Archivio del mese Aprile 2022

Mattarella al Consiglio d’Europa: “Con l’atroce invasione dell’Ucraina, la Russia si è collocata fuori dalle regole”

Gli orrori dell’atroce invasione dell’Ucraina: il massacro di Kramatorsk, con almeno 50 morti, tra cuii 10 bambini.

 

«Di fronte a un’Europa sconvolta dalla guerra nessun equivoco, nessuna incertezza è possibile. La Federazione Russa, con l’atroce invasione dell’Ucraina, ha scelto di collocarsi fuori dalle regole a cui aveva liberamente aderito, contribuendo ad applicarle (…)

La responsabilità della inevitabile sanzione adottata ricade interamente sul Governo della Federazione Russa. Desidero aggiungere: non sul popolo russo, la cui cultura fa parte del patrimonio europeo e che si cerca colpevolmente di tenere all’oscuro di quanto realmente avviene in Ucraina. Non si può arretrare dalla trincea della difesa dei diritti umani e dei popoli. (…)

Quanto la guerra ha la pretesa di essere lampo – e non le riesce – tanto la pace è frutto del paziente e inarrestabile fluire dello spirito e della pratica di collaborazione tra i popoli, della capacità di passare dallo scontro e dalla corsa agli armamenti, al dialogo, al controllo e alla riduzione bilanciata delle armi di aggressione

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25 aprile, Acerra: Mattarella commemora la strage nazifascista e dedica “Bella ciao” all’Ucraina

24 febbraio 2022, carri armati russi invadono l’Ucraina (foto diffusa dal Ministero della difesa russo).

«Non fu l’unica strage, ma purtroppo, per numero di vittime, la più grave della Campania. Quasi novanta morti, tra cui – come si vede dalla lapide qui accanto – tante donne, bambini, anziani (…)

«A questi sentimenti si è subito affiancato il pensiero agli ucraini svegliati dalle bombe e dal rumore dei carri armati. E, pensando a loro, mi sono venute in mente – come alla senatrice Liliana Segre – le parole: “Questa mattina mi sono svegliato e ho trovato l’invasor”. Sappiamo tutti da dove sono tratte queste parole. Sono le prime di “Bella ciao”.» (Sergio Mattarella)

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“Pace non è arrendersi alla prepotenza”. Il discorso del Presidente Mattarella per il 25 aprile

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

«Fu, quella [guerra nazifascista], una crudele violenza contro l’umanità, con crimini incancellabili nel registro della storia, culminati nella Shoah.

Un’esperienza terribile; che sembra dimenticata, in queste settimane, da chi manifesta disinteresse per le sorti e la libertà delle persone, accantonando valori comuni su cui si era faticosamente costruita, negli ultimi decenni, la pacifica convivenza tra i popoli.»

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Presentazione dell’Archivio politico di Vincenzo Passerini alla Biblioteca Civica di Rovereto con un ricordo di David Sassoli

David Sassoli (1956-2022)

In occasione della 2^ Settimana Civica (25 aprile – 1 maggio 2022), dedicata quest’anno a David Sassoli, la Biblioteca civica “G. Tartarotti” di Rovereto propone un incontro, il 28 aprile 2022, alle ore 17.30, con Vincenzo Passerini e il suo archivio politico donato recentemente alla Biblioteca.
In particolare Vincenzo Passerini ricorderà la figura di David Sassoli che è stato aderente al gruppo della Rosa Bianca.

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Il nostro 25 aprile con la Resistenza del popolo ucraino

Il nostro 25 aprile sarà quest’anno con la Resistenza ucraina, insieme a Liliana Segre, testimone della Shoah e senatrice a vita, insieme a Albertina Soliani, cattolico-democratica e vicepresidente dell’Anpi, e contro l’aggressore Putin, capo del neofascismo mondiale, e i suoi massacri di innocenti in Ucraina, e contro il presidente dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo e le sue vergognose posizioni filo Putin. Ma anche contro i tanti Ponzio Pilato equidistanti e a quei pacifisti che tradiscono il diritto dei popoli alla libertà e alla resistenza di fronte all’aggressore. Come diceva Gandhi, che sapeva cosa voleva dire sentirsi responsabili del proprio popolo e non solo dei propri principi:

 

«Ho ripetuto infinite volte che chi non sappia proteggere se stesso o i propri vicini e cari o il loro onore affrontando in modo non-violento la morte, può e dovrebbe farlo affrontando con violenza l’oppressore.

Chi non sappia fare né una cosa né l’altra è un peso. Non è degno di essere il capo di una famiglia. Dovrebbe o nascondersi o accontentarsi di vivere in perpetua impotenza, pronto a strisciare come un verme agli ordini di un prepotente.»

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La Resistenza dimenticata di Glicerio Riccamboni. Storia, di rara grandezza, di un cattolico antifascista

Glicerio Riccamboni (Rovereto 1885-1949)

“Vengo informato : 1. Che non volete al vostro ingresso in classe che uno scolaro dia “l’attenti”; 2. Che non volete che gli alunni vi facciano il saluto romano e che mai lo ricambiate; 3. Che parlate poco simpaticamente in classe delle organizzazioni giovanili fasciste; 4. Che non volete che gli alunni usino con Voi il ‘voi’; 5. Che parlate in classe di cose che non riguardano le lezioni e qualche volta anche di politica facendo delle critiche al regime con grande indignazione degli alunni per questo Vostro atteggiamento. Desidero su tutti questi punti le vostre giustificazioni scritte.»

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“La grande carestia. La guerra di Stalin all’Ucraina”, il libro di Anne Applebaum sullo sterminio che provocò 5 milioni di morti (di cui 4 milioni ucraini). Gli studi e le interviste del grande storico Andrea Graziosi sulla carestia e la guerra in corso

La grande carestia degli anni 1931-1933, provocata in alcune zone dell’Unione Sovietica dalle decisioni di Stalin, costò la vita ad almeno 5 milioni di persone, di cui 3,9 milioni ucraine. Viene chiamata in ucraino “Holodomor”, “sterminio per fame”. Rappresenta la pagina più atroce della storia dell’Ucraina e dei suoi rapporti con la Russia. Conoscere questo tragico capitolo di storia aiuta a capire quello che sta succedendo oggi con la violenta aggressione di Putin all’Ucraina e la coraggiosa resistenza di un intero popolo.

Il libro di Anne Applebaum e i fondamentali studi del grande storico italiano Andrea Graziosi (e i suoi video sulla carestia e sulla guerra in corso in Ucraina disponibili in Internet) sono indispensabili.

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Ci ha lasciato Letizia Battaglia. Una vita per la fotografia e l’impegno civile e politico

Letizia Battaglia con Leoluca Orlando.

Letizia Battaglia, grandissima fotografa e donna fortemente impegnata nella vita civile, politica, amministrativa della sua Palermo, si è spenta il 13 aprile. Con lei abbiamo condiviso l’esperienza politica della Rete, il movimento fondato da Leoluca Orlando e Nando Dalla Chiesa, di cui era tra i firmatari del Manifesto costitutivo (proveniva dai Verdi). Per la Rete è stata deputato regionale dal 1990 al 1996.

Ecco come la ricorda Mario di Caro su “repubblica.it”.

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Partecipare alle sofferenze altrui, costruire futuro per la prossima generazione. Auguri di Buona Pasqua con Dietrich Bonhoeffer

Dietrich Bonhoeffer

“Siamo stati testimoni silenziosi di azioni malvagie, ne sappiamo una più del diavolo, abbiamo imparato l’arte della simulazione e del discorso ambiguo… conflitti insostenibili ci hanno reso arrendevoli o forse addirittura cinici…

I cristiani sono chiamati ad agire e a compatire non primariamente dalle esperienze che fanno sulla propria pelle, ma da quelle che fanno i fratelli, per amore dei quali Cristo ha sofferto.”

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Ragazze russe contro la guerra nel nome della Rosa Bianca

Le ragazze della rete femminista russa contro la guerra nel nome della Rosa Bianca (da “Specchio”).

Mentre il popolo ucraino resiste con enorme coraggio alla feroce invasione dell’esercito di Putin che ogni giorno si macchia di indicibili atrocità (come fece in Cecenia e in Siria), bagliori di opposizione interna alla guerra illuminano l’orrenda notte in cui è precipitata la Russia. Come le proteste delle ragazze femministe che si richiamano all’opposizione antinazista dei giovani tedeschi della Rosa Bianca.

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Un’altra agghiacciante predica del patriarca di Mosca Kirill che santifica le stragi. Mentre troppi pacifisti sono scandalosamente equidistanti e silenziosi

Putin bacia l’icona mentre Kirill, a sinistra, guarda compiaciuto. Trono e altare sono saldamente uniti nella “guerra santa” all’Ucraina. L’asfissiante propaganda politico-religiosa costruisce il consenso popolare alla feroce aggressione.

 

Domenica 3 aprile 2022, nella cattedrale delle Forze Armate (dove nei mosaici dovevano esserci anche Stalin e Putin), il patriarca ortodosso di Mosca Kirill è tornato a santificare la feroce aggressione all’Ucraina dopo l’allucinante omelia pronunciata il 6 marzo nella cattedrale di Cristo Salvatore. Ha ripetuto, facendone lo stesso uso blasfemo, il passo del Vangelo di Giovanni citato da Putin all’adunata del 18 marzo. Per lui gli ucraini e l’Ucraina non esistono, esistono solo “russi“. Gli altri sono nazisti da eliminare, o corrotti e depravati per colpa dell’Occidente che vanno “corretti” con le bombe e riportati, vivi o morti, all’ovile russo. Questo il motivo della guerra “santa” voluta da lui e da Putin. Non la Nato. Il feroce disegno imperialista politico-religioso, però, sta fallendo per la resistenza del popolo ucraino.

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Col gas finanziamo le armi di Putin. Altri orrendi crimini del suo esercito

Lo strazio di Tanya Nedashkivs’ka per l’uccisione del marito nella strage di Bucha (Getty e Ap – da “Corriere della sera”, 7 aprile 2022).

 

“Perché sono vissuta per vedere questo?”. Nello straziante lamento di una donna di Bucha, testimone delle atrocità dell’esercito russo che per un mese ha occupato con metodi nazisti il sobborgo di Kiev prima di ritirarsi, c’è la disperazione  di un popolo seviziato e massacrato oltre l’indicibile dagli invasori. Atrocità che sono già viste a Irpin, a Mariupol, nel Sud Est del Paese… È ora di sabotare il gas dei russi. Basta armarlo con i nostri soldi!” (Editoriale di V. Passerini su “Vita trentina”)

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Continue tragedie nel Mediterraneo: barcone diretto in Italia affonda, almeno 90 profughi morti

Fiori in memoria delle vittime delle politiche migratorie di chiusura.

Il racconto di 4 sopravvissuti, aggrappati ai rottami, riportati dalla nave commerciale Alegria I in Libia. Un’altra strage che si poteva evitare. Da giorni Alarm phone aveva lanciato l’allarme su imbarcazioni in difficoltà al largo della Libia. La grande attività di Alarm phone per salvare i naufraghi e la denuncia della militarizzazione delle frontiere.

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La carovana della pace “Stop the war now” è arrivata a Leopoli portando una forte testimonianza di solidarietà e di pace. Ripartirà con 177 profughi

La carovana della pace “Stop the war now” è arrivata a Leopoli portando una forte testimonianza di solidarietà con la popolazione civile massacrata dalla guerra e un forte appello perché la guerra finisca. Ripartirà portando in Italia 177 persone di 7 nazionalità diverse rimaste senza alloggio. Ecco come raccontano l’iniziativa il Corriere della sera e fanpage.it e un video di repubblica.it

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“Tracce nella nebbia” a Pedersano, ricordando tre grandi donne, e a Ravina, con una mostra in biblioteca dopo l’incontro

Anna Politkovskaja

Il 6 aprile prossimo si presenta a Perdersano (comune di Villalagarina) “Tracce nella nebbia. Cento storie di testimoni” (Teatro parrocchiale, ore 20.30). Si parte dal ricordo di padre Remo Villa, missionario e testimone di fraternità evangelica scomparso recentemente. Si leggeranno i profili di Anna Politkovskaja, Annalena Tonelli, Hevrin Kahlaf. Introducono Giacomo Bonazza e Simone Berlanda.

A Ravina la Biblioteca ha allestito una mostra di libri di alcuni testimoni raccontati in “Tracce nella nebbia”.

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Con Romano Prodi, Lorenzo Prezzi, Maurizio Ambrosini: tre incontri di Città dell’uomo sull’invasione dell’Ucraina

L’associazione Città dell’uomo, fondata da Giuseppe Lazzati, organizza tre incontri (8 e 22 aprile, 9 maggio) sulla guerra in Ucraina con tre personalità di rilievo: Romano Prodi, già presidente del Consiglio e della Commissione UE, padre Lorenzo Prezzi, direttore del giornale online settimananews.it e già direttore de “Il Regno”, e Maurizio Ambrosini, tra i maggiori studiosi delle migrazioni. Ecco il programma e il link per seguire online i tre incontri.

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Daphne Caruana Galizia: “Ci sono corrotti ovunque” (da “Tracce nella nebbia”)

Daphne Caruana Galizia (1964-2017)

Papa Francesco va a Malta (2-3 aprile 2022), prigione per i migranti, paradiso fiscale nell’Unione Europea, crocevia di traffici mafiosi con l’Italia e dove regna il potere corrotto del Partito laburista in un “clima di impunità”.

La grande e coraggiosa giornalista Daphne Caruana Galizia denunciò tutto questo e fu assassinata. Gli sviluppi dell’inchiesta sulla sua morte. Le sue denunce riprese da altri giornalisti (minacciati).

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