Cosa leggere sulla tragedia delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata

Esuli istriani in partenza da Pola per l’Italia, dove sarebbero stati in gran parte accolti in campi profughi e dove avrebbero dovuto affrontare diffuse ostilità.

Sul crimine delle foibe e la tragedia dell’esodo forzato degli italiani dall’Istria e dalla Dalmazia, tema segnato a lungo da colpevoli silenzi e strumentalizzazioni politiche, la ricerca storica italiana ha fatto da anni grandi progressi. E non ha certo aspettato il governo di destra Meloni per affrontare senza spirito di parte verità scomode, soprattutto per il Partito comunista. Ma anche senza mai tacere le oppressioni e i crimini fascisti che erano avvenuti in quella terra e che la destra italiana oggi al potere continua a ignorare, come gli altri crimini fascisti accaduti in altri Paesi europei e in Africa. Segnaliamo alcuni libri da leggere sull’argomento.

 

Proposte di lettura

Raoul Pupo, Il lungo esodo. Istria: le persecuzioni, le foibe, l’esilio,  nuova edizione, Bur-Rizzoli, 2022, p. 480, euro 15.

Raoul Pupo, già professore di storia contemporanea all’Università di Trieste, è uno dei massimi esperti della tragedia delle foibe e dell’esodo giuliano dalmata. I suoi studi, caratterizzati da competenza e sforzo di verità, hanno segnato una svolta nella ricerca storica su questo argomento, segnato a lungo da colpevoli silenzi e strumentalizzazioni politiche.

“Questa edizione aggiornata tiene conto della disponibilità di nuove fonti e dei progressi delle ricerche e permette di affiancare alla documentazione storica le testimonianze dirette degli esuli.” (dalla presentazione)

“Raoul Pupo (…) ha ritracciato per la prima volta in una prospettiva di lungo periodo la storia di queste comunità: le persecuzioni fasciste con la conseguente emigrazione di croati e sloveni tra le due guerre, l’aggressione italiana della Jugoslavia nel 1941, gli orrori della guerra partigiana e della controguerriglia, le stragi delle Foibe nel 1943 e nel 1945, la interminabile ‘questione di Trieste’ e l’ondata migratoria verso l’Australia alla fine degli anni Cinquanta”. (dalla presentazione)

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Guido Crainz, Il dolore e l’esilio. L’Istria e le memorie divisive d’Europa, Donzelli, 2005, p. 120, euro 11,90.

Guido Crainz, già professore di storia contemporanea all’Università di Teramo, è uno dei più apprezzati storici dell’Italia contemporanea. Da segnalare anche i suoi studi sull’uso politico della storia. Tra questi il libro Nazionalismi, memorie, usi politici della storia (Donzelli, 2022, p. 200, euro 19).

“La ‘giornata del ricordo’ dedicata al dramma del nostro confine orientale è stata istituita per combattere una grande rimozione della nostra storia nazionale, ma quel dramma fa parte di una più grande – e ancor più drammatica – storia europea, anch’essa rimossa.

Vi è stata e continua ad esserci, in altri termini, una grande rimozione delle molte Istrie d’Europa, per dir così (anche se ovviamente vi sono delle differenze): cioè dei grandi spostamenti forzati di popolazione che vi sono all’indomani della seconda guerra mondiale connessi anche, ma non solo, al modificarsi dei confini. Spostamenti che mutano drasticamente la fisionomia dell’Europa centro-orientale, oltre a quella del nostro Alto Adriatico orientale.” (Guido Crainz)

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Egea Haffner e Gigliola Alvisi, La bambina con la valigia. Il mio viaggio tra i ricordi di esule al tempo delle foibe, Piemme, 2022, p. 205, euro 14.

Egea Haffner nasce a Pola il 3 ottobre 1941 da Kurt Haffner ed Ersilia Camerano. Orfana del padre, prelevato da casa dalla polizia politica di Tito e fatto sparire, Egea lascia Pola nel luglio 1946 insieme alla madre. Le tappe successive della sua vita sono Cagliari, Bolzano, soprattutto, dove cresce e, infine, Rovereto. Ha scritto questo libro, intenso, di ricordi e pensieri insieme alla giornalista padovana Gigliola Alvisi.

“La mia non è la Storia di tutti i profughi, è solo la mia, diversa da tutte le altre che compongono l’amaro puzzle di quell’esodo. Eppure risulta anche straordinariamente simbolica: non solo delle storie degli esuli giuliani dalmati, ma della storia di chiunque ancora oggi sia costretto a lasciare la propria casa” (Egea Haffner).

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Gianni Oliva, Profughi. Dalle foibe all’esodo: la tragedia degli italiani di Istria, Fiume, Dalmazia, Mondadori, 2006, p. 217, euro 18.

Gianni Oliva, professore e preside nei licei, storico e giornalista, ha scritto molti libri sulla storia contemporanea dell’Italia. Impegnato anche politicamente, aderente al Partito comunista e poi del Pds, è stato dal 2005 al 2010 assessore regionale alla cultura della Regione Piemonte nella giunta Bresso di centrosinistra. Significativo il suo atteggiamento politicamente autocritico:

“I profughi sono guardati con diffidenza, talvolta con astio. In particolare, la sinistra comunista, convinta del carattere progressivo del socialismo jugoslavo e affascinata dal carisma di Tito e del suo Esercito di liberazione, non può ammettere le responsabilità del nazionalismo jugoslavo e tende a identificare i rifugiati giuliano-dalmati con elementi conservatori, ex fascisti o ricchi commercianti fuggiti per ostitilià di classe verso il governo del potere popolare.” (Gianni Oliva)

Al tema delle foibe e dei profughi giuliano-dalmati ha dedicato anche il libro Foibe. Le stragi negate degli italiani della Venezia Giulia e dell’Istria, Mondadori, 2017, p. 216, euro 13.