Archivio dell'area tematica: Volontariato
«L’integrazione che funziona, la storia di Eghe e della sua nuova vita nelle Giudicarie» (di Laura Galassi, Rai – TGR Trento, 18 agosto 2024)
“Nigeriano, Eghe è arrivato in Trentino nel 2015. Alle spalle le dolorose traversate di Sahara e Mediterraneo. In Italia ha imparato l’italiano e un mestiere. È operaio a Storo e quest’anno è riuscito a ricongiungersi con i quattro figli e la moglie Marian.(…)
Eghe abita in una casa di Valdaone che altrimenti sarebbe rimasta disabitata. Il bando del Comune era pensato per aiutare i richiedenti asilo.” (Laura Galassi, Rai)
“La speranza…” a Pedersano il 27 marzo con il “Gruppo aiuto compiti” (volontari che insegnano l’italiano agli stranieri)
La speranza che muove il mondo. Umanità migrante si presenta mercoledì 27 marzo 2024 alle 20.30 al Teatro parrocchiale di Pedersano (Tn) con l’autore e il Gruppo aiuto compiti” di Villalagarina, un bel gruppo di volontari che da anni, ogni sabato, dà lezioni gratuite di italiano alle persone immigrate della zona.
La speranza ha mosso Giustino (TN), grazie a “Vite Intrecciate”
«Una settantina di persone hanno ascoltato l’autore che spiegava quanto venga resa difficile, soprattutto per questioni politiche a livello nazionale, la questione dell’ immigrazione.
Parlando solo a livello trentino e nello specifico nella zona delle Giudicarie e della Val Rendena, si può affermare che, in netta antitesi con la gestione a livello italiano, gli stranieri esuli, richiedenti asilo politico o semplicemente immigrati da paesi in guerra, rappresentano una risorsa per il Territorio.» (Paola Irsonti)
(con i link per conoscere la bellissima esperienza di Vite Intrecciate)
Dall’attentato all’accoglienza. La “Roncone story” sarà raccontata a Brentonico l’1 marzo e a Giustino il 3 marzo con “La speranza che muove il mondo”
Roncone è un paese bello e vivace delle Valli Giudicarie, in Trentino. Le Dolomiti di Brenta si stagliano luminose sopra il verde intenso dei boschi.
Il 24 marzo 2017 degli sconosciuti appiccarono il fuoco al portone della casa di accoglienza di un gruppo di profughi nigeriani da poco arrivati in paese.
L’attentato intimidatorio faceva seguito a durissime polemiche scatenate dalla Lega Nord (Salvini viene in vacanza da queste parti fin da bambino) contro il progetto di accoglienza voluto dal volontariato e sostenuto dalla parrocchia. Ma la parte accogliente della comunità non si piegò.
«Il volontariato esprime una visione del mondo. Quella della indivisibilità della condizione umana.» Mattarella alla cerimonia di apertura di “Trento capitale europea 2024 del volontariato”
«Il volontariato esprime una visione del mondo. Quella della indivisibilità della condizione umana. Il famoso “I care”, “mi riguarda”, fatto proprio da don Milani e da Martin Luther King. Una visione che pone in primo piano la persona, l’integralità della sua vita, il suo pieno diritto a essere parte attiva della comunità. Per questo valorizza le relazioni tra le persone, il dialogo, l’amicizia.»
Sergio Mattarella
Testimoni / Vittorio Arrigoni: “Restiamo umani”
«Visse l’utopia della fraternità come la missione della sua vita. E la volle concretizzare spendendosi totalmente nel volontariato internazionale. Accanto agli oppressi, ai deboli, alle vittime. (…)
È del 2002 il primo viaggio in Palestina, a Gaza, con i movimenti pacifisti che si proponevano di svolgere azione di interposizione nonviolenta tra l’esercito israeliano e i palestinesi. Le sofferenze e l’oppressione subite dal popolo palestinese lo angosciano. Ma critica l’estremismo di Hamas e la corruzione di Al-Fatah. (…)
Inventa lo slogan “Restiamo umani” con cui chiude i suoi servizi.»
Vincenzo Passerini
“Cercando Casa”. La Settimana dell’accoglienza in Trentino-Alto Adige dal 29 settembre al 7 ottobre 2023
“Più di 70 eventi, 11 esposizioni, 9 giorni di iniziative: la 9. Settimana dell’Accoglienza del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza Trentino Alto Adige arriva a coinvolgere quasi un centinaio di realtà trentine e altoatesine dai gruppi informali alle cooperative, dalle Comunità di Valle alle fondazioni di ricerca.” (Cnca del Trentino Alto Adige)
QUI IL PROGRAMMA
Un aiuto per chi vive in strada
Il Punto d’incontro di Trento, che accoglie le persone senza dimora, ha lanciato una iniziativa di solidarietà per far fronte all’aumento dei costi.
Continue tragedie nel Mediterraneo: barcone diretto in Italia affonda, almeno 90 profughi morti
Il racconto di 4 sopravvissuti, aggrappati ai rottami, riportati dalla nave commerciale Alegria I in Libia. Un’altra strage che si poteva evitare. Da giorni Alarm phone aveva lanciato l’allarme su imbarcazioni in difficoltà al largo della Libia. La grande attività di Alarm phone per salvare i naufraghi e la denuncia della militarizzazione delle frontiere.
Bruno Santoni, il museologo paladino degli ultimi
“La vita non era mio possesso, o straniero:
l’ebbi in prestito,
la resi al tempo creditore.
Buon viaggio viandante.”
Bruno Masé, la compassione che diventa azione
Di Bruno Masé, che ci ha lasciato dopo una vita dedicata agli altri, si può dire che Dio solo sa, nel vero senso della parola, quante persone nelle situazioni più difficili ha aiutato.
Senza stancarsi, senza fermarsi di fronte a nessun ostacolo. Quegli ostacoli che spesso sbarrano la strada alle migliori generosità.
Trento. Voci e luoghi di chi non ha casa
«Sogno di tornare come prima, avere una casa e starmene in pace. Cominciare una nuova vita da solo, perché l’ho pagata cara. E loro lo sanno…se mi sono ripreso devo ringraziare loro anche. Che prima io avevo troppo pieno di rabbia. Ma di rabbia… ma una cosa…nero dentro.»
Corridoi umanitari dall’isola di Lesbo e dall’Etiopia
Ogni tanto qualche buona notizia sul fronte profughi. Grazie ai corridoi umanitari, il 17 maggio scorso sono sbarcati a Fiumicino 40 profughi provenienti dall’isola greca di Lesbo. Il 28 maggio ne sono sbarcati 70 provenienti dall’Etiopia.
Saranno accolti in Italia senza spese per lo Stato. E 106 sono arrivati il 3 marzo in Germania da Lesbo.
Un anno di pandemia, ma le bugie imperversano
Un anno dall’inizio della pandemia in Italia è trascorso, ma non è tempo di bilanci.
L’emergenza è ancora grave, i morti, purtroppo, sempre tanti. In Trentino, in Alto Adige, in Italia, nel mondo.
“Altruismo, dono, volontariato.” Il testo della relazione al corso delle Acli, 26 gennaio 2021
“Mai come adesso abbiamo sentito il bisogno di comunità buone, fondate su valori forti: di amicizia, di solidarietà, di attenzione verso i più deboli, chiunque essi siano.
Mai come adesso abbiamo sentito quanto sia dannoso l’egoismo, quanto sia pericoloso l’odio, quanto sia disumana l’indifferenza verso chi soffre, chiunque esso sia.”
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Il pane dei migranti. Una bella storia di integrazione
“Se siamo cresciuti è per loro”. Lo dice senza giri di parole Monica Martinelli parlando dei profughi e dei migranti che lavorano presso il panificio in Val di Gresta di cui è proprietaria insieme al marito Fabrizio Sterni. Un’azienda di successo.
I volontari che insegnano l’italiano
Non riuscire a capire le persone in mezzo alle quali ti trovi a vivere, e a farti capire da loro, è un incubo. Imparare la lingua del luogo è il primo passo per inserirsi in una comunità. Il fatto che la Giunta provinciale abbia eliminato un anno fa i corsi di italiano per i rifugiati dà la misura dell’inciviltà di chi ci governa.
Le scuole trentine in Madagascar
Più che emozionati, sono incantati. Per quei bambini il primo giorno di scuola è un sogno che si realizza. Sanno che non tutti possono andarci. Sentono di essere dei privilegiati e ce la mettono tutta. Lo si vede dai loro gesti, dalla voglia di apprendere, dalla disciplina, dal rispetto reciproco e dalla gratitudine nei confronti degli insegnanti, degli adulti e degli anziani. La noia non esiste.
Manuela, la seconda mamma di Delam. Una storia di buona accoglienza
Un giorno Samba Kebbeh, giovane proveniente dal Gambia e accolto come rifugiato nel paese di Valle San Felice, 260 abitanti, frazione del Comune trentino di Mori, disse a Manuela Ciaghi, volontaria: «In marzo si sposa mia sorella Delam. Noi non abbiamo un padre e nemmeno una madre. Io non posso andare in Gambia per accompagnarla
Dall’insulto all’accoglienza
Due gravi attentati incendiari presero di mira un anno fa, il 28 ottobre a Soraga e il 16 novembre a Lavarone, gli edifici che si apprestavano ad accogliere alcuni profughi e profughe. Le indagini sui colpevoli non hanno prodotto alcun risultato.
Gli angeli e i demoni degli eritrei
Il calvario del popolo eritreo ha i suoi demoni e i suoi angeli. A guidare la schiera dei primi è Isaias Afewerki, il dittatore dell’Eritrea al potere da ventiquattro anni, vero principe delle tenebre, angelo caduto, liberatore del suo popolo e poi suo aguzzino, secondo un triste copione non raro nella storia dei movimenti di liberazione marxisti-leninisti.
In nome di Abdoulaye
In una bellissima intervista pubblicata su «l’Adige» del 20 novembre scorso, Roberta Boccardi ha raccolto, con grande umanità, da una coppia di genitori cinquantenni dell’Alta Valsugana la storia di Abdoulaye, profugo senegalese di ventidue anni che loro avevano accolto in famiglia e che era morto poco giorni prima, dopo aver lottato invano con una grave malattia.
Una storia difficile da dimenticare, per diversi motivi.
La “Settimana dell’accoglienza” e le solitudini
Quando atroci operazioni di guerra in cui tanti innocenti perdono la vita ci vengono sbattute quotidianamente in faccia, come è il caso del calvario infinito di Aleppo, se proprio non siamo diventati dei morti viventi, freddi come il ghiaccio, ci chiediamo cosa dovremmo fare per fermare le atrocità, per aiutare quei poveri esseri umani.
Briciole che salvano l’umanità
L’altra sera si discuteva a Canova di Gardolo su “quale convivenza costruire nella nostra comunità”. Canova è uno dei quartieri periferici di Trento più popolosi, più giovani e a più alta concentrazione di immigrati. Tema che crea discussioni, ma anche azioni. Esemplari.
L’incontro avveniva nel centro La Casetta dove, in uno stanzino, c’è anche un forno, il “forno sociale” del pane, gestito dall’associazione Carpe Diem in collaborazione con la cooperativa Arianna. Le donne, di storica residenza o immigrate, si trovano insieme per fare il pane.
Quante orecchie, quanti morti?
«Quante orecchie deve avere un uomo prima di poter sentire la gente piangere? E quanti morti ci vorranno prima che egli sappia che troppi sono morti? E quante volte può voltare la testa fingendo di non vedere?».
Si canta Blowin’ in the Wind di Bob Dylan alla partenza della fiaccolata della pace che inaugura l’anno nuovo a Canal San Bovo, tra i monti della bella Valle del Vanoi.
Bolzano e Brennero porte della speranza
Come nella vita delle persone, anche in quella delle comunità i drammi e le sofferenze possono far crescere. Possono risvegliare, invece della paura, il meglio che c’è in ciascuno. Ne è convinto Claude Rotelli, presidente di Volontarius, l’associazione che a Bolzano sta ogni giorno accanto ai profughi e alle tante povertà di strada, vecchie e nuove.
In questo drammatico 2015 le stazioni ferroviarie di Bolzano e Brennero sono diventate per i profughi una delle porte della speranza verso il Nord, la Germania soprattutto.
Ogni mattina è Natale al Punto d’Incontro
La porta si apre proprio sul marciapiede, dove i pedoni ti urtano e gli autobus ti sfiorano. Bellezza di quella porta aperta nel cuore della città.
Se hai perso tutto, la casa, il lavoro, la famiglia e magari anche il rispetto di te stesso, tu sai che se entri da quella porta trovi una mano tesa. Un saluto e un tè caldo.
Zimbabwe, la marcia dei volontari. Dall’ospedale di St. Michael alla capitale Harare
La marcia dei volontari è durata due giorni e mezzo. Centoventi i chilometri percorsi a piedi dall’ospedale di St. Michael, nella savana dello Zimbabwe, alla capitale Harare.
A settembre l’inverno finisce e la primavera sprona gli alberi e gli arbusti a buttare foglie di un verde luminoso, quasi irlandese, che sfidano gioiose la lunga siccità.
La vita che non si arrende. L’ospedale di Saint Michael in Zimbabwe
L’ospedale della missione cattolica di Saint Michael, nel cuore della savana, dista due ore e mezzo di strada da Harare, capitale dello Zimbabwe, lo Stato che fu la colonialista Rhodesia del Sud.
Il profumo di un caffè. Una storia di Natale
La colonna di sette rossi automezzi incrocia poche macchine in questa grigia domenica di dicembre.
Alle nove di mattina anche in Umbria tanti ancora dormono.
Il dolce paesaggio veste dimesso, ora, ma i tratti eleganti di una indiscutibile nobiltà affiorano dalla nebbiolina coi nomi importanti e cari di città e borgate.
“Tante stelle un unico cielo. La risposta della società e della Chiesa alla paura dello straniero” (Scuola di formazione politica 2000)
“Tante stelle un unico cielo. La risposta della società e della Chiesa alla paura dello straniero”.
Programma della scuola estiva di formazione politica della Rosa Bianca e del Margine, S. Cosimo alla Macchia, Comune di Oria (Brindisi), 26-30 agosto 2000.