Carnefici e vittime

Ucraina, famiglia sterminata.
Ucraina, famiglia sterminata.
San Pietroburgo, Yelena Osipova mentre viene arrestata per la sua protesta contro la guerra (immagine da www.theguardian.com).
San Pietroburgo, 2 marzo 2022: Yelena Osipova, personaggio molto noto, artista e attivista per i diritti umani, sopravvissuta all’assedio di Leningrado (ora San Pietroburgo), viene arrestata mentre protesta contro l’invasione dell’Ucraina. Su un cartello la grande scritta: «Soldato, lascia cadere la tua arma e sarai un vero eroe!». L’immagine è tratta da un video del quotidiano britannico The Guardian (www.theguardian.com).
È lei il simbolo delle coraggiose proteste dei pacifisti russi contro l’invasione dell’Ucraina, duramente represse dal regime di Putin.
I pacifisti russi, con Yelena Osipova in prima fila, hanno dato una lezione di verità e coraggio a molti pacifisti italiani, troppo morbidi su Putin e spesso addirittura equidistanti. È questo un pacifismo che tradisce l’essenza della pace fondata sulla verità e la giustizia, sulla netta distinzione tra aggressore e aggredito, sul dovere di schierarsi con la vittima contro il carnefice.
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“La dottrina di Cristo è un sogno? Ma non è un sogno che la vita di uomini, nel cui animo pur albergano pietà e amore reciproco, sia trascorsa e trascorra tuttora per alcuni nell’organizzare un complesso di roghi, scudisciate, supplizi della ruota, sferzate, narici a brandelli, torture, ceppi, galere, forche, fucilazioni, segregazioni in cella, prigioni per donne e bambini, nell’organizzare massacri per decine di migliaia di uomini in guerra, nell’organizzare periodiche rivoluzioni e atti terroristici …
Basta capire la dottrina di Cristo per capire che il mondo, non quello dato da Dio per la gioia dell’uomo, ma il mondo organizzato dagli uomini per la propria rovina, è un sogno, un sogno dei più assurdi e orrendi, il vaneggiamento di un folle…”.
Lev N. Tolstoj, La mia fede, 1884
A te caro David, amico dal cuore tenero e dallo spirito forte,
dedichiamo ancora le parole della poesia di José Martí.
Le amiche e gli amici della Rosa Bianca
Pensiero del giorno
«C’è una bella espressione usata alla Costituente per indicare il ruolo del presidente: “magistrato di persuasione e di influenza” (magistrato, non nel senso di appartenente alla magistratura, ma in quello di carica istituzionale): la sua autorevolezza morale, la sua capacità di collocarsi al di sopra della contrapposizione fra maggioranza e opposizioni, sul terreno dunque schiettamente costituzionale, possono avere, nelle vicende spesso turbolente della politica, un effetto di salvaguardia di valori essenziali della convivenza politica e della collaborazione fra poteri. Naturalmente, trattandosi dell’unica carica schiettamente “monocratica” fra quelle supreme, conta molto la personalità del suo titolare.»
Valerio Onida, presidente emerito della Corte Costituzionale
(da V. Onida, La Costituzione, Il Mulino, 2007, p. 99)
Pensiero del giorno
Pavel Florenskij (1882-1937)
«Ricordo spesso la morte di papà. Egli faceva dei sogni (o forse erano visioni)
di viaggi, o piuttosto di migrazioni di nomadi negli spazi sconfinati
dell’Asia. Il pensiero dell’abbondanza lo terrorizzava. “Normalmente si
pensa che l’umanità morirà per la carenza di qualcosa – diceva. – Per me
invece è chiaro che morirà per l’abbondanza.”
Anche a me il molto ha sempre fatto paura, fin dall’infanzia, perché ti
sembra che irrompa il caos senza forma, che non sei in grado di governare e
che non puoi fare tuo.
Dove non c’è una composizione, non ci può essere neanche comprensione,
ma la composizione comporta il limite. Che cos’è la cosa più importante in
un’opera d’arte? La cornice, la ribalta, il confine nel tempo, l’inizio e la fine.
Se non ci sono limiti, non è possibile neanche la serenità.»
Pavel Florenskij
(da Pavel Florenskij, Non dimenticatemi, a cura di Natalino Valentini e Lubomir Zák, Milano, Mondadori 2000, p. 310); vedi in questo blog Terzo Abecedario della buona battaglia).
Mohandas K. Gandhi
“Ho imparato da mia madre, illetterata ma molto saggia, che tutti i diritti degni di essere meritati e conservati sono quelli dati dal dovere compiuto” (Gandhi).
Giuseppe Dossetti
Da sinistra: Hans Scholl, Sophie Scholl, Christoph Probst
Il 22 febbraio 1943 il Tribunale nazista di Monaco di Baviera condanna a morte i fratelli Hans (25 anni) e Sophie Scholl (22), e il loro amico Christoph Probst (24), appartenenti
Ravenna, tomba di Dante.
Dante Alighieri (1265-1321) trascorse in esilio, come rifugiato politico, 21 dei 56 anni della sua vita. In esilio scrisse le sue opere, in esilio morì. Sempre cercando accoglienza, in una città o nell’altra. Sempre in povertà. Forse, più che ostacolarlo, questa condizione, tra le più estreme che possano capitare in una vita, gli consentì di comprendere più a fondo il bene e il male che c’è negli esseri umani e nella storia, e di reagire con una creazione poetica senza pari.
“Oggi 18 febbraio, grande festa nel mondo dell’arte: si onora il Beato Angelico, fra Giovanni da Fiesole, patrono universale degli artisti, l’umile frate domenicano che con la sua pittura dolce e luminosa si pone all’alba del Rinascimento.”
(Giacomo Bonazza)
Foto Francesco Moretti (particolare).
“Tutto questo è a tal punto solenne, vittorioso e fiero, che cominciate a sentir un peso sul cuore…
… Voi percepite che occorre molta resistenza spirituale e un’eterna capacità di negazione per non cedere…”
Quest’anno si celebra il 700° anniversario della morte di Dante Alighieri, avvenuta nella notte tra il 13 e il 14 settembre 1321 a Ravenna.
Si celebra anche il 200° anniversario della nascita di Fëdor Michajlovich Dostoevskij, avvenuta a Mosca nel 1821, il 30 ottobre, secondo il calendario giuliano, l’11 novembre, secondo il calendario gregoriano, il nostro.
Staremo un anno in loro compagnia con la rubrica “Un anno con D&D”.
Cominciamo oggi.
Messaggio di Papa Francesco per la Giornata mondiale della Pace:
LA CULTURA DELLA CURA COME PERCORSO DI PACE
Pagina speciale: CONTRO LA GUERRA
Fuga in Egitto (Palermo, Cappella Palatina, XII secolo).