Archivio della parola chiave: Fëdor M. Dostoevskij
Smarriti senza quella presenza
“In verità, sulla terra noi vaghiamo un po’ a caso e se non avessimo davanti agli occhi la preziosa immagine di Cristo, ci smarriremmo e ci perderemmo del tutto, come il genere umano prima del diluvio.”
Fëdor Dostoevskij, il grande scrittore russo di cui abbiamo da poco ricordato i 200 anni dalla nascita, mette in bocca al monaco Zosima, nel grandioso romanzo I fratelli Karamazov, le parole della sua fede.
“Egregia signora, mi chiede consigli su come educare il suo bambino. Impossibile…” (F. M. Dostoevskij)
Fëdor M. Dostoevskij nasceva duecento anni fa, l’11 novembre 1821. Le sue lettere, non scritte per essere pubblicate, sono un immenso deposito di pensieri vivi, forti, sinceri, travolgenti. E ci raccontano la sua vita più di qualsiasi biografia.
Un magnifico volume, curato da Alice Farina per l’editore Il Saggiatore, ne pubblica ben 455, molte delle quali inedite in Italia.
Dostoevskij: “Se Cristo non fosse la verità, preferirei comunque Cristo”
“… se qualcuno mi dimostrasse che Cristo è al di fuori della verità, e davvero la verità si trovasse fuori di Cristo, preferirei comunque rimanere con Cristo piuttosto che con la verità.”
Duecento anni fa, l’11 novembre 1821, nasceva a Mosca F. M. Dostoevskij.
“Un amore impossibile, quindi…” (F. M. Dostoevskij)
«Amare l’uomo come se stessi, secondo il comandamento di Cristo, non è possibile.
Sulla terra la legge della personalità impaccia. L’io è di ostacolo. Cristo soltanto poteva farlo, ma Cristo era l’ideale eterno sin dall’inizio dei tempi, quell’ideale al quale tende, e deve tendere per legge di natura, l’uomo.
Quali libri per i più giovani? Risponde Dostoevskij
“Dirò in linea di massima: prendete e dategli soltanto ciò che produce impressioni bellissime e genera pensieri importanti.”
“In nessuna sventura avvilirsi o perdersi d’animo”
Un anno con D&D
“La vita è vita dappertutto, la vita è in noi stessi e non fuori di noi. Accanto a me ci saranno degli esseri umani ed essere uomo fra gli uomini e restarlo sempre, in nessuna sventura avvilirsi o perdersi di animo, – ecco in che consiste la vita, ecco il suo compito.” (F. M. Dostoevskij)
Dostoevskij vide a Londra la vittoria del capitalismo e del pensiero unico e ne rimase sconvolto.
“Tutto questo è a tal punto solenne, vittorioso e fiero, che cominciate a sentir un peso sul cuore…
… Voi percepite che occorre molta resistenza spirituale e un’eterna capacità di negazione per non cedere…”
Portate un fiore a Ljubov Aimée Dostoevskij
Riproponiamo all’attenzione questo articolo del 2019 come omaggio alla Russia di cui non possiamo fare a meno, soprattutto in questi momenti. Alla voce Fedor M. Dostoevskij di questo blog si possono trovare numerosi altri articoli.
Se amate Dostoevskij e vi trovate a passare per Bolzano (ci si può andare anche apposta) fate un salto al cimitero comunale di Oltrisarco e portate un fiore sulla tomba di sua figlia Ljubov’.
Il 26 settembre scorso ricorreva il 150° anniversario della sua nascita, avvenuta a Dresda nel 1869.
Piccole note sui “Fratelli Karamazov” di Ronconi (1998)
Ho avuto la fortuna di assistere al teatro Argentina di Roma alla messa in scena dei Fratelli Karamazov di Dostoevskij da parte del Teatro di Roma con la regia di Luca Ronconi, tra il febbraio e marzo del 1998.
Due serate di quattro ore ciascuna.
Un’impresa gigantesca, che solo un cultore geniale delle imprese teatrali impossibili come Ronconi poteva realizzare.
Ronconi è morto sabato scorso 21 febbraio 2015 a 82 anni.
Lo scandalo del Vangelo nell’opera letteraria di Dostoevskij e Bernanos
Perché Fedor Dostoevskij (1821-1881) e Georges Bernanos (1888-1948) assieme? Quando il grande russo moriva, lo scrittore francese nasceva. Che cosa li lega al di là della simpatia del relatore per loro? Certamente un amore viscerale per la figura di Cristo.
Perché leggere Dostoevskij (un invito ai giovani)
Leggere Dostoevskij vuole dire entrare in un mondo nuovo. Ed uscirne diversi. Più profondi, forse più complicati, certamente meno banali.