Archivio dell'area tematica: Volontariato

“Cercando Casa”. La Settimana dell’accoglienza in Trentino-Alto Adige dal 29 settembre al 7 ottobre 2023

“Più di 70 eventi, 11 esposizioni, 9 giorni di iniziative: la 9. Settimana dell’Accoglienza del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza Trentino Alto Adige arriva a coinvolgere quasi un centinaio di realtà trentine e altoatesine dai gruppi informali alle cooperative, dalle Comunità di Valle alle fondazioni di ricerca.” (Cnca del Trentino Alto Adige)

 

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Continue tragedie nel Mediterraneo: barcone diretto in Italia affonda, almeno 90 profughi morti

Fiori in memoria delle vittime delle politiche migratorie di chiusura.

Il racconto di 4 sopravvissuti, aggrappati ai rottami, riportati dalla nave commerciale Alegria I in Libia. Un’altra strage che si poteva evitare. Da giorni Alarm phone aveva lanciato l’allarme su imbarcazioni in difficoltà al largo della Libia. La grande attività di Alarm phone per salvare i naufraghi e la denuncia della militarizzazione delle frontiere.

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Bruno Masé, la compassione che diventa azione

Bruno Masé (foto tratta da ladige.it)

Di Bruno Masé, che ci ha lasciato dopo una vita dedicata agli altri, si può dire che Dio solo sa, nel vero senso della parola, quante persone nelle situazioni più difficili ha aiutato.

Senza stancarsi, senza fermarsi di fronte a nessun ostacolo. Quegli ostacoli che spesso sbarrano la strada alle migliori generosità.

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Corridoi umanitari dall’isola di Lesbo e dall’Etiopia

Foto: Comunità di Sant’Egidio.

Ogni tanto qualche buona notizia sul fronte profughi. Grazie ai corridoi umanitari, il 17 maggio scorso sono sbarcati a Fiumicino 40 profughi provenienti dall’isola greca di Lesbo. Il 28 maggio ne sono sbarcati 70 provenienti dall’Etiopia.

Saranno accolti in Italia senza spese per lo Stato. E 106 sono arrivati il 3 marzo in Germania da Lesbo.

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“Altruismo, dono, volontariato.” Il testo della relazione al corso delle Acli, 26 gennaio 2021

“Mai come adesso abbiamo sentito il bisogno di comunità buone, fondate su valori forti: di amicizia, di solidarietà, di attenzione verso i più deboli, chiunque essi siano.

Mai come adesso abbiamo sentito quanto sia dannoso l’egoismo, quanto sia pericoloso l’odio, quanto sia disumana l’indifferenza verso chi soffre, chiunque esso sia.”

 

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Le scuole trentine in Madagascar

Più che emozionati, sono incantati. Per quei bambini il primo giorno di scuola è un sogno che si realizza. Sanno che non tutti possono andarci. Sentono di essere dei privilegiati e ce la mettono tutta. Lo si vede dai loro gesti, dalla voglia di apprendere, dalla disciplina, dal rispetto reciproco e dalla gratitudine nei confronti degli insegnanti, degli adulti e degli anziani. La noia non esiste.

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Manuela, la seconda mamma di Delam. Una storia di buona accoglienza

Un giorno Samba Kebbeh, giovane proveniente dal Gambia e accolto come rifugiato nel paese di Valle San Felice, 260 abitanti, frazione del Comune trentino di Mori, disse a Manuela Ciaghi, volontaria: «In marzo si sposa mia sorella Delam. Noi non abbiamo un padre e nemmeno una madre. Io non posso andare in Gambia per accompagnarla

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Gli angeli e i demoni degli eritrei

Il calvario del popolo eritreo ha i suoi demoni e i suoi angeli. A guidare la schiera dei primi è Isaias Afewerki, il dittatore dell’Eritrea al potere da ventiquattro anni, vero principe delle tenebre, angelo caduto, liberatore del suo popolo e poi suo aguzzino, secondo un triste copione non raro nella storia dei movimenti di liberazione marxisti-leninisti.

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In nome di Abdoulaye

In una bellissima intervista pubblicata su «l’Adige» del 20 novembre scorso, Roberta Boccardi ha raccolto, con grande umanità, da una coppia di genitori cinquantenni dell’Alta Valsugana la storia di Abdoulaye, profugo senegalese di ventidue anni che loro avevano accolto in famiglia e che era morto poco giorni prima, dopo aver lottato invano con una grave malattia.
Una storia difficile da dimenticare, per diversi motivi.

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La “Settimana dell’accoglienza” e le solitudini

Quando atroci operazioni di guerra in cui tanti innocenti perdono la vita ci vengono sbattute quotidianamente in faccia, come è il caso del calvario infinito di Aleppo, se proprio non siamo diventati dei morti viventi, freddi come il ghiaccio, ci chiediamo cosa dovremmo fare per fermare le atrocità, per aiutare quei poveri esseri umani.

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Briciole che salvano l’umanità

L’altra sera si discuteva a Canova di Gardolo su “quale convivenza costruire nella nostra comunità”. Canova è uno dei quartieri periferici di Trento più popolosi, più giovani e a più alta concentrazione di immigrati. Tema che crea discussioni, ma anche azioni. Esemplari.

L’incontro avveniva nel centro La Casetta dove, in uno stanzino, c’è anche un forno, il “forno sociale” del pane, gestito dall’associazione Carpe Diem in collaborazione con la cooperativa Arianna. Le donne, di storica residenza o immigrate, si trovano insieme per fare il pane.

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Quante orecchie, quanti morti?

«Quante orecchie deve avere un uomo prima di poter sentire la gente piangere? E quanti morti ci vorranno prima che egli sappia che troppi sono morti? E quante volte può voltare la testa fingendo di non vedere?».

Si canta Blowin’ in the Wind di Bob Dylan alla partenza della fiaccolata della pace che inaugura l’anno nuovo a Canal San Bovo, tra i monti della bella Valle del Vanoi.

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Bolzano e Brennero porte della speranza

Come nella vita delle persone, anche in quella delle comunità i drammi e le sofferenze possono far crescere. Possono risvegliare, invece della paura, il meglio che c’è in ciascuno. Ne è convinto Claude Rotelli, presidente di Volontarius, l’associazione che a Bolzano sta ogni giorno accanto ai profughi e alle tante povertà di strada, vecchie e nuove.

In questo drammatico 2015 le stazioni ferroviarie di Bolzano e Brennero sono diventate per i profughi una delle porte della speranza verso il Nord, la Germania soprattutto.

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Zimbabwe, la marcia dei volontari. Dall’ospedale di St. Michael alla capitale Harare

La marcia dei volontari è durata due giorni e mezzo. Centoventi i chilometri percorsi a piedi dall’ospedale di St. Michael, nella savana dello Zimbabwe, alla capitale Harare.

A settembre l’inverno finisce e la primavera sprona gli alberi e gli arbusti a buttare foglie di un verde luminoso, quasi irlandese, che sfidano gioiose la lunga siccità.

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La vita che non si arrende. L’ospedale di Saint Michael in Zimbabwe

L’ospedale di St. Michael. (Foto Vincenzo Passerini)

L’ospedale della missione cattolica di Saint Michael, nel cuore della savana, dista due ore e mezzo di strada da Harare, capitale dello Zimbabwe, lo Stato che fu la colonialista Rhodesia del Sud.

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“Tante stelle un unico cielo. La risposta della società e della Chiesa alla paura dello straniero” (Scuola di formazione politica 2000)

“Tante stelle un unico cielo. La risposta della società e della Chiesa alla paura dello straniero”.

Programma della scuola estiva di formazione politica della Rosa Bianca e del Margine, S. Cosimo alla Macchia, Comune di Oria (Brindisi), 26-30 agosto 2000.

 

 

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