Archivio del mese Novembre 2022

“Il vostro dolore è il mio dolore”. A 90 anni dall’Holodomor, il genocidio per fame degli ucraini voluto da Stalin, papa Francesco invia un fortissimo messaggio di solidarietà al popolo ucraino massacrato dalla guerra di Putin

Ucraina, il bombardamento dell’ospedale pediatrico di Mariupol, 22 marzo 2022. Dalla rivista “Internazionale” (Mstyslav Chernov, Ap/LaPresse)

“… Cari fratelli e sorelle, in tutto questo mare di male e di dolore — a novant’anni dal terribile genocidio dell’Holodomor —, sono ammirato del vostro buon ardore. Pur nell’immane tragedia che sta subendo, il popolo ucraino non si è mai scoraggiato o abbandonato alla commiserazione. Il mondo ha riconosciuto un popolo audace e forte, un popolo che soffre e prega, piange e lotta, resiste e spera: un popolo nobile e martire. Io continuo a starvi vicino, con il cuore e con la preghiera, con la premura umanitaria, perché vi sentiate accompagnati, perché non ci si abitui alla guerra, perché non siate lasciati soli oggi e soprattutto domani, quando verrà forse la tentazione di dimenticare le vostre sofferenze…”

(Nota: il Parlamento ucraino ha stabilito che la commemorazione dell’Holodomor si tenga il 4° sabato di novembre, quest’anno il giorno 26.)

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Libri da leggere e da regalare/1: Gaël Giraud, Andrea Graziosi, Guido Formigoni

Leggere e regalare buoni libri è un atto culturale, civile, politico indispensabile. Siamo sommersi da troppa cattiva informazione. Dobbiamo tornare ai libri seri. Questa è la prima puntata di proposte: transizione ecologica, Ucraina, storia dell’Italia contemporanea.

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È iniziata la grande campagna di Amnesty International per i diritti umani. Firmiamo gli appelli per salvare i coraggiosi “testimoni” di adesso, le “tracce nella nebbia” dei nostri giorni

“Sono molto grata per le vostre lettere. La campagna mi ha tenuta viva. Ha dissuaso le persone che volevano uccidermi perché si sono rese conto che dietro di me c’eravate voi!”  Jani Silva, ambientalista, Colombia

 

Dal 2001, nelle ultime settimane dell’anno, l’organizzazione raccoglie lettere, post, e-mail e cartoline a sostegno di persone ingiustamente imprigionate o perseguitate: dalle 2326 lettere raccolte il primo anno si è arrivati a oltre 4 milioni e mezzo di azioni nel 2021.

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Sono quasi 6 milioni i cittadini italiani che risiedono all’estero. L’italia è sempre un Paese di emigrazione, anche se la pandemia ha frenato gli espatri

Presentato a Roma l’8 novembre scorso l’annuale Rapporto italiani nel mondo della Fondazione Migrantes, organismo della Chiesa italiana. Nel 2021 ci sono state 83.791 partenze per ‘espatrio’ (erano 109.528 l’anno precedente), la cifra più bassa rilevata dal 2014, quando erano più di 94.000. Chi è partito per espatrio è prevalentemente maschio (54,7%), giovane tra i 18 e i 34 anni (41,6%) o giovane adulto (23,9%), il 66,8% è celibe o nubile.

Il 78,6% di chi ha lasciato l’Italia è andato in Europa, il 53,7% è partito dall’Italia Centro-Settentrionale. Le prime regioni di partenza sono Lombardia (19%), Veneto (11,7%), Sicilia (9,3%), Emilia Romagna (8,3%), Campania (7,1%)”.

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“Meglio affogare nell’oceano che essere strangolati dalla miseria”. Ricordiamo il Canto degli emigranti italiani mentre il governo italiano prepara disumane regole per punire chi salva i naufraghi

Pensiero del giorno

Vestiti di stracci, in grandi greggi,

noi, carichi di un incredibile dolore,

ci recammo nella terra grande e lontana.

Alcuni di noi affogarono davvero.

 Alcuni di noi morirono davvero di stenti.

Ma per ogni dieci che morirono, un migliaio sopravvisse e tenne duro.

Meglio affogare nell’oceano che essere

 strangolati dalla miseria.

Meglio ingannarsi da sé che essere

ingannati dai lupi.

Meglio morire a modo nostro che essere

peggio delle bestie.

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“Quei nove bambini morti in mare” (di Riccardo Bruno).

Volti di vittime della strage quotidiana nel Mediterraneo.

«Il medico che ha fatto la prima ispezione sul cadavere, ha stabilito che il piccolo è deceduto per ipotermia, per il troppo freddo. Un altro minore che non ce l’ha fatta, un altro migrante bambino o addirittura appena nato che non raggiungerà mai la salvezza. Solo nelle ultime settimane le cronache hanno raccontato almeno 9 storie, solo un tassello di una strage quotidiana.» (Riccardo Bruno, “Corriere della sera”, 11 nov. 2022)

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