Archivio della parola chiave: Antifascismo

24 febbraio, memoria di Josef Mayr-Nusser

Josef Mayr-Nusser con la moglie Ildegard e il figlio Albert.

Il 24 febbraio 1945 Josef Mayr-Nusser moriva di stenti su un vagone bestiame nella stazione di Erlangen, in Germania, mentre veniva deportato nel lager di Dachau. Aveva rifiutato il giuramento di fedeltà a Hitler. Lasciò la moglie, Ildegard, e un bambino di poco più di un anno, Albert. Albert Mayr è morto il 28 gennaio scorso a Firenze.

La nostra pagina speciale su Josef Mayr-Nusser (VEDI)

L’articolo in occasione della morte di Albert Mayr (VEDI)

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Il 28 gennaio è morto Albert Mayr, musicista, compositore, figlio del martire antinazista Josef Mayr-Nusser

Albert Mayr (Bolzano, 1 agosto 1943 – Firenze, 28 gennaio 2024). Foto “Alto Adige”.

Per il vescovo di Bolzano, Ivo Muser, Albert Mayr è stato un’importante fonte di ispirazione per la cultura della memoria che circondava suo padre, in particolare con un’attenzione al coraggio civile e alla resistenza. Per lui, il coraggio e la coscienza erano valori senza tempo che possono servire da modello per ogni generazione”.

Albert Mayr fu in prima fila alla beatificazione del padre, Josef Mayr-Nusser, che ebbe luogo a Bolzano il 18 marzo 2017. In quella occasione dichiarò alla stampa: “Mio padre oggi sarebbe impegnato nell’accoglienza dei profughi, contro il razzismo e le guerre”.

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Il 23 agosto 1923 veniva assassinato don Giovanni Minzoni. Il durissimo attacco di Giuseppe Donati a Balbo e Mussolini. Una lezione per il nostro disgraziato presente

Il sacrificio di don Giovanni Minzoni e la coraggiosa testimonianza di Giuseppe Donati non possono essere solo dei nobili ricordi. Del loro intransigente antifascismo e del loro coraggio civile c’è bisogno anche oggi con gli eredi politici del fascismo al potere in Italia. I quali non hanno mai chiaramente rinnegato il fascismo che è all’origine del loro albero genealogico. E i loro gruppi giovanili continuano a crescere nel culto di quel nefasto regime. Non è possibile far finta di niente. Come fanno troppi, anche nel mondo cattolico. Anche tra i preti.  (Vincenzo Passerini)

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Don Giovanni Minzoni al Segretario del Fascio: “Siete coscienze ammalate”

Pensiero del giorno

 

Dalla lettera al Segretario del Fascio di Argenta scritta da don Minzoni poche settimane prima della morte.

 

“Ieri sistemi ciechi e tiranni osteggiavano la libertà di fede e di religione nella sua forma vera e pratica. In nome di un materialismo che era logicamente in antitesi con ogni concezione spiritualistica della vita e logicamente si muoveva la persecuzione religiosa, alla quale il sacerdote resisteva persuaso che la dura dottrina di Nostro Signor Gesù Cristo non sarebbe rimasta soccombente.

Oggi sono i cavalieri della libertà, i paladini dell’ordine, i moralisti della disciplina che professandosi, ostentandosi (…) per dei cattolici combattono, osteggiano, minacciano l’opera dei parroci o meglio del Papa. Sarebbe una farsa se non ci fosse di mezzo la vita di tante coscienze. E con questi mezzi e con simili ammalate coscienze si vuole rifare il paese di Argenta!”

 

(da Scritti di Don Minzoni, a cura di Nicola Palumbi, Diabasis, Reggio Emilia, 2011, pp. 114-116)

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Don Giovanni Minzoni, il parroco controcorrente ucciso cento anni fa dai fascisti

Don Giovanni Minzoni, Ravenna, 29 giugno 1885 – Argenta (Ferrara), 23 agosto 1923.

«Oggi, a cento anni dal martirio, con l’antifascismo messo sulla difensiva dai nuovi padroni della scena politica e della comunicazione pubblica, il ricordo di don Minzoni è più necessario che mai. Anche perché l’oblio ha colpito con lui, e non da adesso, le altre due grandi figure dell’antifascismo cattolico: Francesco Luigi Ferrari e Giuseppe Donati, entrambi morti quarantenni in esilio. Un trio formidabile che ha sempre molto da insegnare su cosa vuol dire testimoniare il valore della libertà.» (Vincenzo Passerini)

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Don Minzoni: le iniziative del Centenario dell’assassinio, i luoghi, i libri, i film

Argenta, il Duomo: accoglie le spoglie di don Giovanni Minzoni,

Il 23 agosto il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, presiederà la solenne commemorazione del Centenario dell’assassinio di don Minzoni, mentre il 25 agosto ci sarà ad Argenta la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

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Il testo del discorso di Mattarella a Cuneo per il 25 aprile. Le parole necessarie nell’Italia governata dall’estrema destra che non ripudia il fascismo

«La Costituzione sarebbe stata la risposta alla crisi di civiltà prodotta dal nazifascismo, stabilendo il principio della prevalenza sullo Stato della persona e delle comunità, guardando alle autonomie locali e sociali dell’Italia come a un patrimonio prezioso da preservare e sviluppare.

Una risposta fondata sulla sconfitta dei totalitarismi europei di impronta fascista e nazista per riaffermare il principio della sovranità e della dignità di ogni essere umano, sulla pretesa di collettivizzazione in una massa forzata al servizio di uno Stato in cui l’uomo appare soltanto un ingranaggio.» (Sergio Mattarella)

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“La Resistenza non fu una guerra civile, ma una scelta di campo tra due civiltà”. La lezione di Ermanno Gorrieri (editoriale su “Vita trentina” di V. Passerini)

Ermanno Gorrieri (1920-2004), partigiano e politico.

«Ermanno Gorrieri è libero da schematismi di parte. È una bussola affidabile. Esalta il valore della Resistenza, senza la quale gli italiani avrebbero ottenuto la democrazia soltanto dagli Alleati, come un dono a un popolo schiavo, incapace di battersi per la propria libertà. Ma non ne nasconde limiti ed errori.» (Vincenzo Passerini)

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Il discorso di Liliana Segre in Senato in apertura della XIX Legislatura: una luce nell’ora più nera della Repubblica, a cento anni dalla marcia fascista su Roma

13 ottobre 2022: la senatrice a vita Liliana Segre presiede la prima assemblea dei senatori dopo le elezioni del 25 settembre. (Agf)

«Oggi sono particolarmente emozionata di fronte al ruolo che in questa giornata la sorte mi riserva. In questo mese di ottobre, nel quale cade il centenario della marcia su Roma, che dette inizio alla dittatura fascista, tocca proprio a me assumere momentaneamente la Presidenza di questo tempio della democrazia che è il Senato della Repubblica.

Il valore simbolico di questa circostanza casuale si amplifica nella mia mente, perché – vedete – ai miei tempi la scuola iniziava in ottobre ed è impossibile, per me, non provare una specie di vertigine ricordando che quella stessa bambina che in un giorno come questo del 1938, sconsolata e smarrita, fu costretta dalle leggi razziste a lasciare vuoto il suo banco della scuola elementare» (Liliana Segre)

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Josef Mayr-Nusser: contro l’uso della religione per politiche razziste, nazionaliste, di guerra

Pensiero del giorno

“È un’affermazione impertinente e menzognera quando si definisce la religione come legata al sangue e alla razza. La verità della Chiesa è sottratta all’arbitrio degli uomini, è infinitamente superiore a valori come razza, sangue, territorio…” (Josef Mayr-Nusser)

La citazione è tratta da una  relazione al corso di formazione dei giovani di lingua tedesca dell’Azione Cattolica di Bolzano (autunno 1936-primavera 1937). In pieno nazifascismo (la propaganda nazista era potentissima in Alto Adige), Josef Mayr-Nusser, giovane dirigente dell’Azione Cattolica (era nato nel 1910), criticò ripetutamente nei suoi discorsi e nelle sue relazioni il razzismo dilagante. Il suo “no” a Hitler, che gli costò la vita, aveva profonde radici.

L’incontro a Bolzano su “Resistere: quando è il momento?” (“Wiederstand: wann fängt er an?”), svoltosi il 3 ottobre 2022 in ricordo di Josef Mayr-Nusser, promosso dalla Diocesi e dal Centro Pace. Da destra: Alex Lamprecht, Brigitte Foppa, Johanna Brunner, Karin Rassler, Vincenzo Passerini.

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“Resistere: quando è il momento?” A Bolzano il 3 ottobre ricordiamo Josef Mayr-Nusser, uno dei più grandi resistenti europei al nazifascismo

«Lunedì 3 ottobre 2022, organizzazioni e uffici diocesani invitano al Centro pastorale di Bolzano per la commemorazione del Beato Josef Mayr-Nusser. Dopo una riflessione con testi e musica, Karin Rassler, Alex Lamprecht, Vincenzo Passerini e la consigliera provinciale Brigitte Foppa discuteranno sul tema “Resistere: qual è il momento giusto?”.

Il 4 ottobre 1944 Josef Mayr-Nusser rifiutò il giuramento delle SS ad Adolf Hitler. Fu poi imprigionato e morì durante il trasporto al campo di concentramento. Il suo coraggioso “No” a Hitler fu la conseguenza interiore del suo impegno sociale e cristiano, della sua formazione della coscienza e del suo atteggiamento di fede.» (dal Comunicato stampa della Caritas diocesana di Bolzano)

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La Resistenza dimenticata di Glicerio Riccamboni. Storia, di rara grandezza, di un cattolico antifascista

Glicerio Riccamboni (Rovereto 1885-1949)

“Vengo informato : 1. Che non volete al vostro ingresso in classe che uno scolaro dia “l’attenti”; 2. Che non volete che gli alunni vi facciano il saluto romano e che mai lo ricambiate; 3. Che parlate poco simpaticamente in classe delle organizzazioni giovanili fasciste; 4. Che non volete che gli alunni usino con Voi il ‘voi’; 5. Che parlate in classe di cose che non riguardano le lezioni e qualche volta anche di politica facendo delle critiche al regime con grande indignazione degli alunni per questo Vostro atteggiamento. Desidero su tutti questi punti le vostre giustificazioni scritte.»

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