Archivio della parola chiave: Gulag

Testimoni/ Germaine Tillion: “Cercando il vero e il giusto”

Germaine Tillion (1907 – 2008).

“La nostra patria ci è cara solo a condizione di non doverle sacrificare la verità … La nostra mente deve restare vigile e chiara, pronta a giudicare contro noi stessi se è necessario.”

“Verità e Giustizia esigono che affrontiamo anche il nostro prossimo, i nostri compagni, i nostri amici…”

Germaine Tillion

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“L’inizio e la fine” (Pavel Florenskij)

Pensiero del giorno

Pavel Florenskij (1882-1937)

«Ricordo spesso la morte di papà. Egli faceva dei sogni (o forse erano visioni)
di viaggi, o piuttosto di migrazioni di nomadi negli spazi sconfinati
dell’Asia. Il pensiero dell’abbondanza lo terrorizzava. “Normalmente si
pensa che l’umanità morirà per la carenza di qualcosa – diceva. – Per me
invece è chiaro che morirà per l’abbondanza.”
Anche a me il molto ha sempre fatto paura, fin dall’infanzia, perché ti
sembra che irrompa il caos senza forma, che non sei in grado di governare e
che non puoi fare tuo.
Dove non c’è una composizione, non ci può essere neanche comprensione,
ma la composizione comporta il limite. Che cos’è la cosa più importante in
un’opera d’arte? La cornice, la ribalta, il confine nel tempo, l’inizio e la fine.
Se non ci sono limiti, non è possibile neanche la serenità.»

 

Pavel Florenskij

 

(da Pavel Florenskij, Non dimenticatemi, a cura di Natalino Valentini e Lubomir Zák, Milano, Mondadori 2000, p. 310); vedi  in questo blog Terzo Abecedario della buona battaglia).

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“Una specie di testo di educazione civica fatto con le testimonianze”

Aleksandr Solzenicyn tra i cento Testimoni

Primo Levi tra i cento Testimoni

«Questo libro [Tracce nella nebbia] vuole essere anche una specie di testo di educazione civica, fatto con le testimonianze.»
«I profili sono semplici e sono adatti a tutti, ma hanno una loro complessità: negli sguardi di queste persone si riassume in poche righe una tragedia collettiva.”

«Storie diverse accomunate dal bisogno di verità che non conosce confini. Nel libro non ci sono scelte ideologiche: troviamo i martiri dei Gulag e quelli dei Lager, figure di ogni ambito ideologico e religioso, credenti e non.”

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L’indistruttibile speranza di Nadežda Mandel’štam

Nadežda Mandel’štam

Nadežda vuol dire “speranza contro ogni speranza”.

A Nadežda Mandel’štam, grande scrittrice russa e indomabile resistente sotto il comunismo sovietico, moglie del più grande poeta russo del ‘900, Osip Mandel’štam, perseguitato e poi ucciso nel gulag, è dedicato uno dei profili del libro Tracce nella nebbia. Cento storie di Testimoni di Vincenzo Passerini. Lo pubblichiamo integralmente.

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(Dantedì) Osip Mandel’štam e la “Conversazione su Dante” respinta dalla censura sovietica

Osip Mandel’stam

Osip Mandel’štam, uno dei più grandi poeti russi del Novecento (per alcuni il più grande), tra la primavera e l’estate del 1933 soggiornò, insieme alla moglie, Nadežda Chasina, a Koktebel, sulla costa orientale della Crimea.

Lì compose la Conversazione su Dante che la censura sovietica gli impedirà di pubblicare.

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