Archivio dell'area tematica: Cristianesimo

La vera rivoluzione di Vittorio Bachelet e quella falsa delle Brigate Rosse (che lo uccisero il 12 febbraio 1980)

Vittorio Bachelet (1926-1980)

(Nell’anniversario della morte riproponiamo l’articolo pubblicato in questo blog tre anni fa)

La sera prima che venisse assassinato dalle Brigate Rosse , Vittorio Bachelet si trovava con Achille Ardigò, amico e importante intellettuale cattolico, in casa di comuni amici, “tutte persone molto addentro alle cose della politica” (Ardigò ricordò l’episodio tre anni dopo, nel 1983, a Brentonico, in Trentino, alla scuola estiva di politica della Lega Democratica e della Rosa Bianca).

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Blaise Pascal – 4/ Il Papa: grandezza e miseria dell’uomo, il paradosso del pensiero di Pascal (di Alessandro Di Bussolo)

«“Infaticabile ricercatore del vero”, “pensatore geniale”, “attento ai bisogni materiali di tutti”, “innamorato di Cristo”, “cristiano di razionalità eccezionale” e di “intelligenza immensa e inquieta”. Sono alcune delle definizioni del filosofo e teologo francese Blaise Pascal che Papa Francesco utilizza nella Lettera apostolica Sublimitas et miseria hominis, scritta per il quarto centenario della nascita dell’uomo che è stato anche matematico e fisico, e pubblicata oggi, giorno dell’anniversario.» (Alessandro Di Bussolo)

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Blaise Pascal – 3/ “Grandezza e miseria dell’uomo”. Lettera apostolica di Papa Francesco nel quarto centenario della nascita di Blaise Pascal (testo integrale)

Blaise Pascal

«Grandezza e miseria dell’uomo formano il paradosso che sta al centro della riflessione e del messaggio di Blaise Pascal, nato quattro secoli fa, il 19 giugno 1623, a Clermont, nella Francia centrale. Fin da bambino e per tutta la vita egli ha cercato la verità. Con la ragione ne ha rintracciato i segni, specialmente nei campi della matematica, della geometria, della fisica e della filosofia. Ha fatto precocemente scoperte straordinarie, tanto da raggiungere una fama notevole. Ma non si è fermato lì. In un secolo di grandi progressi in tanti campi della scienza, accompagnati da un crescente spirito di scetticismo filosofico e religioso, Blaise Pascal si è mostrato un infaticabile ricercatore del vero, che come tale rimane sempre “inquieto”, attratto da nuovi e ulteriori orizzonti.» (Papa Francesco)

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Blaise Pascal – 2 / Chateaubriand: “Un genio portentoso”

Pensiero del giorno

Blaise Pascal (1623-1662)

“Ci fu un uomo che a dodici anni, con aste e cerchi, creò la matematica; che a sedici anni stese il più dotto trattato sulle coniche dall’antichità in poi; che a diciannove anni condensò in una macchina una scienza che è interamente dell’intelletto; che a ventitré anni dimostrò i fenomeni del peso dell’aria ed eliminò uno dei grandi errori della fisica antica; che all’età in cui altri iniziano appena a vivere,

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Blaise Pascal a 400 anni dalla nascita – 1/ Fragilità e dignità dell’uomo

Pensiero del giorno

Blaise Pascal (Clermont-Ferrand, 19 giugno 1623 – Parigi, 19 agosto 1662)

“L’uomo non è che una canna, la più fragile di tutta la natura; ma è una canna pensante. Non occorre che l’universo intero si armi per annientarlo: un vapore, una goccia d’acqua è sufficiente per ucciderlo. Ma quando anche l’universo lo schiacciasse, l’uomo sarebbe pur sempre più nobile di ciò che lo uccide, dal momento che egli sa di morire e il vantaggio che l’universo ha su di lui; l’universo non sa nulla. Tutta la nostra dignità sta dunque nel pensiero. È in virtù di esso che dobbiamo elevarci, e non nello spazio e nella durata che non sapremmo riempire. Lavoriamo dunque a ben pensare: ecco il principio della morale.”

Blaise Pascal

 

da Pensieri, traduzione di Adriano Bausola e Remo Tapella, Bompiani, 2009, p. 153.

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Presentazione di “Tracce nella nebbia” a Cimego, in Valle del Chiese (Trento) il 14 marzo

Il 14 marzo prossimo a Cimego, in Valle del Chiese in Trentino, si presenta il libro “Tracce nella nebbia. Cento storie di testimoni” nell’ambito dei Martedì di Quaresima promossi dalle parrocchie della zona e dedicati ai diritti umani, ai testimoni della giustizia e della libertà, alla memoria dei missionari uccisi nel 2022. L’appuntamento è per le 20.30 al Centro socio-culturale. Con l’autore, Vincenzo Passerini, dialogherà Giacomo Bonazza.

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La gioia del Natale risplende a Gaza

Pensiero del giorno

Natale a Gaza (dicembre 2022).

Dal 15 al 18 dicembre si è svolta nella Striscia di Gaza la tradizionale visita natalizia di Pierbattista Pizzaballa, Patriarca latino di Gerusalemme. Ancora una volta, i cristiani di Gaza, accogliendo il loro vescovo con il consueto calore ed entusiasmo, hanno dimostrato la loro resilienza e la forza della loro fede. (dal sito del Patriarcato Latino di Gerusalemme)

“Gaza è la regione più povera della nostra diocesi. La situazione economica e politica è la più complicata. Per questo sono qui con loro” (P. Pizabballa)

Nella Striscia di Gaza, territorio palestinese stretto tra Egitto e Israele, vivono quasi 2 milioni di abitanti, tre quarti dei quali rifugiati.


 

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Libri da leggere e da regalare /5: “Dio. Apologia”. La bella sfida del teologo protestante Paolo Ricca

Il prof. Paolo Ricca.

Il libro che proponiamo a chi nel nostro paese ritiene che la questione religiosa non sia di scarso rilievo né nella vita individuale di ciascuno, né in quella collettiva di una società o di un popolo, intende offrire un’apologia della fede cristiana… stupisce dover constatare quanto poco e male il Dio che parla e agisce nella Bibbia sia conosciuto dai suoi critici  (forse anche dai suoi fedeli…)”. (Paolo Ricca, dall’Introduzione)

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“Turoldo, un Lazzaro dell’Amore” (un libro di Paolo Bertezzolo a 30 anni dalla morte di padre David Maria Turoldo)

David Maria Turoldo (1916 – 1992), religioso dei Servi di Maria, resistente, saggista, poeta.

«“Ho pochi giorni ancora poi devo rientrare in ospedale. Sarà quel che sarà. Attendono altri accertamenti, ma io attendo Lei, meglio attendo Lui.” Con queste parole si  apre l’ultimo saggio di Turoldo, scritto pochi mesi prima di morire. Lo aveva intitolato Il dramma è di Dio, ma l’editore che lo pubblicò per la prima volta volle cambiarne il titolo, facendolo diventare Il dramma è Dio. » (Paolo Bertezzolo)

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“Resistere: quando è il momento?” A Bolzano il 3 ottobre ricordiamo Josef Mayr-Nusser, uno dei più grandi resistenti europei al nazifascismo

«Lunedì 3 ottobre 2022, organizzazioni e uffici diocesani invitano al Centro pastorale di Bolzano per la commemorazione del Beato Josef Mayr-Nusser. Dopo una riflessione con testi e musica, Karin Rassler, Alex Lamprecht, Vincenzo Passerini e la consigliera provinciale Brigitte Foppa discuteranno sul tema “Resistere: qual è il momento giusto?”.

Il 4 ottobre 1944 Josef Mayr-Nusser rifiutò il giuramento delle SS ad Adolf Hitler. Fu poi imprigionato e morì durante il trasporto al campo di concentramento. Il suo coraggioso “No” a Hitler fu la conseguenza interiore del suo impegno sociale e cristiano, della sua formazione della coscienza e del suo atteggiamento di fede.» (dal Comunicato stampa della Caritas diocesana di Bolzano)

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Ci ha lasciato, prossima ai 95 anni, Paola Gaiotti de Biase, figura di spicco del cattolicesmo democratico e del movimento delle donne

Paola Gaiotti de Biase nella foto-ritratto del Parlamento europeo.

Paola Gaiotti de Biase, figura di spicco del cattolicesimo democratico e del movimento delle donne, si è spenta a Roma il 13 luglio. Il 26 agosto avrebbe compiuto 95 anni.

È stata una militante e studiosa del movimento femminile cattolico e dei movimenti delle donne, presidente della Lega democratica, parlamentare europeo e deputata al Parlamento italiano.

Una biografia politica, la sua, che riassume in maniera esemplare tante battaglie, speranze, progetti, travagli, successi, fallimenti, nuove speranze dei cattolici democratici e delle donne nell’Italia del secondo Novecento e dei primi decenni del Duemila.

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La Resistenza dimenticata di Glicerio Riccamboni. Storia, di rara grandezza, di un cattolico antifascista

Glicerio Riccamboni (Rovereto 1885-1949)

“Vengo informato : 1. Che non volete al vostro ingresso in classe che uno scolaro dia “l’attenti”; 2. Che non volete che gli alunni vi facciano il saluto romano e che mai lo ricambiate; 3. Che parlate poco simpaticamente in classe delle organizzazioni giovanili fasciste; 4. Che non volete che gli alunni usino con Voi il ‘voi’; 5. Che parlate in classe di cose che non riguardano le lezioni e qualche volta anche di politica facendo delle critiche al regime con grande indignazione degli alunni per questo Vostro atteggiamento. Desidero su tutti questi punti le vostre giustificazioni scritte.»

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Partecipare alle sofferenze altrui, costruire futuro per la prossima generazione. Auguri di Buona Pasqua con Dietrich Bonhoeffer

Dietrich Bonhoeffer

“Siamo stati testimoni silenziosi di azioni malvagie, ne sappiamo una più del diavolo, abbiamo imparato l’arte della simulazione e del discorso ambiguo… conflitti insostenibili ci hanno reso arrendevoli o forse addirittura cinici…

I cristiani sono chiamati ad agire e a compatire non primariamente dalle esperienze che fanno sulla propria pelle, ma da quelle che fanno i fratelli, per amore dei quali Cristo ha sofferto.”

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Un’altra agghiacciante predica del patriarca di Mosca Kirill che santifica le stragi. Mentre troppi pacifisti sono scandalosamente equidistanti e silenziosi

Putin bacia l’icona mentre Kirill, a sinistra, guarda compiaciuto. Trono e altare sono saldamente uniti nella “guerra santa” all’Ucraina. L’asfissiante propaganda politico-religiosa costruisce il consenso popolare alla feroce aggressione.

 

Domenica 3 aprile 2022, nella cattedrale delle Forze Armate (dove nei mosaici dovevano esserci anche Stalin e Putin), il patriarca ortodosso di Mosca Kirill è tornato a santificare la feroce aggressione all’Ucraina dopo l’allucinante omelia pronunciata il 6 marzo nella cattedrale di Cristo Salvatore. Ha ripetuto, facendone lo stesso uso blasfemo, il passo del Vangelo di Giovanni citato da Putin all’adunata del 18 marzo. Per lui gli ucraini e l’Ucraina non esistono, esistono solo “russi“. Gli altri sono nazisti da eliminare, o corrotti e depravati per colpa dell’Occidente che vanno “corretti” con le bombe e riportati, vivi o morti, all’ovile russo. Questo il motivo della guerra “santa” voluta da lui e da Putin. Non la Nato. Il feroce disegno imperialista politico-religioso, però, sta fallendo per la resistenza del popolo ucraino.

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Con Romano Prodi, Lorenzo Prezzi, Maurizio Ambrosini: tre incontri di Città dell’uomo sull’invasione dell’Ucraina

L’associazione Città dell’uomo, fondata da Giuseppe Lazzati, organizza tre incontri (8 e 22 aprile, 9 maggio) sulla guerra in Ucraina con tre personalità di rilievo: Romano Prodi, già presidente del Consiglio e della Commissione UE, padre Lorenzo Prezzi, direttore del giornale online settimananews.it e già direttore de “Il Regno”, e Maurizio Ambrosini, tra i maggiori studiosi delle migrazioni. Ecco il programma e il link per seguire online i tre incontri.

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Ucraina, “guerra santa” e ripugnante

Mariupol, fosse comuni.

Papa Francesco all’Angelus di domenica 20 marzo ha condannato con parole durissime la guerra santa scatenata da Putin e dal patriarca ortodosso di Mosca Kirill contro l’Ucraina.

Essa non è altro che “una violenta aggressione”, “un massacro insensato”, una “guerra ripugnante”. Una crudeltà disumana e sacrilega”.

Francesco non a caso usa la parola “sacrilega”. Perché vuole condannare le aberranti e sacrileghe giustificazioni religiose dell’aggressione all’Ucraina espresse da Putin e Kirill.

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Emmanuel Mounier, “I cristiani e la pace” (Antologia di pensieri)

Emmanuel Mounier

Il grande filosofo francese Emmanuel Mounier (1905-1950), padre, con Jacques Maritain, del personalismo comunitario, fondatore della rivista “Esprit”,  e ispiratore dei movimenti politici progressisti cattolici degli anni ’30 e ’40, pubblicò nel 1939, alla vigilia dell’invasione nazista della Polonia che segnò l’inizio della Seconda guerra mondiale, un importantissimo scritto in cui ricordava il significato della pace cristiana e denunciava il falso pacifismo che nel 1938 aveva portato alla resa delle democrazie di fronte all’occupazione nazista dei Sudeti.

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Le disumane giustificazioni del Patriarca di Mosca della guerra di aggressione all’Ucraina. Il testo dell’omelia di Kirill

Il patriarca orotodosso di Mosca Kirill con Putin.

La guerra, ha detto il patriarca Kirill, è una necessaria difesa dall'”orgoglio gay” …

«…per entrare nel club di quei paesi bisogna fare una parata dell’orgoglio gay… Quindi ciò che sta accadendo oggi nelle relazioni internazionali non riguarda solo la politica. Si tratta di qualcos’altro e molto più importante della politica. Si tratta della salvezza umana, di dove l’umanità si troverà alla destra o alla sinistra di Dio Salvatore…»

Una disumana e anticristiana giustificazione dell’aggressione della Russia all’Ucraina. 

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270 sacerdoti ortodossi russi si schierano contro la guerra all’Ucraina: « “Sii maledetto!”, disse Dio a Caino »

«Noi siamo addolorati per il calvario che immeritatamente stanno subendo i nostri fratelli e sorelle in Ucraina. Affermiamo che la vita di ogni singola persona è un dono inestimabile e irripetibile di Dio… Riteniamo che il popolo ucraino debba poter fare la sua scelta in modo autonomo

“La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo! Ora sii maledetto lungi da quel suolo che per opera della tua mano ha bevuto il sangue di tuo fratello” (Gen 4,10-11), così disse Dio a Caino…»

Coraggiose coscienze libere si ribellano a Kirill e a Putin e condannano la guerra all’Ucraina.

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Morire per la libertà

Ucraina, criminali bombardamenti delle abitazioni civili da parte dell’esercito russo.

«Questa non è la guerra della Russia alla Nato, ma la guerra che l’esercito russo invasore fa al popolo ucraino sovrano a casa propria. Una feroce guerra alle sue donne, ai suoi bambini, ai suoi vecchi, ai suoi malati, ai suoi disabili, ai suoi giovani, ai suoi uomini. È la distruzione di vite, sogni, speranze, normalità quotidiana per lo schifoso disegno imperiale di un prepotente.»

«Noi italiani non sappiamo cos’è la Resistenza di un popolo in difesa della propria libertà. Ci siamo consegnati al dittatore interno, Mussolini, cedendogli facilmente pezzo dopo pezzo la nostra libertà. Per vent’anni. Una minoranza resistette e fu spazzata via, uccisa, imprigionata, esiliata. Gli italiani resi schiavi applaudirono l’invasione dell’Etiopia. Fu il momento più alto del consenso di Mussolini. Perché meravigliarci del consenso di Putin? Le invasioni esaltano lorgoglio miserabile dei popoli

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“Chi sogna?” (L. Tolstoj)

Pensiero del giorno

“La dottrina di Cristo è un sogno? Ma non è un sogno che la vita di uomini, nel cui animo pur albergano pietà e amore reciproco, sia trascorsa e trascorra tuttora per alcuni nell’organizzare un complesso di roghi, scudisciate, supplizi della ruota, sferzate, narici a brandelli, torture, ceppi, galere, forche, fucilazioni, segregazioni in cella, prigioni per donne e bambini, nell’organizzare massacri per decine di migliaia di uomini in guerra, nell’organizzare periodiche rivoluzioni e atti terroristici …

Basta capire la dottrina di Cristo per capire che il mondo, non quello dato da Dio per la gioia dell’uomo, ma il mondo organizzato dagli uomini per la propria rovina, è un sogno, un sogno dei più assurdi e orrendi, il vaneggiamento di un folle…”.

 

Lev N. Tolstoj, La mia fede, 1884

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Dove nascono le rose bianche per David Sassoli

«Essere di “sinistra” oggi» e «Questione meridionale e rivoluzione dei comportamenti»: sono i titoli (che potrebbero essere riproposti pari pari oggi) delle due scuole di formazione politica organizzate nell’estate del 1983 in Trentino e in Sicilia dalla Lega democratica e dalla Rosa Bianca, anime del cattolicesimo democratico. Ad Acireale (Catania) si aprì con Sergio Mattarella,  a Brentonico (Trento) con  Achille Ardigò. Presiedette in entrambe le situazioni Paolo Giuntella.

La cultura politica di David Sassoli ha qui le sue radici. Qui nascone le rose bianche che hanno accompagnato il suo commiato, a Roma e a Strasburgo.

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David Sassoli – 1/ “Il filo non è spezzato”

“Il gomitolo dell’alleluia”, di Vittorio e Paolo Giuntella.

“Il Gomitolo di Vittorio Emanuele e Paolo Giuntella, che viene ripubblicato, è il libro del loro indissolubile legame al popolo di Dio. È il libro di una fedeltà, molto cara ai primi cristiani, quella di essere protagonisti di un viaggio.”

David Sassoli

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Desmond Tutu: una storica lezione di giustizia e umanità

L’arcivescovo anglicano Desmond Tutu (1931 – 2021).

Desmond Tutu, primo arcivescovo nero di Città del Capo, scomparso a 90 anni il 26 dicembre scorso, dopo aver combattutto con la nonviolenza l’apartheid presiedette la Commissione per la verità e la riconciliazione voluta da Mandela all’indomani della nascita del Sudafrica democratico.

Si trattò di una colossale operazione di giustizia e riconciliazione nella verità mai vista prima nella storia umana.

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Smarriti senza quella presenza

Andrej Rublëv, Icona della natività

“In verità, sulla terra noi vaghiamo un po’ a caso e se non avessimo davanti agli occhi la preziosa immagine di Cristo, ci smarriremmo e ci perderemmo del tutto, come il genere umano prima del diluvio.”

Fëdor Dostoevskij, il grande scrittore russo di cui abbiamo da poco ricordato i 200 anni dalla nascita, mette in bocca al monaco Zosima, nel grandioso romanzo I fratelli Karamazov, le parole della sua fede.

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Le magnifiche “Prefazioni ai Vangeli” di Erasmo

“C’è chi non vuole che la gente semplice legga i testi sacri tradotti in volgare. Con costoro mi trovo in robusto dissenso: come se Cristo avesse insegnato cose così astruse da poter essere intese a malapena da tre o quattro teologi…

La mia aspirazione è che leggano i Vangeli tutte le donnette, che tutte leggano le lettere di San Paolo… Vorrei che il contadino ne intonasse qualche versetto spingendo l’aratro, che il tessitore ne modulasse qualche passo manovrando le sue spole, che il viandante alleviasse il tedio del cammino con queste storie…” (Erasmo da Rotterdam, 1516)

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Achille Ardigò: raccolte in un libro le sue relazioni alle scuole di politica della Rosa Bianca

 

Achille Ardigò, sociologo (1921-2008)

Mai nostalgico, sempre proiettato in avanti, così ricordiamo Achille Ardigò, grande figura di intellettuale della seconda metà del Novecento.

Mai deluso, sempre pronto a ripartire e a incoraggiare gli altri, sempre disponibile e dare loro una mano, con la sapienza e la presenza.

Mai pessimista, sempre alla ricerca di possibili piste di cambiamento e di azione concreta.

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Franz Jägerstätter, il contadino austriaco che disse no a Hitler. Una nuova biografia

Franz Jägerstätter (1907-1943)

“Jägerstätter rinunciò alla propria vita piuttosto che toglierla agli altri.

Il suo ragionato e fermo rifiuto di combattere per la Germania era il modo di realizzare politicamente il suo desiderio di essere un perfetto cristiano.

Alcuni che lo conobbero pensano sia stato un santo.”

(Thomas Merton)

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“Un amore impossibile, quindi…” (F. M. Dostoevskij)

Foto Francesco Moretti

«Amare l’uomo come se stessi, secondo il comandamento di Cristo, non è possibile.

Sulla terra la legge della personalità impaccia. L’io è di ostacolo. Cristo soltanto poteva farlo, ma Cristo era l’ideale eterno sin dall’inizio dei tempi, quell’ideale al quale tende, e deve tendere per legge di natura, l’uomo.

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