edizione di David Sassoli, Ave, Roma, 2009).

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L’associazione “Luogo Comune” tiene viva la testimonianza di Agitu, indimenticabile pastora

L’associazione “Luogo Comune” di Riva del Garda ha acquistato il piccolo rimorchio/bancarella con il quale Agitu, indimenticabile pastora, vendeva i suoi prodotti caseari ai mercati e lo utilizza per iniziative di comunità.

Il 17 maggio scorso, inoltre, ha promosso la presentazione del libro di Benedetta Capezzuoli “Il mondo di Agitu è anche il nostro” che inaugura una serie di incontri al femminile.

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Eraldo Affinati, «La mia scuola per i migranti valorizza il dono» (intervista di Francesca Fattinger, “il T”, 18 maggio 2023)

Eraldo Affinati

«Insegnare la lingua italiana significa aiutare a strutturare il pensiero. Il dono ci consente di uscire dalla dimensione retributiva che ci imprigiona. Io ti do e tu mi dai. No, non così. Noi dovremmo credere in ciò che facciamo a prescindere dal risultato che potremo ottenere. Questa posizione etica è sempre stata storicamente rivoluzionaria, ma oggi lo è ancora di più perché viviamo sotto l’impero del numero.» (Eraldo Affinati)

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Vladimir Kara-Murza, grande testimone di pace e di giustizia: condannato a 25 anni di galera per aver criticato la guerra all’Ucraina e il regime di Putin (editoriale su “Vita trentina” di V. Passerini)

Vladimir Kara-Murza

«Questo, al momento, è il prezzo che si paga in Russia per non voler stare zitti. Ma so anche che verrà il giorno in cui le tenebre sul nostro paese si disperderanno. In cui il nero sarà chiamato nero e il bianco, bianco; in cui si riconoscerà ufficialmente che due più due fa comunque quattro; in cui la guerra sarà chiamata guerra e l’usurpatore, usurpatore; e saranno detti criminali quelli che l’hanno fomentata e scatenata, e non quelli che hanno cercato di fermarla.»

(Vladimir Kara-Murza ai giudici)

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Aldo Moro, allargare le basi sociali della democrazia (dal libro “Tracce nella nebbia”)

Aldo Moro, al centro, tra Giorgio La Pira, alla sua destra, e Giuseppe Dossetti, alla sua sinistra, all’ Assemblea Costituente (1947).

«Più passa il tempo e più la sua grandezza si impone, mentre più torbido si rivela l’intreccio di brigatismo e camaleontico golpismo che, probabilmente, ne decretò la fine. La loggia massonica P2 imperava, anche in cruciali istituzioni della Repubblica.»

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Peppino Impastato, il ragazzo che si ribellò alla mafia (dal libro “Tracce nella nebbia”)

Peppino Impastato (1948-1978)

«Peppino si schiera contro quel mondo che zittisce e uccide. Fonda il giornalino “L’idea socialista” e aderisce al Psiup, nuovo partito della sinistra.

Si impegna nelle lotte sociali, con gli edili, i contadini, contro la terza pista dell’aeroporto e il malaffare che su questo si concentra (l’aeroporto di Palermo è nel Comune di Cinisi).»

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Giovanni Bianconi, “Terrorismo italiano”: sintesi magistrale di un tragico capitolo della nostra storia

350 morti e più di 1000 feriti: è il bilancio delle vittime del terrorismo italiano. Rosso e nero.

Giovanni Bianconi, cronista e studioso di terrorismo, ne racconta in una sintesi magistrale la tragica storia.

Un piccolo e importante libro che si distingue per chiarezza, solidità e obiettività.

Utile a tutti, sia ai giovani che non hanno vissuto quegli anni terribili, determinanti per la storia d’Italia, sia agli adulti che li hanno vissuti ma che cercano ancora di capire come e perché è accaduto tutto questo.

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