Libri in malga. “Tracce nella nebbia” il 9 luglio
Tre libri, tre incontri a Malga Zochi a passo Vezzena (vicino a Lavarone”) coordinati dal direttore di “Vita Trentina” Diego Andreatta.
Tre libri, tre incontri a Malga Zochi a passo Vezzena (vicino a Lavarone”) coordinati dal direttore di “Vita Trentina” Diego Andreatta.
La copertina di “Nigrizia”, giugno 2022 (vedi il sito www.nigrizia.it)
«Dedica a ciascun testimone due pagine: un breve ritratto, un promemoria per ritornare a riflettere su figure che hanno attraversato il nostro tempo e hanno lasciato più di qualche traccia.
Il valore aggiunto di questo libro – Passerini ha svolto la professione di bibliotecario e si vede – è che dedica un ampio spazio finale alle fonti a cui ha attinto l’autore e alle opere scritte dal testimone o sul testimone. »
Don Mussie Zerai, eirtreo, in prima fila nel salvare i migranti naufraghi, prigionieri, abbandonati.
“La storia di quel salvataggio passò di bocca in bocca. Da un migrante all’altro. Così come il mio numero di telefono. Ce l’avevano tutti. Eritrei, etiopi, somali, sudanesi… Scritto su un pezzo di carta, su un vestito, tatuato sulla pelle o scarabocchiato sul palmo della mano. Impresso nella memoria. Da quel giorno, se si trovavano in pericolo su un barcone, in mare aperto, alla deriva, mi chiamavano per chiedere soccorso. Io comunicavo subito la loro posizione alla Marina militare e alla Guardia costiera, che inviavano le loro motovedette. In questo modo si salvavano vite umane e si evitavano stragi e tragedie dolorose.” (Mussie Zerai)
Mercoledì 8 Giugno 2022, dalle 18.00 alle 19.30, presso la Biblioteca Civica di Rovereto, ci sarà la presentazione della guida “Terra nostra, bene comune” progetto educativo ispirato alla storia di Agitu Ideo Gudeta.
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
A trent’anni dalle stragi che li uccisero.
“Hanno lasciato un’Italia con più verità sul suo male peggiore. Adesso ci manca la verità piena sulla loro morte”
Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Antonino Caponnetto.
“Non dobbiamo mai avere paura di sperare e di sognare… Quando nelle scuole mi chiedono se in un mondo così si può avere speranza, rispondo sempre con le parole di padre Turoldo: ‘Sperare è da eroi, ma non se ne può fare a meno’.” (Antonino Caponnetto alla scuola di formazione della Rosa Bianca)
Il libro curato da Alberto Conci.
“Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo.” (Paolo Borsellino).
“Solo quando tutti la sentiranno come un corpo estraneo, allora la mafia potrà essere debellata.” (Giovanni Falcone).
Valerio Onida a Trento il 5 ottobre 2018 (foto giornale “Trentino”).
«Le costituzioni nascono per arginare il potere della maggioranza, affinché i deboli non siano discriminati» (Valerio Onida, Trento, 5 ottobre 2018)
Valerio Onida (a destra) con Giuliano Pisapia (foto da repubblica.it)
« L’ex presidente della Corte costituzionale è scomparso a 86 anni. L’ex sindaco Giuliano Pisapia: “Credeva molto nella buona politica, la sua porta era sempre aperta. E il suo impegno per i deboli e gli ultimi non lo dimenticheremo”. »
Giuseppe Dossetti (1913-1996).
Il prof. Valerio Onida (1936-2022).
Ricordiamo il grande giurista Valerio Onida, già presidente della Corte Costituzionale, scomparso in questi giorni (14 maggio), pubblicando alcuni passi della sua “Postfazione” a un libro che raccoglie alcuni importanti scritti di Giuseppe Dossetti sulla “democrazia sostanziale”.
L’8 maggio 2021 moriva in un ospedale di Addis Abeba, stroncato dal Covid e dalla sanità povera, padre Paolo Angheben, una vita dedicata all’Africa, al Vangelo, ai poveri. Missionario della Consolata, era nato a Riva di Vallarsa, in Trentino, il 28 dicembre 1946.
È stato un testimone esemplare di fraternità e di fede nel Vangelo di Gesù Cristo. Ha condiviso fino alla morte la sorte dei poveri che non possono godere di un sistema sanitario dignitoso. Lo ricordiamo con affetto e gratitudine.
La locandina della Celebrazione in suo ricordo domenica 8 maggio a Riva di Vallarsa.
Dietrich Bonhoeffer
“Siamo stati testimoni silenziosi di azioni malvagie, ne sappiamo una più del diavolo, abbiamo imparato l’arte della simulazione e del discorso ambiguo… conflitti insostenibili ci hanno reso arrendevoli o forse addirittura cinici…
I cristiani sono chiamati ad agire e a compatire non primariamente dalle esperienze che fanno sulla propria pelle, ma da quelle che fanno i fratelli, per amore dei quali Cristo ha sofferto.”
Anna Politkovskaja
Il 6 aprile prossimo si presenta a Perdersano (comune di Villalagarina) “Tracce nella nebbia. Cento storie di testimoni” (Teatro parrocchiale, ore 20.30). Si parte dal ricordo di padre Remo Villa, missionario e testimone di fraternità evangelica scomparso recentemente. Si leggeranno i profili di Anna Politkovskaja, Annalena Tonelli, Hevrin Kahlaf. Introducono Giacomo Bonazza e Simone Berlanda.
A Ravina la Biblioteca ha allestito una mostra di libri di alcuni testimoni raccontati in “Tracce nella nebbia”.
Daphne Caruana Galizia (1964-2017)
Papa Francesco va a Malta (2-3 aprile 2022), prigione per i migranti, paradiso fiscale nell’Unione Europea, crocevia di traffici mafiosi con l’Italia e dove regna il potere corrotto del Partito laburista in un “clima di impunità”.
La grande e coraggiosa giornalista Daphne Caruana Galizia denunciò tutto questo e fu assassinata. Gli sviluppi dell’inchiesta sulla sua morte. Le sue denunce riprese da altri giornalisti (minacciati).
Elena Milashina (immagine tratta da mediafreedom.in)
«Ho tre grandi progetti in corso che comunque terminerò, non importa se non potrò pubblicarli. Il motivo è semplice: nessuno tranne me lo farà, e i temi della Russia e della sua storia sono importanti. Anche se ora solo una cosa è più importante: in questo momento in Ucraina, per colpa nostra, la gente muore a causa delle nostre armi.»
«Senza il controllo di Putin sui media, non ci sarebbe mai stata la guerra. E la Russia la guerra la perderà, diventando più piccola, più gentile e meno militarista.»
Elena Milashina
Quello che si temeva è arrivato. La censura del regime di Putin ha costretto la “Novaja Gazeta” a chiudere. Il glorioso giornale diretto da Dmitry Muratov, premio Nobel per la pace 2021, e sul quale scriveva i suoi memorabili reportage Anna Politkovskaja, assassinata nel 2006, era ormai l’unica grande voce libera rimasta nel Paese. Ecco due articoli della stampa nazionale e intrenazionale che raccontano la drammatica chiusura dell’ultima voce libera in Russia.
Rai 3, “Che tempo che fa”: la coraggiosa giornalista russa Marina Ovsyannikova, che inscenò la clamorosa protesta pacifista durante il telegiornale del Primo canale della tv di Stato russa, risponde alle domande di Fabio Fazio dalla sua casa di Mosca (domenica 27 marzo 2022).”Mi sento sola, le persone su cui contavo sono sparite. Ma ho trovato nuove persone che mi sono vicine e mi aiutano. Ho paura per i miei figli. Col mio gesto volevo far capire che i russi non vogliono la guerra.” (VIDEO)
San Pietroburgo, Yelena Osipova mentre viene arrestata per la sua protesta contro la guerra (immagine da www.theguardian.com).
San Pietroburgo, 2 marzo 2022: Yelena Osipova, personaggio molto noto, artista e attivista per i diritti umani, sopravvissuta all’assedio di Leningrado (ora San Pietroburgo), viene arrestata mentre protesta contro l’invasione dell’Ucraina. Su un cartello la grande scritta: «Soldato, lascia cadere la tua arma e sarai un vero eroe!». L’immagine è tratta da un video del quotidiano britannico The Guardian (www.theguardian.com).
È lei il simbolo delle coraggiose proteste dei pacifisti russi contro l’invasione dell’Ucraina, duramente represse dal regime di Putin.
I pacifisti russi, con Yelena Osipova in prima fila, hanno dato una lezione di verità e coraggio a molti pacifisti italiani, troppo morbidi su Putin e spesso addirittura equidistanti. È questo un pacifismo che tradisce l’essenza della pace fondata sulla verità e la giustizia, sulla netta distinzione tra aggressore e aggredito, sul dovere di schierarsi con la vittima contro il carnefice.
Dmitry Muratov, premio Nobel per la pace 2021, dirige la Novaya Gazeta, il giornale sul quale scriveva Anna Politkovskaja.
«Come possono i giovani rispettare i loro anziani che dicono loro, ripetendo dopo la propaganda, che in Ucraina l’esercito russo sta combattendo i nazisti? I giovani non ci credono, non si sono lasciati manipolare dalla televisione di Stato. Siamo in uno stato di guerra civile generazionale. Quello che è successo significa che la mia generazione non potrà parlare con gli ucraini senza sentirsi in colpa. Senza sentire l’odio da parte loro. Qualcosa può cambiare solo tra i giovani; i ventenni di oggi hanno un’empatia diversa e sono categoricamente contrari alla guerra» (Dmitry Muratov intervistato da Wiktoria Bieliaszyn, “la Repubblica”, 19 marzo 2022)
Emmanuel Mounier
Il grande filosofo francese Emmanuel Mounier (1905-1950), padre, con Jacques Maritain, del personalismo comunitario, fondatore della rivista “Esprit”, e ispiratore dei movimenti politici progressisti cattolici degli anni ’30 e ’40, pubblicò nel 1939, alla vigilia dell’invasione nazista della Polonia che segnò l’inizio della Seconda guerra mondiale, un importantissimo scritto in cui ricordava il significato della pace cristiana e denunciava il falso pacifismo che nel 1938 aveva portato alla resa delle democrazie di fronte all’occupazione nazista dei Sudeti.
La protesta di Marina Ovsyannikova durante il telegiornale di Channel 1, tv di Stato russa.
«NO ALLA GUERRA – STOP ALLA GUERRA. NON CREDETE ALLA PROPAGANDA, VI STANNO MENTENDO – RUSSI CONTRO LA GUERRA»
«Noi siamo addolorati per il calvario che immeritatamente stanno subendo i nostri fratelli e sorelle in Ucraina. Affermiamo che la vita di ogni singola persona è un dono inestimabile e irripetibile di Dio… Riteniamo che il popolo ucraino debba poter fare la sua scelta in modo autonomo…
“La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo! Ora sii maledetto lungi da quel suolo che per opera della tua mano ha bevuto il sangue di tuo fratello” (Gen 4,10-11), così disse Dio a Caino…»
Coraggiose coscienze libere si ribellano a Kirill e a Putin e condannano la guerra all’Ucraina.
Mosca, domenica 13 marzo 2022, pacifista russo arrestato (VIDEO repubblica.it)
Anna Politkovskaja (1958-2006) in un ritratto di Peter Endig (da “Anna Politkovskaja, “Per questo”, Adelphi).
«Anna Politkovskaja visita i villaggi, gli ospedali, i campi profughi, parla con le persone, descrive le inaudite sofferenze della popolazione civile.
“È il genocidio di un popolo”, scrive. “Perché ti preoccupi per certa gente? Sono bestie” le dicono spesso i militari. » (da “Tracce nella nebbia. Cento storie di testimoni”)
Anna Politkovskaja, assassinata nel 2006, denunciò la ferocia di Putin in Cecenia a un Occidente incantato dall’ex colonnello del Kgb (o indifferente). Quella ferocia che adesso vediamo in Ucraina.
Il direttore dimissionario del Bolscioi Tugan Sokhiev.
Il direttore del Teatro Bolshoi di Mosca, Tugan Sokhiev, si è dimesso con effetto immediato per protesta contro l’invasione dell’Ucraina e le costrizioni alle quali avrebbe dovuto sottostare nelle scelte musicali.
Da repubblica.it: Ucraina, cittadina di Bakhmach, a tre ore di auto ad nordest di Kiev, i residenti si sono gettati contro i carri armati degli invasori russi. La scena ripresa in un filmato amatoriale non può non ricordare la protesta di Piazza Tienanmen nel 1989 dove uno studente provò a fare scudo con il suo corpo per bloccare l’avanzata dei tank cinesi.
Josef Mayr-Nusser (1910-1945)
Hans Scholl, Sophie Scholl e Christoph Probst della Weisse Rose (Rosa Bianca).
“Testimoni di verità e giustizia dalla Rosa Bianca e Josef Mayr-Nusser ai giorni nostri” il 24 febbraio a Bolzano.
L’evento rientra nell’insieme delle iniziative di “Bolzano città della Memoria 2022”. Organizza il Centro Pace in collaborazione con il Comune di Bolzano e il Circolo Franca “Anita” Turra Hans Egarter.
Un poliziotto prende le impronte digitali a Rosa Parks, tra i “Testimoni” di “Tracce nella nebbia”.
Venerdì 18 febbraio alle ore 21, anniversario dell’arresto di Sophie e Hans Scholl, l’associazione Rosa Bianca propone un incontro online con letture antirazziste e storie di testimoni tratte dal libro “Tracce nella nebbia”.
Parteciperanno, tra gli altri, studentesse e studenti dell’Istituto Massimo di Roma e dell’Istituto comprensivo Rapisardi-Garibaldi di Palermo.
Dmitri Muratov, premio Nobel per la pace 2021.
« I potenti promuovono attivamente l’idea della guerra. Il marketing aggressivo della guerra influenza le persone ed esse cominciano a pensare che la guerra è accettabile.
… Nelle teste di alcuni pazzi geopolitici, una guerra tra Russia e Ucraina non è più qualcosa di impossibile. Ma io so che le guerre finiscono con l’identificazione dei cadaveri dei soldati e lo scambio di prigionieri. » (10 dicembre 2021)
Dmitry Muratov, dal discorso per il Nobel, qui pubblicato integralmente. Un discorso lucido e drammatico.
“La dottrina di Cristo è un sogno? Ma non è un sogno che la vita di uomini, nel cui animo pur albergano pietà e amore reciproco, sia trascorsa e trascorra tuttora per alcuni nell’organizzare un complesso di roghi, scudisciate, supplizi della ruota, sferzate, narici a brandelli, torture, ceppi, galere, forche, fucilazioni, segregazioni in cella, prigioni per donne e bambini, nell’organizzare massacri per decine di migliaia di uomini in guerra, nell’organizzare periodiche rivoluzioni e atti terroristici …
Basta capire la dottrina di Cristo per capire che il mondo, non quello dato da Dio per la gioia dell’uomo, ma il mondo organizzato dagli uomini per la propria rovina, è un sogno, un sogno dei più assurdi e orrendi, il vaneggiamento di un folle…”.
Lev N. Tolstoj, La mia fede, 1884
Etty Hillesum è tra i cento testimoni raccontati in “Tracce nella nebbia”.
“Mai scappare dagli ostacoli che la vita ci pone davanti”, “Lottare, non arrendersi, stare vicini al prossimo”, “Spronare le persone a fare un po’ di più”, “Essere noi i testimoni di domani …”
Carmela Marsibilio ha raccolto, per una trasmissione della Rai di Bolzano, le impressioni di tre studentesse – Isabella, Gloria, Matilde – sulla lettura di Tracce nella nebbia e l’incontro con l’autore. Ecco l’audio.
Padre Rutilio Grande
Oscar Arnulfo Romero
Odoardo Focherini
«Storie di martiri, storie di conversione, di cambiamenti profondi davanti alle vittime del potere. La vita non è la recita di una parte. La fedeltà al Vangelo può sconvolgerla. Anche se si è adulti. Anche se si è vecchi. Basta non stancarsi mai di stare in ascolto della Parola.»