“Aveva un volto splendido da ultracentenaria, Traute: le rughe come la carta geografica della sua vita, come le vene dei suoi dolori e dei suoi amori, lunghe e intrecciate come il secolo breve.
Traute Lafrenz è l’ultima protagonista della Rosa Bianca a lasciare questo mondo. Aveva 103 anni, e dal dopoguerra viveva negli Stati Uniti dove ha lavorato lunghissimi anni come pediatra.” (Paolo Ghezzi)
“Dalla occupazione della Polonia sono stati trucidati in quel paese nel modo più bestiale trecentomila ebrei. In questo noi vediamo il più orrendo delitto contro la dignità dell’uomo, un delitto di cui non se ne può trovare uno analogo in tutta la storia umana.”
Da sinistra: Hans Scholl, Sophie Scholl, Christoph Probst del gruppo antinazista della Rosa Bianca di Monaco di Baviera che comprendeva anche Willi Graf, Alexander Schmorell e il professor Kurt Huber.
«I vari membri della Rosa Bianca erano una sorta di “cristiani rinati”; rappresentavano una comunità di convinzione su base ecumenica. Protestanti rinnovati, cattolici provenienti dal movimento giovanile, ma anche credenti di ritorno e convertiti alla Chiesa e perfino seguaci dell’ortodossia, come per esempio Alexander Schmorell, formavano una mentalità religiosa che rispondeva alle sfide poste dal regime e cresceva sotto di esse.» (Rainald Becker, “L’Osservatore Romano”, 23 febbraio 2023)
“È un’affermazione impertinente e menzognera quando si definisce la religione come legata al sangue e alla razza. La verità della Chiesa è sottratta all’arbitrio degli uomini, è infinitamente superiore a valori come razza, sangue, territorio…” (Josef Mayr-Nusser)
La citazione è tratta da una relazione al corso di formazione dei giovani di lingua tedesca dell’Azione Cattolica di Bolzano (autunno 1936-primavera 1937). In pieno nazifascismo (la propaganda nazista era potentissima in Alto Adige), Josef Mayr-Nusser, giovane dirigente dell’Azione Cattolica (era nato nel 1910), criticò ripetutamente nei suoi discorsi e nelle sue relazioni il razzismo dilagante. Il suo “no” a Hitler, che gli costò la vita, aveva profonde radici.
L’incontro a Bolzano su “Resistere: quando è il momento?” (“Wiederstand: wann fängt er an?”), svoltosi il 3 ottobre 2022 in ricordo di Josef Mayr-Nusser, promosso dalla Diocesi e dal Centro Pace. Da destra: Alex Lamprecht, Brigitte Foppa, Johanna Brunner, Karin Rassler, Vincenzo Passerini.
«Lunedì 3 ottobre 2022, organizzazioni e uffici diocesani invitano al Centro pastorale di Bolzano per la commemorazione del Beato Josef Mayr-Nusser. Dopo una riflessione con testi e musica, Karin Rassler, Alex Lamprecht, Vincenzo Passerini e la consigliera provinciale Brigitte Foppa discuteranno sul tema “Resistere: qual è il momento giusto?”.
Il 4 ottobre 1944 Josef Mayr-Nusser rifiutò il giuramento delle SS ad Adolf Hitler. Fu poi imprigionato e morì durante il trasporto al campo di concentramento. Il suo coraggioso “No” a Hitler fu la conseguenza interiore del suo impegno sociale e cristiano, della sua formazione della coscienza e del suo atteggiamento di fede.» (dal Comunicato stampa della Caritas diocesana di Bolzano)