Blaise Pascal – 2 / Chateaubriand: “Un genio portentoso”

Pensiero del giorno

Blaise Pascal (1623-1662)

“Ci fu un uomo che a dodici anni, con aste e cerchi, creò la matematica; che a sedici anni stese il più dotto trattato sulle coniche dall’antichità in poi; che a diciannove anni condensò in una macchina una scienza che è interamente dell’intelletto; che a ventitré anni dimostrò i fenomeni del peso dell’aria ed eliminò uno dei grandi errori della fisica antica; che all’età in cui altri iniziano appena a vivere, avendo già percorso tutto l’itinerario delle scienze umane, si accorse della loro vanità e volse la mente alla religione; che da quel momento fino alla morte – avvenuta a trentanove anni – sempre malato e sofferente, fissò la forma della lingua in cui dovevano esprimersi Bousset e Racine, diede il modello tanto del motto di spirito più perfetto quanto del ragionamento più rigoroso; che infine, nei brevi intervalli concessigli dal male, risolse – quasi distrattamente – uno dei maggiori problemi della geometria e scrisse pensieri che hanno sia del divino che dell’umano. Il nome di questo genio portentoso è Blaise Pascal.”

Franςois-René de Chateaubriand

 

citato in Blaise Pascal, Pensieri, traduzione, introduzione e note di Paolo Serini, Mondadori, 1976.