Archivio dell'autore: Vincenzo Passerini

Un Tribunale delle donne per le donne rifugiate

Seduta del Tribunale delle donne (dal sito B-Hop Magazine).

Tra le storie raccontate nel nostro libro La speranza che muove il mondo. Umanità migrante c’è quella del “Tribunale delle donne per i diritti delle donne migranti” nato a Roma su iniziativa della Casa Internazionale delle donne che si è ispirata alla storia esemplare del Tribunale delle donne di Sarajevo.

Proponiamo qui due delle sei testimonianze di donne rifugiate afghane raccontate nel libro: quella di Neelai Barekin, esperta di diritti umani, dove prevalgono gli aspetti positivi dell’accoglienza che ha trovato in Italia, e quella di Mahboba Islami, chirurga, che invece non ha visto riconoscere in Italia i suoi studi e le sue competenze. (Vincenzo Passerini)

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Navalny, la coscienza e il potere

Aleksej Navalny (4 giugno 1976 – 16 febbraio 2024)

«Era il principale oppositore del regime di Putin e il regime lo ha eliminato. Aleksej Navalny è morto il 16 febbraio scorso a 47 anni nel carcere più duro della Siberia. Ha lasciato una moglie, Yulia, due figli, Daria e Zahar, e i genitori, Lyudmila e Anatoly.

Una domanda se la sono posta in tanti: perché nel gennaio di tre anni fa era ritornato in Russia? Stava al sicuro in Germania, perché era rientrato sapendo che pendeva su di lui un mandato di arresto?» (Vincenzo Passerini)

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A due anni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina ricordiamo con le vittime anche i pacifisti e gli oppositori russi

Pensiero del giorno

Ucraina: Bucha, familiari davanti a una fosse comune con i corpi delle vittime degli eccidi commessi dall’esercito russo.

«L’organizzazione OVID-Info (https://en.ovdinfo.org) ha documentato 19.747 casi (al 30 settembre 2023) di pacifisti incarcerati, tra cui molti giovani e donne, per aver protestato contro l’invasione. Alcuni sono rimasti in prigione pochi giorni, altri vi resteranno anni. Forse 1 milione i russi fuggiti all’estero.

Ma ci sono oppositori che, con enorme coraggio, sono ritornati in Russia, sapendo a cosa andavano incontro, per sfidare apertamente Putin nel proprio Paese. Come Vladimir Kara-Murza, condannato poi a 25 anni di carcere di massima sicurezza in Siberia, e Aleksej Navalnyj, condannato a 19 anni di colonia penale.

Sono loro e le altre coscienze libere che stanno salvando la Russia che amiamo. E che un giorno, speriamo vicino, anche grazie all’appassionata azione di papa Francesco, potrà costruire una pace vera, fondata sulla giustizia, con la sorella massacrata Ucraina.»

Vincenzo Passerini

da “Tanya in fuga dall’inferno di Bucha”,

un paragrafo del libro “La speranza che muove il mondo. Umanità migrante”.

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24 febbraio, memoria di Josef Mayr-Nusser

Josef Mayr-Nusser con la moglie Ildegard e il figlio Albert.

Il 24 febbraio 1945 Josef Mayr-Nusser moriva di stenti su un vagone bestiame nella stazione di Erlangen, in Germania, mentre veniva deportato nel lager di Dachau. Aveva rifiutato il giuramento di fedeltà a Hitler. Lasciò la moglie, Ildegard, e un bambino di poco più di un anno, Albert. Albert Mayr è morto il 28 gennaio scorso a Firenze.

La nostra pagina speciale su Josef Mayr-Nusser (VEDI)

L’articolo in occasione della morte di Albert Mayr (VEDI)

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“Potevamo salvarli, e non li abbiamo salvati”. Un anno fa la strage di Cutro

Pensiero del giorno

Immagine tratta dal sito www.vaticannews.va

«Potevamo salvarli e non li abbiamo salvati. Quei 94 morti, tra i quali 35 minori, e poi forse altri 20 o 30 dispersi nel naufragio di Cutro (i superstiti sono una ottantina) pesano come una vergogna inamovibile sulla coscienza del nostro Paese. In primo luogo, del governo. Un governo che considera i profughi un problema di sicurezza, non un dramma umano. (…)

Segnalato alle 23 di sabato da Frontex a 27 indirizzi mail, il barcone dei profughi è naufragato nella tempesta alle 4 di domenica (26 febbraio 2023). C’erano 5 ore di tempo per soccorrerlo. Ma non è stato soccorso. (…)

Quello che è successo è ingiustificabile. È vergognoso. Disumano. Dobbiamo gridarlo. Perché quei poveri morti lo impongono. Perché altri profughi non muoiano a causa di questa malata e disumana cultura politica della sicurezza che disprezza umanità e solidarietà.»

Vincenzo Passerini

dal libro La speranza che muove il mondo. Umanità migrante

 

Sulla strage di Cutro VEDI in questo blog.

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Presentazione del libro “La speranza che muove il mondo” il 22 febbraio al “Vigilianum” di Trento con la Fondazione Migrantes e la Diocesi

Una nuova presentazione del libro “La speranza che muove il mondo. Umanità migrante” è in programma il 22 febbraio alle 20.30 a Trento, presso il polo culturale diocesano “Vigilianum”. Interverranno, con l’autore, padre Tullio Donati, missionario comboniano, referente diocesano di Migrantes, e Roberto Calzà di “Vita Trentina Editrice”, già responsabile della Caritas diocesana. (VEDI)

Vedi qui il servizio Rai del TGR sulla presentazione del libro alla Biblioteca civica di Trento svoltasi il 26 gennaio. Nella prima parte il Tgr è dedicato alla cerimonia di apertura, con il presidente Mattarella, di Trento capitale europea del volontariato. Il servizio sul libro è al minuto 15,30 (VEDI).

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“Migranti, storie e sogni.” Dialogo di Silvia Senette con l’autore su “La speranza che muove il mondo” (“Corriere dell’Alto Adige”)

“Un atteggiamento positivo, costruttivo e concreto di accoglienza nei confronti dei migranti, non solo parole, crea futuro per noi e per loro. Un atteggiamento negativo non costruisce nulla.”

In vista della presentazione alla libreria Arcadia di Rovereto del libro La speranza che muove il mondo, Silvia Senette del “Corriere dell’Alto Adige” e del “Corriere del Trentino” ha dialogato con l’autore. Questa l’intervista, pubblicata il 14 febbraio 2024.

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La vera rivoluzione di Vittorio Bachelet e quella falsa delle Brigate Rosse (che lo uccisero il 12 febbraio 1980)

Vittorio Bachelet (1926-1980)

(Nell’anniversario della morte riproponiamo l’articolo pubblicato in questo blog tre anni fa)

La sera prima che venisse assassinato dalle Brigate Rosse , Vittorio Bachelet si trovava con Achille Ardigò, amico e importante intellettuale cattolico, in casa di comuni amici, “tutte persone molto addentro alle cose della politica” (Ardigò ricordò l’episodio tre anni dopo, nel 1983, a Brentonico, in Trentino, alla scuola estiva di politica della Lega Democratica e della Rosa Bianca).

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“Piano Mattei”? Sono i migranti che si aiutano a casa loro

«Una delle verità fondamentali sulle migrazioni, e di cui poco si parla, è che il  principale aiuto ai Paesi poveri viene dai soldi che gli emigranti risparmiano e che inviano alle loro famiglie che vivono in questi Paesi. I migranti inviano nei Paesi poveri, secondo l’Onu, il triplo degli aiuti internazionali che questi Paesi ricevono. Sono i migranti che si aiutano a casa loro. Con il loro lavoro all’estero.»

Vincenzo Passerini, da “Vita trentina”, 8 febbraio 2024

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Cosa leggere sulla tragedia delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata

Esuli istriani in partenza da Pola per l’Italia, dove sarebbero stati in gran parte accolti in campi profughi e dove avrebbero dovuto affrontare diffuse ostilità.

Sul crimine delle foibe e la tragedia dell’esodo forzato degli italiani dall’Istria e dalla Dalmazia, tema segnato a lungo da colpevoli silenzi e strumentalizzazioni politiche, la ricerca storica italiana ha fatto da anni grandi progressi. E non ha certo aspettato il governo di destra Meloni per affrontare senza spirito di parte verità scomode, soprattutto per il Partito comunista. Ma anche senza mai tacere le oppressioni e i crimini fascisti che erano avvenuti in quella terra e che la destra italiana oggi al potere continua a ignorare, come gli altri crimini fascisti accaduti in altri Paesi europei e in Africa. Segnaliamo alcuni libri da leggere sull’argomento.

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I discorsi di Mattarella: lezioni fondamentali di educazione civica e politica

Pensiero del giorno

I discorsi pubblici del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, soprattutto quelli riguardanti i temi più controversi del nostro presente e della nostra storia, sono delle vere e proprie lezioni di educazione civica e politica di cui abbiamo estremamente bisogno. Vanno letti, diffusi, conservati. Sono una bussola che ci può orientare nella babele di parole da cui siamo invasi. (VP)

 

Vedi in questo blog Sergio Mattarella

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Il 28 gennaio è morto Albert Mayr, musicista, compositore, figlio del martire antinazista Josef Mayr-Nusser

Albert Mayr (Bolzano, 1 agosto 1943 – Firenze, 28 gennaio 2024). Foto “Alto Adige”.

Per il vescovo di Bolzano, Ivo Muser, Albert Mayr è stato un’importante fonte di ispirazione per la cultura della memoria che circondava suo padre, in particolare con un’attenzione al coraggio civile e alla resistenza. Per lui, il coraggio e la coscienza erano valori senza tempo che possono servire da modello per ogni generazione”.

Albert Mayr fu in prima fila alla beatificazione del padre, Josef Mayr-Nusser, che ebbe luogo a Bolzano il 18 marzo 2017. In quella occasione dichiarò alla stampa: “Mio padre oggi sarebbe impegnato nell’accoglienza dei profughi, contro il razzismo e le guerre”.

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I libri e la testimonianza di Edith Bruck, sopravvissuta ai lager nazisti (e altri testimoni e libri)

Edith Bruck

Vedi in questo blog i libri e la testimonianza di Edith Bruck, ebrea, scrittrice italiana di origini ungheresi, sopravvissuta ai lager nazisti.

(VEDI)

Vedi in questo blog tutti gli articoli sulla Shoah: riflessioni, testimoninaze, letture.

(VEDI)

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Le disuguaglianze, i migranti, la politica e Tommaso Moro. Intervista di Alberto Piccioni all’autore sul libro “La speranza che muove il mondo” (“l’Adige”)

Da “l’Adige”, 23 gennaio 2024.

“Le disuguaglianze si rimuovono attraverso delle politiche giuste: questo era l’appello di Tommaso Moro. Da giurista mostrava come le leggi giuste sono alla base del cambiamento. Anche oggi non è vero che la politica non può fare nulla: essa consente ai grandi poteri finanziari di muoversi in libertà. Ai poveri invece non permette di muoversi: essi quando fuggono da un paese all’altro sono considerati clandestini. I capitali emigrati invece in paradisi fiscali sono legalizzati. Le leggi legalizzano la clandestinità dei capitali e criminalizzano la clandestinità delle persone che fuggono dalla miseria e dalla guerra.”

Vincenzo Passerini

Intervista di Alberto Piccioni, “l’Adige”, 23 gennaio 2024

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Testimoni / Edith Stein: “Santità, faccia udire la sua voce!”

Edith Stein (Breslavia-Wroclaw, 1891 – Auschwitz, 1942)

“Da settimane siamo spettatori, in Germania, di avvenimenti che comportano un totale disprezzo della giustizia e dell’umanità, per non parlare dell’amore del prossimo…Tutto ciò che è accaduto e ciò che accade quotidianamente viene da un governo che si definisce ‘cristiano’…

Questa guerra di sterminio contro il sangue ebraico non è un oltraggio alla santissima umanità del nostro Salvatore? Non solo gli ebrei, ma anche migliaia di fedeli cattolici della Germania e, ritengo, di tutto il mondo da settimane aspettano e sperano che la Chiesa di Cristo faccia udire la sua voce contro tale abuso del nome di Cristo”.

Edith Stein, Lettera a Pio XI, 1933

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Testimoni / Vittorio Arrigoni: “Restiamo umani”

«Visse l’utopia della fraternità come la missione della sua vita. E la volle concretizzare spendendosi totalmente nel volontariato internazionale. Accanto agli oppressi, ai deboli, alle vittime. (…)

È del 2002 il primo viaggio in Palestina, a Gaza, con i movimenti pacifisti che si proponevano di svolgere azione di interposizione nonviolenta tra l’esercito israeliano e i palestinesi. Le sofferenze e l’oppressione subite dal popolo palestinese lo angosciano. Ma critica l’estremismo di Hamas e la corruzione di Al-Fatah. (…)

Inventa lo slogan “Restiamo umani” con cui chiude i suoi servizi.»

Vincenzo Passerini

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Testimoni/ Germaine Tillion: “Cercando il vero e il giusto”

Germaine Tillion (1907 – 2008).

“La nostra patria ci è cara solo a condizione di non doverle sacrificare la verità … La nostra mente deve restare vigile e chiara, pronta a giudicare contro noi stessi se è necessario.”

“Verità e Giustizia esigono che affrontiamo anche il nostro prossimo, i nostri compagni, i nostri amici…”

Germaine Tillion

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«La speranza che muove il mondo. Umanità migrante», il nuovo libro di V. Passerini

Nella foto di copertina un profugo siriano colto dall’obiettivo di Stefano Calzà a Bihac, in Bosnia Erzegovina, lungo la rotta balcanica, nel 2022.

È uscito il nuovo libro di Vincenzo Passerini, La speranza che muove il mondo. Umanità migrante (ViTrenD, Trento, pp. 206, euro 16).

“Un’indistruttibile speranza spinge da sempre i migranti ad affrontare i pericoli. L’ignoto. Il salto nel buio. Per lasciarsi alle spalle guerre, persecuzioni, miserie, mancanza di futuro. E cercare vita e futuro altrove.

È questa indistruttibile speranza che muove il mondo. E che lo salva. Sì. Le nostre società che salvano e accolgono i profughi e che si aprono ai migranti saranno salvate da loro.”

In questa pagina speciale:

L’Indice del libro e il Prologo “L’ALBA DELLA SPERANZA”

 

Vedi anche La speranza che muove il mondo

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Addio a suor Cecilia Impera, donna della pace

Suor Cecilia Impera (Foto Bernardinatti, Trento, 2001)

«Viene da pensare, in questi tragici giorni di guerra, che le avranno risparmiato di sapere dello spaventoso scempio di vite umane a cui stiamo assistendo in Israele e a Gaza, tra orrendi massacri di civili ebrei, anche bambini, da parte di Hamas e terribili ritorsioni da parte israeliana che non hanno risparmiato i civili di Gaza, tra cui anche i bambini.

Le avranno risparmiato questa indicibile sofferenza, a lei, che aveva vissuto, come peraltro Dossetti, molti anni a Gerico e Betania, e poi in altri villaggi palestinesi, come ponti di spiritualità e fraternità tra cristiani ed ebrei, tra palestinesi ed israeliani, tra musulmani, cristiani ed ebrei, tutti figli dello stesso padre spirituale Abramo.»

Vincenzo Passerini

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2,4 milioni i lavoratori immigrati in Italia e producono 154 miliardi di PIL (9%). Lo Stato incassa dagli immigrati 1,8 miliardi di euro in più di quelli che spende per loro (dal Rapporto della Fondazione Moressa)

«Dopo la pandemia, torna a crescere il numero di contribuenti immigrati. Si tratta di 4,3 milioni di contribuenti (10,4% del totale), che nel 2022 hanno dichiarato redditi per 64 miliardi di euro e versato 9,6 miliardi di Irpef.

Rimane positivo il saldo tra il gettito fiscale e contributivo (entrate, 29,2 miliardi) e la spesa pubblica per i servizi di welfare (uscite, 27,4 miliardi), con +1,8 miliardi di euro in attivo.» (dal Rapporto 2023 della Fondazione Moressa)

Lo Stato italiano incassa dagli immigrati molto più di quanto spende per loro.

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“Cercando Casa”. La Settimana dell’accoglienza in Trentino-Alto Adige dal 29 settembre al 7 ottobre 2023

“Più di 70 eventi, 11 esposizioni, 9 giorni di iniziative: la 9. Settimana dell’Accoglienza del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza Trentino Alto Adige arriva a coinvolgere quasi un centinaio di realtà trentine e altoatesine dai gruppi informali alle cooperative, dalle Comunità di Valle alle fondazioni di ricerca.” (Cnca del Trentino Alto Adige)

 

QUI IL PROGRAMMA

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Il 23 agosto 1923 veniva assassinato don Giovanni Minzoni. Il durissimo attacco di Giuseppe Donati a Balbo e Mussolini. Una lezione per il nostro disgraziato presente

Il sacrificio di don Giovanni Minzoni e la coraggiosa testimonianza di Giuseppe Donati non possono essere solo dei nobili ricordi. Del loro intransigente antifascismo e del loro coraggio civile c’è bisogno anche oggi con gli eredi politici del fascismo al potere in Italia. I quali non hanno mai chiaramente rinnegato il fascismo che è all’origine del loro albero genealogico. E i loro gruppi giovanili continuano a crescere nel culto di quel nefasto regime. Non è possibile far finta di niente. Come fanno troppi, anche nel mondo cattolico. Anche tra i preti.  (Vincenzo Passerini)

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Don Giovanni Minzoni al Segretario del Fascio: “Siete coscienze ammalate”

Pensiero del giorno

 

Dalla lettera al Segretario del Fascio di Argenta scritta da don Minzoni poche settimane prima della morte.

 

“Ieri sistemi ciechi e tiranni osteggiavano la libertà di fede e di religione nella sua forma vera e pratica. In nome di un materialismo che era logicamente in antitesi con ogni concezione spiritualistica della vita e logicamente si muoveva la persecuzione religiosa, alla quale il sacerdote resisteva persuaso che la dura dottrina di Nostro Signor Gesù Cristo non sarebbe rimasta soccombente.

Oggi sono i cavalieri della libertà, i paladini dell’ordine, i moralisti della disciplina che professandosi, ostentandosi (…) per dei cattolici combattono, osteggiano, minacciano l’opera dei parroci o meglio del Papa. Sarebbe una farsa se non ci fosse di mezzo la vita di tante coscienze. E con questi mezzi e con simili ammalate coscienze si vuole rifare il paese di Argenta!”

 

(da Scritti di Don Minzoni, a cura di Nicola Palumbi, Diabasis, Reggio Emilia, 2011, pp. 114-116)

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Don Giovanni Minzoni, il parroco controcorrente ucciso cento anni fa dai fascisti

Don Giovanni Minzoni, Ravenna, 29 giugno 1885 – Argenta (Ferrara), 23 agosto 1923.

«Oggi, a cento anni dal martirio, con l’antifascismo messo sulla difensiva dai nuovi padroni della scena politica e della comunicazione pubblica, il ricordo di don Minzoni è più necessario che mai. Anche perché l’oblio ha colpito con lui, e non da adesso, le altre due grandi figure dell’antifascismo cattolico: Francesco Luigi Ferrari e Giuseppe Donati, entrambi morti quarantenni in esilio. Un trio formidabile che ha sempre molto da insegnare su cosa vuol dire testimoniare il valore della libertà.» (Vincenzo Passerini)

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Andrea Purgatori e l’ideale funerale in Duomo

Pensiero del giorno

Andrea Purgatori (Roma, 1 febbraio 1953 – 19 luglio 2023).

L’Italia civile ricorda il giornalista Andrea Purgatori, scomparso nei giorni scorsi a 70 anni, con gratitudine e ammirazione, e celebra idealmente il suo solenne funerale in un Duomo gremito di tutti i vivi e di tutti i morti che hanno amato e amano l’Italia della verità e della giustizia, e per essa si sono battuti e continuano a battersi.

 

Vincenzo Passerini

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Parte finalmente su larga scala in Africa la vaccinazione contro la malaria che uccide un bambino ogni minuto

«La malaria uccide un bambino ogni minuto… In Africa si verificano il 95% dei casi mondiali di malaria e il 96% dei morti. Il programma di distribuzione del vaccino parte dai 12 Paesi africani più colpiti e privilegerà le aree dove il rischio per i bambini è più alto.

Nei prossimi anni coinvolgerà altri 16 Paesi africani (…)

Nel 2019, prima del virus si erano registrati 232 milioni di casi di malattia e 568 mila morti. Nel 2021, anno culminante del Covid, i casi di malaria sono saliti a 247 milioni, e i morti, addirittura, a 619 mila (…) I paesi ricchi sono stati privilegiati non solo nella somministrazione del vaccino anti Covid, ma anche nella profilassi e cura delle altre malattie. I più poveri sono stati accantonati negli anni del Covid.»

(Vincenzo Passerini)

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Presentato a Trento “Quale umanità?”, il libro di Montalcini sulla strage di Cutro. E il Vescovo ne acquista 300 copie per i giovani

Trento, auditorium del Vigilianum, 7 luglio 2023: l’autore Vincenzo Montalcini al centro, Diego Andreatta, direttore di “Vita trentina”, alla sua destra, Vincenzo Passerini alla sua sinistra.

Davanti a un folto pubblico è stato presentato a Trento il 7 luglio scorso l’instant book di Vincenzo Montalcini, direttore di Crotonenews, sulla strage di Cutro. Con l’autore hanno dialogato il direttore del settimanale diocesano “Vita trentina”, organizzatore dell’incontro insieme all’Area testimonianza e impegno sociale della diocesi, e Vincenzo Passerini.

Si è parlato anche della terribile strage di Philos in Grecia dove sono morte 600 persone che potevano essere salvate.

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Abbandonati: “Il peschereccio di Pylos, i volti dispersi” (“Vita trentina”, 29 giugno 2023)

Il peschereccio stracarico di migranti, avvistato alle 9 di mattina è naufragato a Pylos, con mare calmo, alle 2 di notte. Nessun intervento di soccorso. 600 morti. Un crimine contro l’umanità.

«A Kobane, nella città curda al confine con la Turchia, che ricordiamo per l’eroica resistenza contro l’Isis in uno dei più sanguinosi assedi durante la guerra civile, Mohammed Mohammed, di 48 anni, gommista, aspetta invano notizie di suo figlio Diyar di 15 anni. Voleva andare in Germania, con 4 amici, pure dispersi, dove vive lo zio, il fratello di Mohammed. “Qui la situazione è terribile”, dice alla France Presse. Ogni tanto la Turchia bombarda. C’erano 35 siriani curdi, provenienti da quella zona del Nord del Paese, sul peschereccio naufragato. “Le persone stavano scappando dalla morte, ma hanno trovato la morte” dice Mohammed. Potevano essere salvate. E invece sono state abbandonate.» (Vincenzo Passerini)

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