È in libreria “Tracce nella nebbia. Cento storie di Testimoni”, il nuovo libro di Vincenzo Passerini.
I testimoni, scrive nella prefazione Marco Damilano, “sono tracce nella nebbia, sono impronte nel deserto, sono segnali nel buio, ti mostrano la strada che loro hanno percorso per primi, spesso cercandola da soli, guidati dalla loro coscienza nel momento di dire un sì o un no, animati dalla passione per la vita.”
TRACCE NELLA NEBBIA
Cento storie di Testimoni
1. Dalla prefazione di Marco Damilano
2. Nota
3. Recensioni, segnalazioni, filmati
1.
“I testimoni fanno vedere quello che non vediamo”
di Marco Damilano
Dalla Prefazione di Marco Damilano, direttore de «L’Espresso», al libro di Vincenzo Passerini, Tracce nella nebbia. Cento storie di Testimoni, ViTrenD, Trento 2021, pp. 235, euro 16.
“Sono tracce nella nebbia, sono impronte nel deserto, sono segnali nel buio, ti mostrano la strada che loro hanno percorso per primi, spesso cercandola da soli, guidati dalla loro coscienza nel momento di dire un sì o un no, animati dalla passione per la vita.
I testimoni sono prima di tutto questo. Fanno vedere quello che non vediamo. «Il dovere fondamentale di chi vuole passare all’azione è quello di mostrare all’opinione pubblica ciò che essa non vuole vedere», ripeteva l’Abbé Pierre.
Sono maestri che insegnano senza volerlo, con il gesto di un momento o l’impegno di una vita, come disse il papa Paolo VI parlando ai laici cattolici il 2 ottobre 1974: «L’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri, o se ascolta i maestri lo fa perché sono dei testimoni».
(…)
Questa serie di testimoni è stata pensata da Vincenzo Passerini sulle pagine del “Trentino”, per accompagnare i lettori in un momento oscuro, nella primavera 2020, nei giorni più inquieti del covid e del lockdown.
Sono scarne biografie, di donne e di uomini, di ogni continente, del secolo scorso e dei nostri giorni.
Da Gino Strada a Jo Cox, da Anna Politkovskaja a Agitu Ideo Gudeta…
Sono le vite di medici e missionari, da Gino Strada a Gino Fasoli ucciso dal covid, a Annalena Tonelli, politici di diverso colore uccisi per aver coltivato il dialogo e l’apertura, da Aldo Moro a Jo Cox, Walter Lübcke, al sindaco di Danzica Pawel Adamowicz che diceva: «Sono europeo, perciò la mia natura è di essere aperto».
Magistrati: Mario Amato, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Antonino Caponnetto. Imprenditori: Enrico Mattei, Adriano Olivetti, Agitu Ideo Gudeta.
Le partigiane della Valsugana Ancilla Marighetto e Clorinda Menguzzato, Ora e Veglia, la partigiana Tina Anselmi, Gabriella, che proseguirà la Resistenza contro la loggia massonica P2.
I giornalisti: Ilaria Alpi, Daphne Caruana Galizia, Peppino Impastato, Tina Merlin, Anna Politkovskaja.
Da Vittorio Bachelet a Berta Cáceres, da Dietrich Bonhoeffer a Marielle Franco, da Francesca Cabrini a Hevrin Khalaf…
Mi lascio guidare dalle assonanze create dall’ordine alfabetico, Vittorio Arrigoni vicino a Vittorio Bachelet, il carpigiano Odoardo Focherini accanto alla brasiliana Marielle Franco, il teologo protestante Dietrich Bonhoeffer, morto nel lager nazista, e Shahbaz Bhatti, ucciso in Pakistan per il suo impegno contro la discriminazioni verso le minoranze religiose. Francesca Cabrini, la patrona degli emigranti, Berta Cáceres, Hevrin Khalaf…
(…)
“Aveva l’anima sul viso”
Insieme le loro biografie uniche, irripetibili, compongono il mosaico, la necessità della testimonianza.
Il testimone è dentro le cose, immerso nella sua realtà, nel suo tempo ma suggerisce che un altro mondo è possibile. «Aveva l’anima sul viso», ha detto Arturo Paoli del vescovo Enrique Ángel Angelelli. Il testimone è l’anima del mondo, quando il mondo resta senza anima.
La coscienza viene prima della legge
Il testimone fa parte di una vicenda collettiva, ma spesso agisce nella solitudine della sua intimità, dove incontra le scelte che segneranno la sua esistenza.
Il testimone sa che la coscienza viene prima della legge degli uomini che vorrebbero calpestarla, come insegnano Paul Grüninger, Franz Jägerstätter, Josef Mayr-Nusser…”
NOTA
di Vincenzo Passerini
Molti dei ritratti di testimoni pubblicati in questo libro hanno accompagnato quotidianamente i lettori del giornale “Trentino” nelle settimane più difficili della pandemia di Covid-19, tra marzo e maggio 2020. Messaggeri di umanità e speranza nei giorni della solitudine e del dolore.
I ritratti sono stati raccolti, due mesi dopo, in un volumetto, “Testimoni”, posto in vendita col giornale, aperto da una introduzione del direttore Paolo Mantovan e chiuso da una postfazione di Mario Cossali, presidente dell’Anpi del Trentino. Il quotidiano “Trentino”, fondato nel 1945, è stato improvvisamente chiuso dalla proprietà il 16 gennaio 2021 lasciando un grande vuoto nell’informazione locale e un grande rimpianto.
In questa edizione ViTrenD i profili dei testimoni sono stati rivisti e, in termini di numero, raddoppiati.
TRACCE NELLA NEBBIA – Dalla prefazione di Marco Damilano Pdf
2.
Recensioni, segnalazioni, filmati
“L’indistruttibile speranza di Nadezda Mandel’stam”, il suo profilo in “Tracce nella nebbia”
Le associazioni per la pace e i diritti umani presentano a Rovereto “Tracce nella nebbia”
Pagine contro lo smarrimento, di Alberto Folgheraiter
Testimoni scomodi, di Patrizia Niccolini
Una specie di testo di educazione civica fatto con le testimonianze, di Redazione www.ladigetto.it
Presentazione del libro a Trento (con Vincenzo Passerini, Diego Andreatta, Marianna Malpaga, Marcello Predelli e l’intervento in diretta streaming di Marco Damilano) (YouTube: NB!: il filmato si interrompe poco dopo la partenza; occorrre portarlo avanti un po’).
“Tracce nella nebbia”, Passerini racconta cento storie di testimoni, www.rainews.it (filmato)
“Tracce nella nebbia”, Rttr (filmato)
Testimonianze come lievito per l’umanità, di Luigi Longhi
La nuova casa editrice ViTrenD annuncia l’uscita di “Tracce nella nebbia”, di Redazione di “Vita Trentina”