Archivio dell'area tematica: Crimini politici, etnici, religiosi
Strage di Bologna, le condanne definitive per i terroristi neri e le dispute politiche sulle tessere mancanti (di Giovanni Bianconi)
«Tre condanne definitive (e interamente scontate; oggi gli ergastolani dichiarati colpevoli sono liberi) e due ancora in attesa del giudizio d’appello, hanno certificato la matrice neofascista della strage di Bologna. Eppure su quell’aggettivo si continua a discutere, e ci si continua a dividere.
Tanto più nel primo anniversario celebrato con il partito erede del Movimento sociale italiano alla guida del governo, visto che proprio le sezioni del Msi avevano inizialmente frequentato, negli anni Settanta, i condannati. Entusiasti di sfoderare i saluti romani ai raduni con Giorgio Almirante sul palco.»
Giovanni Bianconi, “Corriere della sera”, 2 agosto 2023
Presentato a Trento “Quale umanità?”, il libro di Montalcini sulla strage di Cutro. E il Vescovo ne acquista 300 copie per i giovani

Trento, auditorium del Vigilianum, 7 luglio 2023: l’autore Vincenzo Montalcini al centro, Diego Andreatta, direttore di “Vita trentina”, alla sua destra, Vincenzo Passerini alla sua sinistra.
Davanti a un folto pubblico è stato presentato a Trento il 7 luglio scorso l’instant book di Vincenzo Montalcini, direttore di Crotonenews, sulla strage di Cutro. Con l’autore hanno dialogato il direttore del settimanale diocesano “Vita trentina”, organizzatore dell’incontro insieme all’Area testimonianza e impegno sociale della diocesi, e Vincenzo Passerini.
Si è parlato anche della terribile strage di Philos in Grecia dove sono morte 600 persone che potevano essere salvate.
Abbandonati: “Il peschereccio di Pylos, i volti dispersi” (“Vita trentina”, 29 giugno 2023)

Il peschereccio stracarico di migranti, avvistato alle 9 di mattina è naufragato a Pylos, con mare calmo, alle 2 di notte. Nessun intervento di soccorso. 600 morti. Un crimine contro l’umanità.
«A Kobane, nella città curda al confine con la Turchia, che ricordiamo per l’eroica resistenza contro l’Isis in uno dei più sanguinosi assedi durante la guerra civile, Mohammed Mohammed, di 48 anni, gommista, aspetta invano notizie di suo figlio Diyar di 15 anni. Voleva andare in Germania, con 4 amici, pure dispersi, dove vive lo zio, il fratello di Mohammed. “Qui la situazione è terribile”, dice alla France Presse. Ogni tanto la Turchia bombarda. C’erano 35 siriani curdi, provenienti da quella zona del Nord del Paese, sul peschereccio naufragato. “Le persone stavano scappando dalla morte, ma hanno trovato la morte” dice Mohammed. Potevano essere salvate. E invece sono state abbandonate.» (Vincenzo Passerini)
“Quale umanità?” L’instant book di Vincenzo Montalcini sulla strage di Cutro sarà presentato a Trento il 7 luglio

La copertina dell’instant book di Montalcini sulla strage di Cutro pubblicato da Idemedia (foto della copertina di Giuseppe Pipita).
«Sono passati pochi mesi dal naufragio di Cutro, che tra il 25 e il 26 febbraio 2023 ha spazzato via quasi cento vite che viaggiavano a bordo della “Summer Love”.
Venerdì 7 luglio alle 20.45, a Trento, nell’aula magna del Polo culturale diocesano Vigilianum, in via Endrici 14, si svolgerà la presentazione di “Quale umanità?”, l’instant book del giornalista Vincenzo Montalcini, direttore della testata online CrotoneNews.com, scritto ad appena due settimane dalla tragedia di Steccato di Cutro.
L’autore dialogherà con Diego Andreatta, direttore di Vita Trentina, e con Vincenzo Passerini. Il tema dell’incontro, aperto a tutti, è “Quale umanità? Cutro, Philo e le altre stragi nel Mediterraneo“.» (dal sito internet di “Vita Trentina”)
CRIMINI RUSSI CONTRO I BAMBINI UCRAINI / 1 – “Almeno 484 bambini ucraini uccisi nel conflitto” (da “L’Osservatore Romano”)

Il nonno veglia la salma della nipotina di 9 anni uccisa con la madre a Kyiv nella notte tra il 31 maggio e l’1 giugno 2023 nell’ennesimo bombardamento russo sulle abitazioni dei civili.
«Kyiv, 2 giugno 2023. Sono almeno 484 i bambini ucraini rimasti uccisi e 992 quelli feriti negli oltre 15 mesi dall’inizio del brutale conflitto nel cuore dell’Europa. Gli ultimi dati dell’ufficio del Procuratore generale ucraino arrivano mentre il Paese martoriato dalla guerra piange l’ultima vittima innocente, la bambina di nove anni morta nel raid russo della notte tra il 31 maggio e il primo giugno a Kyiv.» (“L’Osservatore Romano”)
CRIMINI RUSSI CONTRO I BAMBINI UCRAINI / 2 – Darya Kasyanova di SOS Children’s Villages ha riportato a casa ottantaquattro minori ucraini (da “Avvenire”)

Nonna Vera riabbraccia sua nipote Veronica, 14 anni, trattenuta per oltre un anno in Russia (da “Avvenire”)
«Darya Kasyanova di SOS Children’s Villages è riuscita a riportare a casa ottantaquattro minori ucraini. Sono 371 quelli ricondotti nel Paese da altre organizzazioni. Un ristretto gruppo, se paragonato ai 19.500 che il governo di Kiev considera ufficialmente deportati, anche se le stime sono vertiginosamente più elevate, con Mosca che ammette l’«evacuazione» per «sicurezza» di 744mila bambini.» (Francesca Ghirardelli, “Avvenire”)
CRIMINI RUSSI CONTRO I BAMBINI UCRAINI / 3 – Tetyana è riuscita a riportare a casa il figlio Sasha (da “La Stampa”)

Tetyana col figlio Sasha.
«Per quasi due mesi Tetyana non ha saputo più nulla di lui, e quando l’ha ritrovato, grazie alle indagini e alla mobilitazione dei volontari, all’orfanotrofio di Perevalsk, nella parte del Donbass occupata dai russi, era già stato spostato altre due volte. I 13 ragazzini rapiti da Kupyansk erano stati costretti a parlare russo, a indossare uniformi con la Z simbolo della guerra in Ucraina, e a ripetere la propaganda del Cremlino: nei video pubblicati dall’orfanotrofio sul suo sito si vedono i bambini ucraini partecipare alle celebrazioni per l’anniversario dell’invasione del loro Paese e ascoltare proclami di «gratitudine e rispetto» per i soldati russi.»
“Debre Libanos, i monaci uccisi dai fascisti” (di Vincenzo Passerini, “Vita trentina”, 18 maggio 2023)

Debre Libanos (Etiopia), maggio 1937: un gruppo di monaci ortodossi in attesa dell’esecuzione da parte dell’esercito italiano.
«Il massacro comincia il 20 maggio e si conclude il 29. Prima sono uccisi i monaci inabili e ammalati. Poi via via tutti gli altri, caricati a gruppi sui camion, portati ai bordi di un precipizio o di fosse comuni e mitragliati. I corpi coperti di terra.
I dati ufficiali italiani parlano di 452 uccisi, ma gli studiosi ritengono che siano tra i 1400 e i 2033. Altri saranno uccisi nei mesi seguenti, altri moriranno nei campi di concentramento.» (Vincenzo Passerini)
Vladimir Kara-Murza, grande testimone di pace e di giustizia: condannato a 25 anni di galera per aver criticato la guerra all’Ucraina e il regime di Putin (editoriale su “Vita trentina” di V. Passerini)

Vladimir Kara-Murza
«Questo, al momento, è il prezzo che si paga in Russia per non voler stare zitti. Ma so anche che verrà il giorno in cui le tenebre sul nostro paese si disperderanno. In cui il nero sarà chiamato nero e il bianco, bianco; in cui si riconoscerà ufficialmente che due più due fa comunque quattro; in cui la guerra sarà chiamata guerra e l’usurpatore, usurpatore; e saranno detti criminali quelli che l’hanno fomentata e scatenata, e non quelli che hanno cercato di fermarla.»
(Vladimir Kara-Murza ai giudici)
Aldo Moro, allargare le basi sociali della democrazia (dal libro “Tracce nella nebbia”)

Aldo Moro, al centro, tra Giorgio La Pira, alla sua destra, e Giuseppe Dossetti, alla sua sinistra, all’ Assemblea Costituente (1947).
«Più passa il tempo e più la sua grandezza si impone, mentre più torbido si rivela l’intreccio di brigatismo e camaleontico golpismo che, probabilmente, ne decretò la fine. La loggia massonica P2 imperava, anche in cruciali istituzioni della Repubblica.»
Peppino Impastato, il ragazzo che si ribellò alla mafia (dal libro “Tracce nella nebbia”)

Peppino Impastato (1948-1978)
«Peppino si schiera contro quel mondo che zittisce e uccide. Fonda il giornalino “L’idea socialista” e aderisce al Psiup, nuovo partito della sinistra.
Si impegna nelle lotte sociali, con gli edili, i contadini, contro la terza pista dell’aeroporto e il malaffare che su questo si concentra (l’aeroporto di Palermo è nel Comune di Cinisi).»
Giovanni Bianconi, “Terrorismo italiano”: sintesi magistrale di un tragico capitolo della nostra storia
350 morti e più di 1000 feriti: è il bilancio delle vittime del terrorismo italiano. Rosso e nero.
Giovanni Bianconi, cronista e studioso di terrorismo, ne racconta in una sintesi magistrale la tragica storia.
Un piccolo e importante libro che si distingue per chiarezza, solidità e obiettività.
Utile a tutti, sia ai giovani che non hanno vissuto quegli anni terribili, determinanti per la storia d’Italia, sia agli adulti che li hanno vissuti ma che cercano ancora di capire come e perché è accaduto tutto questo.
La premier Meloni in Etiopia. Dimenticata la più sanguinosa guerra contemporanea dopo quella del Congo
Pensiero del giorno
SEMPRE PIÙ DIMENTICATE LE 800 MILA VITTIME DEL TIGRAY

Etiopia, Tigray, sfollati (Ansa)
Il capo del governo italiano è in visita in Etiopia. Restituisce la visita a Roma del febbraio scorso di Abiy Ahmed, premier etiope. Ma chi ricorda che in Etiopia, anche per gravissime responsabilità di Abiy Ahmed, c’è stata in questi due anni e mezzo, e non è del tutto finita malgrado gli accordi di pace, una spaventosa guerra civile che ha fatto 800 mila morti, in gran parte civili? La più sanguinosa guerra del nostro tempo dopo quella del Congo. Con crimini contro l’umanità denunciati da molte organizzazioni internazionali alle quali il premier etiope ha sempre vietato l’ingresso in Tigray.
Si veda il nostro editoriale su “Vita trentina” del 23 febbraio 2023 “Le vittime dimenticate del Tigray”.
Vittime sempre più dimenticate.
Lo scandalo del Crocifisso e gli scandali coloniali (di Vincenzo Passerini, editoriale di “Vita trentina”, 6 aprile 2023, sulla “Nota” vaticana che ripudia la “dottrina della scoperta”)

Papa Francesco tra le croci dei bambini morti nelle scuole residenziali canadesi.
«Le chiese saranno anche state piene una volta, quando eravamo in regime di cristianità, quando “tutti” si dicevano cristiani. Ma la cristianità era anche piena di tradimenti del Vangelo. Era in se stessa, diceva il grande filosofo cristiano Kierkegaard, un tradimento: “La cristianità è una congiura contro il cristianesimo del Nuovo Testamento”. Contro lo scandalo del Cristo crocifisso.
Lo scorso anno, a luglio, papa Francesco è stato finalmente in Canada. Finalmente, perché i popoli indigeni e lo stesso governo canadese chiedevano da tempo al pontefice una visita riparatrice. Per i crimini compiuti, con la diretta partecipazione della Chiesa, contro i nativi canadesi…
Ma le popolazioni indigene chiesero a papa Francesco altre iniziative, tra cui la revoca della cosiddetta “dottrina della scoperta”.» (Vincenzo Passerini)
Oscar Arnulfo Romero: “In nome di Dio, cessate la repressione!” (da “Tracce nella nebbia”)

Il vescovo Oscar Arnulfo Romero (1917-1980) con il suo popolo.
Il 24 marzo 1980 il vescovo di San Salvador, Oscar Arnulfo Romero, che aveva denunciato ripetutamente le repressioni dell’esercito e le ingiustizie sociali, veniva assassinato mentre celebrava la messa. Combatté la buona battaglia accanto al suo popolo, ma isolato dalle gerarchie ecclesiastiche e lasciato solo dal Vaticano. Papa Francesco lo ha proclamato santo. Un testimone indimenticabile. Questo il suo profilo tratto dal libro Tracce nella nebbia.
“Le vittime dimenticate del Tigray”. La guerra più sanguinosa di questo secolo dopo quella del Congo (editoriale di Vincenzo Passerini su “Vita trentina”, 23 febbraio 2023)
«A un anno dall’inizio della barbara invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo, le immani sofferenze subite dalla popolazione non conoscono fine. La pace sembra ancora lontana. In Etiopia, nella regione del Tigray (o Tigrè), la pace, per quanto fragile, è stata raggiunta nel novembre scorso dopo due anni di guerra. La guerra più sanguinosa di questo secolo dopo quella del Congo che papa Francesco ha denunciato con veementi parole nel suo recente viaggio nel martoriato paese. Le vittime nel Tigray sarebbero addirittura 800 mila, la maggior parte civili, secondo stime delle Nazioni Unite.» (Vincenzo Passerini)
Le stragi delle foibe e l’esodo degli italiani di Istria e Dalmazia: nel Giorno del Ricordo il forte discorso del presidente Mattarella
“Vessazioni e violenze dure, ostinate, che conobbero eccidi e stragi e, successivamente, l’epurazione attraverso l’esodo di massa. Un carico di sofferenza, di dolore e di sangue, per molti anni rimosso dalla memoria collettiva e, in certi casi, persino negato. Come se le brutali vicende che interessarono il confine orientale italiano e le popolazioni che vi risiedevano da secoli rappresentassero un’appendice minore e trascurabile degli eventi della fosca epoca dei totalitarismi o addirittura non fossero parte della nostra storia.” (Sergio Mattarella, 10 febbraio 2023)