Archivio della parola chiave: Accoglienza
Mons. Perego (responsabile commissione immigrazione dei vescovi italiani): “Lo ius Italiae? Un passo indietro segnato dalla paura”

Immagine tratta dal sito www.gaiaedizioni.it
“Questo cambio di nome, ius Italiae – per segnalare che si tratta di un modello italiano – non mi convince, anzi non vedo nessun modello, piuttosto un passo indietro rispetto allo ius scholae.
Dieci anni sono troppi, non hanno senso per tanti studenti che sono nati in Italia e hanno fatto un percorso prima di arrivare a fare la scuola elementare nel nostro Paese. Quindi credo che la proposta dello ius scholae sia più significativa nei tempi precedentemente indicati.
Se è vero che la scuola è il luogo fondamentale della formazione anche del cittadino, come è vero, credo che come vale per gli altri bambini, debba valere anche per i bambini di altre nazionalità che frequentano la nostra scuola e il più delle volte sono nati in Italia”. (Mons. Giancarlo Perego)
“La speranza che muove il mondo” si presenta a Roma giovedì 19 settembre (Libreria Spazio Sette, ore 18) con lo scrittore Eraldo Affinati e l’autore, Vincenzo Passerini
L’iniziativa è promossa dall’Associazione culturale Ideerranti.
Scuole di cittadinanza: dove lo Ius Scholae esiste già (intervista di Sara De Carli a Eraldo Affinati, dalla rivista “Vita”)

Eraldo Affinati, scrittore e insegnante, fondatore della Scuola Penny Wirton
«La cittadinanza non deve essere concepita come un premio. Significa riconoscere i diritti di chi vive e lavora in Italia, paga le tasse, è già parte della comunità nazionale. Il successo o l’insuccesso scolastico non devono entrarci. Dovrebbe valere solo la frequenza scolastica a testimonianza di una presenza attiva nel Paese, nel rispetto reciproco delle regole di convivenza, il che comporta diritti e doveri, secondo il dettato costituzionale.» (Eraldo Affinati)
«L’integrazione che funziona, la storia di Eghe e della sua nuova vita nelle Giudicarie» (di Laura Galassi, Rai – TGR Trento, 18 agosto 2024)

Eghe con la sua famiglia (immagine tratta dal servizio Rai di Laura Galassi)
“Nigeriano, Eghe è arrivato in Trentino nel 2015. Alle spalle le dolorose traversate di Sahara e Mediterraneo. In Italia ha imparato l’italiano e un mestiere. È operaio a Storo e quest’anno è riuscito a ricongiungersi con i quattro figli e la moglie Marian.(…)
Eghe abita in una casa di Valdaone che altrimenti sarebbe rimasta disabitata. Il bando del Comune era pensato per aiutare i richiedenti asilo.” (Laura Galassi, Rai)
«L’accoglienza diffusa dei richiedenti asilo funziona» (intervista di Davide Sighele della Rai di Trento a Vincenzo Passerini, 17 agosto 2024)
«Ammassare i profughi in una grande struttura in città è dannoso per i profughi e per la comunità”.
Accoglierli in piccoli gruppi nelle valli e nei paesi – aggiunge – mobilita invece le realtà locali: “Queste esperienze funzionano bene, i profughi si integrano, lavorano e si rendono indipendenti.»
Arrivata a Parigi la Squadra Olimpica dei Rifugiati del CIO che rappresenterà oltre 100 milioni di sfollati ai Giochi 2024

La squadra olimpica dei rifugiati (da TG2000).
Trentasette atleti provenienti da 11 Paesi diversi, ospitati da 15 Comitati Olimpici Nazionali (CNO) e che gareggiano in 12 sport.
Per la prima volta dalla creazione della squadra Olimpica dei Rifugiati sono presenti due atleti rifugiati residenti in Italia. Si tratta di Iman Mahdavi, lotta libera 78kg, e Hadi Tiranvalipour, taekwondo categoria -58kg, entrati a far parte del Programma Olimpico per i Rifugiati nel 2022 e 2023. (dal sito di Unhcr Italia)
Peter Gatrell, “L’inquietudine dell’Europa. Come la migrazione ha rimodellato un continente”. Il più importante libro sulle migrazioni in Europa dopo la Seconda guerra mondiale
“Il mio libro parla delle domande che la migrazione ha posto all’Europa e delle richieste che i migranti hanno rivolto all’Europa stessa.
Le risposte offerte formano una parte integrante della storia europea.
Una lettura dell’Europa dopo la Seconda guerra mondiale che non mettesse tra i suoi elementi centrali la migrazione e i migranti, sarebbe necessariamente incompleta.
In effetti tutti i principali sviluppi nell’Europa del dopoguerra sono legati alla migrazione.”
Peter Gatrell
“La speranza…” a Pedersano il 27 marzo con il “Gruppo aiuto compiti” (volontari che insegnano l’italiano agli stranieri)
La speranza che muove il mondo. Umanità migrante si presenta mercoledì 27 marzo 2024 alle 20.30 al Teatro parrocchiale di Pedersano (Tn) con l’autore e il Gruppo aiuto compiti” di Villalagarina, un bel gruppo di volontari che da anni, ogni sabato, dà lezioni gratuite di italiano alle persone immigrate della zona.
Un Tribunale delle donne per le donne rifugiate

Seduta del Tribunale delle donne (dal sito B-Hop Magazine).
Tra le storie raccontate nel nostro libro La speranza che muove il mondo. Umanità migrante“ c’è quella del “Tribunale delle donne per i diritti delle donne migranti” nato a Roma su iniziativa della Casa Internazionale delle donne che si è ispirata alla storia esemplare del Tribunale delle donne di Sarajevo.
Proponiamo qui due delle sei testimonianze di donne rifugiate afghane raccontate nel libro: quella di Neelai Barekin, esperta di diritti umani, dove prevalgono gli aspetti positivi dell’accoglienza che ha trovato in Italia, e quella di Mahboba Islami, chirurga, che invece non ha visto riconoscere in Italia i suoi studi e le sue competenze. (Vincenzo Passerini)
La speranza ha mosso Giustino (TN), grazie a “Vite Intrecciate”

Presentazione del libro “La speranza che muove il mondo. Umanità migrante” presso Casa Vite Intrecciate, a Giustino, non lontano da Pinzolo in Val Rendena (Trento), oasi di accoglienza e solidarietà legata all’Operazione Mato Grosso. Da sinistra: Maria Cominotti (Associazione Vite Intrecciate), Ilaria Pedrini (Associazione More), Aliou Souare (senegalese), Vincenzo Passerini (autore del libro).
«Una settantina di persone hanno ascoltato l’autore che spiegava quanto venga resa difficile, soprattutto per questioni politiche a livello nazionale, la questione dell’ immigrazione.
Parlando solo a livello trentino e nello specifico nella zona delle Giudicarie e della Val Rendena, si può affermare che, in netta antitesi con la gestione a livello italiano, gli stranieri esuli, richiedenti asilo politico o semplicemente immigrati da paesi in guerra, rappresentano una risorsa per il Territorio.» (Paola Irsonti)
(con i link per conoscere la bellissima esperienza di Vite Intrecciate)
Dall’attentato all’accoglienza. La “Roncone story” sarà raccontata a Brentonico l’1 marzo e a Giustino il 3 marzo con “La speranza che muove il mondo”

“Roncone story”. Il laboratorio di saldatura e lavorazione del ferro ha formato, grazie al volontariato degli artigiani, diversi profughi, tutti ora stabilmente occupati nella zona.
Roncone è un paese bello e vivace delle Valli Giudicarie, in Trentino. Le Dolomiti di Brenta si stagliano luminose sopra il verde intenso dei boschi.
Il 24 marzo 2017 degli sconosciuti appiccarono il fuoco al portone della casa di accoglienza di un gruppo di profughi nigeriani da poco arrivati in paese.
L’attentato intimidatorio faceva seguito a durissime polemiche scatenate dalla Lega Nord (Salvini viene in vacanza da queste parti fin da bambino) contro il progetto di accoglienza voluto dal volontariato e sostenuto dalla parrocchia. Ma la parte accogliente della comunità non si piegò.
Presentazione del libro “La speranza che muove il mondo” il 22 febbraio al “Vigilianum” di Trento con la Fondazione Migrantes e la Diocesi
Una nuova presentazione del libro “La speranza che muove il mondo. Umanità migrante” è in programma il 22 febbraio alle 20.30 a Trento, presso il polo culturale diocesano “Vigilianum”. Interverranno, con l’autore, padre Tullio Donati, missionario comboniano, referente diocesano di Migrantes, e Roberto Calzà di “Vita Trentina Editrice”, già responsabile della Caritas diocesana. (VEDI)
Vedi qui il servizio Rai del TGR sulla presentazione del libro alla Biblioteca civica di Trento svoltasi il 26 gennaio. Nella prima parte il Tgr è dedicato alla cerimonia di apertura, con il presidente Mattarella, di Trento capitale europea del volontariato. Il servizio sul libro è al minuto 15,30 (VEDI).
“Migranti, storie e sogni.” Dialogo di Silvia Senette con l’autore su “La speranza che muove il mondo” (“Corriere dell’Alto Adige”)
“Un atteggiamento positivo, costruttivo e concreto di accoglienza nei confronti dei migranti, non solo parole, crea futuro per noi e per loro. Un atteggiamento negativo non costruisce nulla.”
In vista della presentazione alla libreria Arcadia di Rovereto del libro La speranza che muove il mondo, Silvia Senette del “Corriere dell’Alto Adige” e del “Corriere del Trentino” ha dialogato con l’autore. Questa l’intervista, pubblicata il 14 febbraio 2024.
Le disuguaglianze, i migranti, la politica e Tommaso Moro. Intervista di Alberto Piccioni all’autore sul libro “La speranza che muove il mondo” (“l’Adige”)

Da “l’Adige”, 23 gennaio 2024.
“Le disuguaglianze si rimuovono attraverso delle politiche giuste: questo era l’appello di Tommaso Moro. Da giurista mostrava come le leggi giuste sono alla base del cambiamento. Anche oggi non è vero che la politica non può fare nulla: essa consente ai grandi poteri finanziari di muoversi in libertà. Ai poveri invece non permette di muoversi: essi quando fuggono da un paese all’altro sono considerati clandestini. I capitali emigrati invece in paradisi fiscali sono legalizzati. Le leggi legalizzano la clandestinità dei capitali e criminalizzano la clandestinità delle persone che fuggono dalla miseria e dalla guerra.”
Vincenzo Passerini
Intervista di Alberto Piccioni, “l’Adige”, 23 gennaio 2024
«La speranza che muove il mondo. Umanità migrante», il nuovo libro di V. Passerini

Nella foto di copertina un profugo siriano colto dall’obiettivo di Stefano Calzà a Bihac, in Bosnia Erzegovina, lungo la rotta balcanica, nel 2022.
È uscito il nuovo libro di Vincenzo Passerini, La speranza che muove il mondo. Umanità migrante (ViTrenD, Trento, pp. 206, euro 16).
“Un’indistruttibile speranza spinge da sempre i migranti ad affrontare i pericoli. L’ignoto. Il salto nel buio. Per lasciarsi alle spalle guerre, persecuzioni, miserie, mancanza di futuro. E cercare vita e futuro altrove.
È questa indistruttibile speranza che muove il mondo. E che lo salva. Sì. Le nostre società che salvano e accolgono i profughi e che si aprono ai migranti saranno salvate da loro.”
In questa pagina speciale:
L’Indice del libro e il Prologo “L’ALBA DELLA SPERANZA”
Vedi anche La speranza che muove il mondo
Migranti: realtà e propaganda (editoriale su “Vita trentina”, 15 giugno 2023)

Mancava solo la portaerei per sventare un inesistente dirottamento ad opera di inesistenti migranti terroristi… In realtà due profughi con un taglierino…
“Sui migranti si nascondono grandi verità e si esagerano episodi secondari. Come l’incidente accaduto il 9 giugno scorso su una nave turca al largo di Napoli, venduto all’opinione pubblica, con aperture drammatiche dei notiziari radiotelevisivi, come un tentativo di dirottamento ad opera di terroristi travestiti da profughi. Sventato dai nostri reparti speciali. Il tutto si è però sgonfiato rapidamente. Nessun dirottamento, nessun terrorista. Hanno mobilitato due elicotteri militari e il battaglione San Marco contro …due migranti con dei taglierini. Penoso e ridicolo. Ma i cittadini, almeno i più, non l’hanno saputo.” (Vincenzo Passerini)
Lo straziante e dettagliato racconto di Alidad Shiri su Fanpage dei suoi giorni accanto ai familiari delle vittime della strage di Cutro (Crotone)

Il recupero di una salma della strage di Cutro (Crotone). (da globalist)
“Mi conferma la triste notizie: su quella nave si trovava anche nostro cugino, che io non avevo mai visto perché ha solo 17 anni. Pur non conoscendolo, non riesco a trattenere le lacrime. Conosco quel tipo di viaggio che ho intrapreso, bambino, proprio 17 anni fa, e che mi ha portato dalla Turchia alla Grecia.
Conosco quelle paure, quel silenzio di notte in cui anche se non c’è niente intorno, si teme quasi di essere notati, quel mal di mare che ti fa vomitare, quel tanfo che deriva dall’essere in così tanti stretti dentro lo scafo senza poter prendere una boccata d’aria. Ci unisce la speranza di arrivare in un posto dove potere vivere, avere diritto di parlare, di ascoltare la musica, di studiare, di lavorare, di poterti radere la barba senza che qualcuno te ne controlli i centimetri, di vestirti come vuoi, anche di pregare, ma senza costrizioni da parte della polizia morale del regime, senza che qualcuno ti frusti e ti arresti perché non frequenti la moschea…” (Alidad Shiri)
“Mi sveglio con gli incubi di quei bambini morti”. Alidad Shiri racconta la strage di Cutro e lo strazio dei familiari delle vittime (intervista al quotidiano “Alto Adige”)

Alidad Shiri (foto “Alto Adige”)
“Ho fatto tutto il possibile per mettere in contatto le famiglie con la polizia scientifica. C’erano file di cavaveri senza nome. Madri, padri che ci chiamavano disperati e ci mandavano le foto…”
“Mi sveglio con gli incubi di quei bambini morti…”
Alidad Shiri
Un aiuto per chi vive in strada
Il Punto d’incontro di Trento, che accoglie le persone senza dimora, ha lanciato una iniziativa di solidarietà per far fronte all’aumento dei costi.
“Meglio affogare nell’oceano che essere strangolati dalla miseria”. Ricordiamo il Canto degli emigranti italiani mentre il governo italiano prepara disumane regole per punire chi salva i naufraghi
Pensiero del giorno
Vestiti di stracci, in grandi greggi,
noi, carichi di un incredibile dolore,
ci recammo nella terra grande e lontana.
Alcuni di noi affogarono davvero.
Alcuni di noi morirono davvero di stenti.
Ma per ogni dieci che morirono, un migliaio sopravvisse e tenne duro.
Meglio affogare nell’oceano che essere
strangolati dalla miseria.
Meglio ingannarsi da sé che essere
ingannati dai lupi.
Meglio morire a modo nostro che essere
peggio delle bestie.
“Quei nove bambini morti in mare” (di Riccardo Bruno).

Volti di vittime della strage quotidiana nel Mediterraneo.
«Il medico che ha fatto la prima ispezione sul cadavere, ha stabilito che il piccolo è deceduto per ipotermia, per il troppo freddo. Un altro minore che non ce l’ha fatta, un altro migrante bambino o addirittura appena nato che non raggiungerà mai la salvezza. Solo nelle ultime settimane le cronache hanno raccontato almeno 9 storie, solo un tassello di una strage quotidiana.» (Riccardo Bruno, “Corriere della sera”, 11 nov. 2022)
L’immigrazione in Italia è sempre più climatica: ingiustizia climatica e ingiustizia sociale si saldano (dal Dossier statistico immigrazione 2022 di IDOS)

Il Dossier statistico immigrazione di Idos è stato presentato il 27 ottobre 2022 a Roma e in tutte le Regioni.
«Viviamo su un pianeta in grande sofferenza, dove 1 persona su 78 è costretta a lasciare la propria abitazione. Alla fine del 2021, il mondo contava 89,3 milioni di migranti forzati, in aumento dell’8% rispetto all’anno precedente, arrivati a superare la soglia dei 100 milioni dopo l’invasione russa dell’Ucraina dello scorso 24 febbraio.
A questi si aggiungono i migranti forzati per cause climatiche, il cui numero resta per lo più non dichiarato, visto che in Italia e in Europa ai migranti climatici in quanto tali non viene riconosciuto lo status di rifugiato.» (Centro studi e ricerche Idos)
Immigrati in Italia: produttori di ricchezza, eppure sempre più poveri (Dal Dossier statistico immigrazione 2022 di Idos)
«Lavorano in condizioni peggiori, sono più sovraistruiti e sottoccupati, ma contribuiscono in misura rilevante all’economia del Paese, con un saldo positivo di 1,3 miliardi di euro per le casse dello Stato. E restano largamente esclusi da molte prestazioni sociali, pur avendo un tasso di povertà 4 volte superiore a quello degli italiani. Se venissero impiegati meglio assicurerebbero vantaggi ancora più alti all’economia nazionale (…)
Sono il 15,3% degli occupati nel settore degli alberghi/ristoranti, il 15,5% nelle costruzioni, il 18,0% in agricoltura e ben il 64,2% nei servizi alle famiglie, dove quasi i due terzi degli addetti sono stranieri.
Tutti settori che, in assenza di manodopera straniera, entrerebbero in profonda crisi. Nel caso dell’assistenza alle persone, la gran parte delle famiglie italiane con anziani, minori o disabili sarebbero più sole e prive di aiuto.» (Centro studi e ricerche Idos)
Austria: Van der Bellen accogliente e vincente

Il confermato presidente austriaco Alexander Van der Bellen, 78 anni.
Figlio di profughi, padre russo e madre estone, Alexander Van der Bellen ha vinto nuovamente le elezioni presidenziali in Austria. Fermamente accogliente rispetto ai migranti e progressista in materia di diritti civili, ha battuto ancora una volta l’estrema destra, ma anche l’ambigua politica del governo (Popolari-Verdi) che guarda ancora ai sovranisti malgrado l’impietosa uscita di scena del giovane leader dei Popolari Sebastian Kurz e il ruolo più aperto dei Verdi dai quali lo stesso Van der Bellen, indipendente, proviene. Ecco un’analisi di Francesco Bascone su Affarinternazionali.
“Costruire il futuro con i migranti”. Dati e analisi sull’immigrazione in Italia nel Rapporto 2022 di Caritas e Fondazione Migrantes (sintesi)
Ogni anno la Caritas Italiana e la Fondazione Migrantes (organismo della Cei, la Conferenza episcopale italiana) presentano un documentato rapporto sull’immigrazione in Italia (e poi anche un Rapporto sull’emigrazione degli italiani). Il Rapporto 2022 è stato presentato il 7 ottobre scorso. Questa la sintesi, pubblicata sul sito della Fondazione Migrantes, articolata su alcuni grandi temi: mobilità internazionale, situazione italiana, lavoro, povertà, istruzione, giustizia, appartenenza religiosa.