Taranto e la cosa giusta: organizzare la speranza
Non c’è tempo da perdere. Sui temi decisivi, a partire da quello ambientale e da quello sociale, c’è fame di concretezza. Di proposte realizzabili. Di esempi buoni da seguire. Di scelte immediate.
Non c’è tempo da perdere. Sui temi decisivi, a partire da quello ambientale e da quello sociale, c’è fame di concretezza. Di proposte realizzabili. Di esempi buoni da seguire. Di scelte immediate.
“Se qualcuno vuole veramente “mordere” l’esistenza dovrà fare, prima o poi, l’esperienza del digiuno.
Astenersi dal mangiare – vedremo subito in che modo – è veramente un mettersi alla prova, un misurare la nostra determinazione nel prendere in mano la nostra vita. “ (Fabio Bonafé)
“Le minacce di morte erano diventate parte della sua vita”, ha scritto Hanna Beech sul “New York Times” del 2 ottobre scorso.
Mohib Hullah, 46 anni, fondatore e leader dell’Arakan Rohingya Society for Peace and Human Rights, è stato ucciso il 29 settembre nel campo profughi di Katupalong, in Bangladesh, il più grande del mondo, che accoglie 600 mila profughi Rohingya dei 900 mila accolti nel distretto di Cox’s Bazar.
Il vaccino è come la libertà: bisogna non averlo per apprezzarlo. Bisogna vivere nell’Africa subsahariana per sapere cosa vuol dire non avere un vaccino contro la malaria. E vedere migliaia e migliaia di bambini morire ogni anno di questa malattia.
Ecco perché l’annuncio, fatto il 6 ottobre scorso, da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che è stato approvato il primo vaccino contro la malaria è di portata storica.
“Jägerstätter rinunciò alla propria vita piuttosto che toglierla agli altri.
Il suo ragionato e fermo rifiuto di combattere per la Germania era il modo di realizzare politicamente il suo desiderio di essere un perfetto cristiano.
Alcuni che lo conobbero pensano sia stato un santo.”
(Thomas Merton)
“… se qualcuno mi dimostrasse che Cristo è al di fuori della verità, e davvero la verità si trovasse fuori di Cristo, preferirei comunque rimanere con Cristo piuttosto che con la verità.”
Duecento anni fa, l’11 novembre 1821, nasceva a Mosca F. M. Dostoevskij.
Aveva vent’anni nel ’68 Abdulrazak Gurnah, il nuovo premio Nobel per la letteratura annunciato giovedì 7 ottobre dall’Accademia di Svezia.
Viveva in Tanzania, era studente, ma dovette fuggire perché perseguitato.
Approdò in Inghilterra dove trovò rifugio.
“Ciò che pensiamo di sapere già, ci impedisce di imparare cose nuove.” Citano Claude Bernard, medico e biologo dell’800, gli autori di questo libro, 101 domande sull’impresa cooperativa, che vuole spiegare, con chiarezza e precisione, cosa è una cooperativa.
Perché se è vero che le cooperative sono tante e tantissimi i cooperatori, è altrettanto vero che la cultura cooperativa è scarsa e i giudizi sbagliati e i pregiudizi in circolazione nel nostro Paese molti.
Le pompe di benzina vuote e gli scaffali di prodotti freschi presi d’assalto nei supermercati sono solo le prime clamorose avvisaglie del fallimento della Brexit. Dell’uscita, cioè, del Regno Unito dall’Unione Europea.
Ma siamo solo agli inizi.