Il 28 gennaio è morto Albert Mayr, musicista, compositore, figlio del martire antinazista Josef Mayr-Nusser

Albert Mayr (Bolzano, 1 agosto 1943 – Firenze, 28 gennaio 2024). Foto “Alto Adige”.

Per il vescovo di Bolzano, Ivo Muser, Albert Mayr è stato un’importante fonte di ispirazione per la cultura della memoria che circondava suo padre, in particolare con un’attenzione al coraggio civile e alla resistenza. Per lui, il coraggio e la coscienza erano valori senza tempo che possono servire da modello per ogni generazione”.

Albert Mayr fu in prima fila alla beatificazione del padre, Josef Mayr-Nusser, che ebbe luogo a Bolzano il 18 marzo 2017. In quella occasione dichiarò alla stampa: “Mio padre oggi sarebbe impegnato nell’accoglienza dei profughi, contro il razzismo e le guerre”.

 

Addio ad Albert Mayr

(testi, immagini, video)

 

Albert in braccio a mamma Hildegard e a papà Josef.

 

Il 28 gennaio si è spento, ottantenne, a Firenze, Albert Mayr, figlio di Hildegard Straub e di Josef Mayr-Nusser, giovane dirigente dell’Azione Cattolica di Bolzano, martire antinazista, proclamato beato dalla Chiesa. Albert Mayr era nato a Bolzano il 1° agosto 1943, unico figlio della coppia, che si era sposata l’anno prima.

Il padre, Josef, l’anno seguente, fu arruolato nelle SS (i tedeschi avevano annesso alla Germania l’Alto Adige e il Trentino), ma si rifiutò, per ragioni di coscienza, di prestare giuramento a Hitler. Morì di stenti il 24 febbraio 1945 su un vagone ferroviario mentre veniva deportato nel lager di Dachau. Le sue spoglie sono nel duomo di Bolzano, accanto all’altare maggiore.

Albert Mayr studiò composizione al Conservatorio “Monteverdi” di Bolzano e poi in quello di Firenze, sua città d’elezione. “Il suo lavoro artistico, teorico e didattico”, ha ricordato l’agenzia Ansa annunciandone la scomparsa, ha avuto “come temi principali il paesaggio sonoro e l’estetica del tempo. È stato autore di musica digitale, vocale, elettroacustica, di performance, installazioni, opere di suoni ambientali, azioni sonore, partiture pubbliche, opere visive, film e MailArt.”

 

Albert Mayr: “Mio padre oggi sarebbe impegnato nell’accoglienza dei profughi” (18 marzo 2017)

“La Resistenza sudtirolese è stata subito dimenticata. Era scomoda perché li obbligava a fare i  conti col passato e col collaborazionismo… Il vescovo Muser ha detto una cosa importante. Che la beatificazione potrebbe essere un segno di convivenza, che unisce in nome dell’anti-totalitarismo.

…Mio padre i nazisti li conosceva tutti. Uno per uno. E loro conoscevano lui. Aveva moltissimi nemici. C’era un conflitto duro tra l’Azione Cattolica e i gruppi filonazisti che propagandavano la Volkstumskampf. Mio padre non ha perso occasione per denunciare l’ ‘idolo Hitler’ e l’ideologia razzista di Alfred Rosenberg. Si esponeva. Era cosciente di quello che rischiava.

… Cosa farebbe oggi? Certamente sarebbe impegnato sul fronte dell’accoglienza. Si darebbe da fare per assistere i profughi che arrivano nel nostro Paese. Contro il razzismo e le guerre”.

(Albert Mayr, figlio di Josef Mayr-Nusser, “Mio padre? Starebbe coi profughi”, intervista di Luca Fregona, “Alto Adige”, 18 marzo 2017).

 

Vedi in questo blog la pagina speciale dedicata a Josef Mayr-Nusser

Vedi il video dell’intervista ad Albert Mayr su suo padre a cura dell’Agesci (2012)(VEDI)

Vedi (sotto) la scheda artistica di Albert Mayr a cura del Centro Studi Luigi Dallapiccola di Firenze

Albert Mayr