Archivio della parola chiave: Resistenza

Aprile a Monteveglio, con Caponnetto, Borrelli e Zanotelli nel ricordo di Dossetti (riproponiamo questo nostro articolo del 2002 su un memorabile incontro che ci riconduce alle radici dei nostri mali presenti)

Antonino Caponnetto (1920-2002)

Domenica 28 aprile 2002 nella piazza di Monteveglio (Bologna), il paese che ospita sulle sue colline la comunità monastica di Dossetti, si è ritrovato un pezzo di Italia civile, cattolica e laica, che aveva accolto l’invito del giovane sindaco a partecipare alla pubblica cerimonia di consegna della cittadinanza onoraria ad Antonino Caponnetto, creatore del pool antimafia di Falcone e Borsellino.

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Dietro le parole fascismo e antifascismo due opposte visioni di umanità, oggi come ieri

Mussolini, Hitler e Vittorio Emanuele III.

Cosa c’è dietro le parole fascismo e antifascismo? Nazismo e antinazismo? Solo passato, come dicono tanti? No, ci sono due opposte visioni di umanità che continuano a contrapporsi.

Riproponiamo il nostro intervento pronunciato il 15 agosto 2017 alla commemorazione delle vittime dell’eccidio nazifascista di Malga Zonta (Folgaria, Trento). (VP)

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Josef Mayr-Nusser: contro l’uso della religione per politiche razziste, nazionaliste, di guerra

Pensiero del giorno

“È un’affermazione impertinente e menzognera quando si definisce la religione come legata al sangue e alla razza. La verità della Chiesa è sottratta all’arbitrio degli uomini, è infinitamente superiore a valori come razza, sangue, territorio…” (Josef Mayr-Nusser)

La citazione è tratta da una  relazione al corso di formazione dei giovani di lingua tedesca dell’Azione Cattolica di Bolzano (autunno 1936-primavera 1937). In pieno nazifascismo (la propaganda nazista era potentissima in Alto Adige), Josef Mayr-Nusser, giovane dirigente dell’Azione Cattolica (era nato nel 1910), criticò ripetutamente nei suoi discorsi e nelle sue relazioni il razzismo dilagante. Il suo “no” a Hitler, che gli costò la vita, aveva profonde radici.

L’incontro a Bolzano su “Resistere: quando è il momento?” (“Wiederstand: wann fängt er an?”), svoltosi il 3 ottobre 2022 in ricordo di Josef Mayr-Nusser, promosso dalla Diocesi e dal Centro Pace. Da destra: Alex Lamprecht, Brigitte Foppa, Johanna Brunner, Karin Rassler, Vincenzo Passerini.

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Ricordando Hans Scholl, Sophie Scholl e Christoph Probst del gruppo antinazista della Rosa Bianca uccisi il 22 febbraio 1943

Da sinistra: Hans Scholl, Sophie Scholl, Christoph Probst

Dal 3° volantino della Rosa Bianca

“Ma se un uomo non ha più la forza di reclamare i propri diritti, allora sì che egli deve inevitabilmente perire. Meriteremmo di essere dispersi per il mondo, come polvere al vento, se non ci sollevassimo in questa ultima ora, ritrovando finalmente il coraggio che ci è mancato fino a oggi. Non nascondete la vostra viltà sotto il velo della prudenza. Ogni giorno in cui indugiate a opporvi a questo mostro infernale, aumenta sempre più, come una curva parabolica, la vostra colpa.”

 

Il 22 febbraio 1943 il Tribunale nazista di Monaco di Baviera condanna a morte i fratelli Hans (25 anni) e Sophie Scholl (22),  e il loro amico Christoph Probst (24), appartenenti

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110 anni fa nasceva Josef Mayr-Nusser che morì per aver rifiutato il giuramento a Hitler

Josef Mayr-Nusser

Bolzano, 27 dicembre 1910 – Erlangen (Germania), 24 febbraio 1945

 

Josef Mayr-Nusser con la moglie Hildegard e il figlio Albert nato nel 1944.

 

“Josef Mayr-Nusser è stato il primo obiettore di coscienza, cattolico, nel nostro Paese … Il suo gesto, come quello di Tommaso Moro, che aveva letto e amava, e come quello di Franz Jägerstätter, rappresenta il riscatto delle paure di tanti cristiani, anche buoni, ma rassegnati di fronte al fascismo e al nazismo.”

Paolo Giuntella

 

(citato da Francesco Comina in L’uomo che disse no a Hitler. Josef Mayr-Nusser, un eroe solitario, Il Margine 2014, p. 127).

 

Domenica 27 dicembre 2020 alle 23.50 su Rai Storia (canale 54 del digitale terrestre) va in onda il docufilm “Josef Mayr-Nusser. Testimonianza di fede e di coraggio“.

 

 

Vai alla pagina speciale Josef Mayr-Nusser.

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Franz Jägerstätter, il testimone solitario

Franz Jägerstätter

Nel paesino austriaco di St Radegund, in Alta Austria, nel distretto di Braunau, domani si ricorderà un grandissimo uomo, il contadino Franz Jägerstätter.

Contro la legge e contro tutti, fece ciò che la sua coscienza gli imponeva: convinto che la guerra nazista fosse incompatibile con il Vangelo, rifiutò l’arruolamento nella Wermacht e il 9 agosto 1943 fu decapitato nel carcere di Berlino Tegel.

Lasciò la moglie, Franziska, e tre figliolette, la più grande di sei anni.

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Josef Mayr-Nusser, la coscienza contro lo spirito del tempo

Josef Mayr-Nusser col figlio Albert.

Soffia dall’Est un vento neonazista. Porta un veleno che mescola odio per lo straniero, razzismo, antisemitismo, nazionalismo, i quattro funesti ingredienti che hanno ucciso mezze democrazie europee del Novecento e milioni di esseri umani. Vi ha aggiunto l’odio per l’Islam.

È in questo contesto che il 24 febbraio ricorderemo il 73° anniversario della morte di Josef Mayr-Nusser, un giovane padre di famiglia sudtirolese che ebbe il coraggio, in un mondo ammutolito, di proclamare forte il suo rifiutodi giurare fedeltà a Hitler,pagando con la vita la sua ribellione.

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“L’angelo della libertà”. Presentazione del libro “La Rosa Bianca non vi darà pace. Abbecedario della giovane resistenza”, di Paolo Ghezzi

 

Da sinistra: Hans e Sophie Scholl con Christoph Probst

“C’è la giovinezza, l’amicizia, l’amore; c’è la fede e c’è la politica; c’è la guerra; c’è la verità, e c’è il coraggio di dirla al mondo; ci sono pensieri grandi, parole grandi, e grandi azioni; c’è la preghiera e c’è la lotta; c’è la battaglia e c’è la nonviolenza; c’è il duello, impari, con il drago; c’è la sconfitta, inevitabile; c’è la morte.”

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