Archivio dell'area tematica: Diritti umani
Presentato a Trento “Quale umanità?”, il libro di Montalcini sulla strage di Cutro. E il Vescovo ne acquista 300 copie per i giovani

Trento, auditorium del Vigilianum, 7 luglio 2023: l’autore Vincenzo Montalcini al centro, Diego Andreatta, direttore di “Vita trentina”, alla sua destra, Vincenzo Passerini alla sua sinistra.
Davanti a un folto pubblico è stato presentato a Trento il 7 luglio scorso l’instant book di Vincenzo Montalcini, direttore di Crotonenews, sulla strage di Cutro. Con l’autore hanno dialogato il direttore del settimanale diocesano “Vita trentina”, organizzatore dell’incontro insieme all’Area testimonianza e impegno sociale della diocesi, e Vincenzo Passerini.
Si è parlato anche della terribile strage di Philos in Grecia dove sono morte 600 persone che potevano essere salvate.
“Quale umanità?” L’instant book di Vincenzo Montalcini sulla strage di Cutro sarà presentato a Trento il 7 luglio

La copertina dell’instant book di Montalcini sulla strage di Cutro pubblicato da Idemedia (foto della copertina di Giuseppe Pipita).
«Sono passati pochi mesi dal naufragio di Cutro, che tra il 25 e il 26 febbraio 2023 ha spazzato via quasi cento vite che viaggiavano a bordo della “Summer Love”.
Venerdì 7 luglio alle 20.45, a Trento, nell’aula magna del Polo culturale diocesano Vigilianum, in via Endrici 14, si svolgerà la presentazione di “Quale umanità?”, l’instant book del giornalista Vincenzo Montalcini, direttore della testata online CrotoneNews.com, scritto ad appena due settimane dalla tragedia di Steccato di Cutro.
L’autore dialogherà con Diego Andreatta, direttore di Vita Trentina, e con Vincenzo Passerini. Il tema dell’incontro, aperto a tutti, è “Quale umanità? Cutro, Philo e le altre stragi nel Mediterraneo“.» (dal sito internet di “Vita Trentina”)
CRIMINI RUSSI CONTRO I BAMBINI UCRAINI / 1 – “Almeno 484 bambini ucraini uccisi nel conflitto” (da “L’Osservatore Romano”)

Il nonno veglia la salma della nipotina di 9 anni uccisa con la madre a Kyiv nella notte tra il 31 maggio e l’1 giugno 2023 nell’ennesimo bombardamento russo sulle abitazioni dei civili.
«Kyiv, 2 giugno 2023. Sono almeno 484 i bambini ucraini rimasti uccisi e 992 quelli feriti negli oltre 15 mesi dall’inizio del brutale conflitto nel cuore dell’Europa. Gli ultimi dati dell’ufficio del Procuratore generale ucraino arrivano mentre il Paese martoriato dalla guerra piange l’ultima vittima innocente, la bambina di nove anni morta nel raid russo della notte tra il 31 maggio e il primo giugno a Kyiv.» (“L’Osservatore Romano”)
CRIMINI RUSSI CONTRO I BAMBINI UCRAINI / 2 – Darya Kasyanova di SOS Children’s Villages ha riportato a casa ottantaquattro minori ucraini (da “Avvenire”)

Nonna Vera riabbraccia sua nipote Veronica, 14 anni, trattenuta per oltre un anno in Russia (da “Avvenire”)
«Darya Kasyanova di SOS Children’s Villages è riuscita a riportare a casa ottantaquattro minori ucraini. Sono 371 quelli ricondotti nel Paese da altre organizzazioni. Un ristretto gruppo, se paragonato ai 19.500 che il governo di Kiev considera ufficialmente deportati, anche se le stime sono vertiginosamente più elevate, con Mosca che ammette l’«evacuazione» per «sicurezza» di 744mila bambini.» (Francesca Ghirardelli, “Avvenire”)
CRIMINI RUSSI CONTRO I BAMBINI UCRAINI / 3 – Tetyana è riuscita a riportare a casa il figlio Sasha (da “La Stampa”)

Tetyana col figlio Sasha.
«Per quasi due mesi Tetyana non ha saputo più nulla di lui, e quando l’ha ritrovato, grazie alle indagini e alla mobilitazione dei volontari, all’orfanotrofio di Perevalsk, nella parte del Donbass occupata dai russi, era già stato spostato altre due volte. I 13 ragazzini rapiti da Kupyansk erano stati costretti a parlare russo, a indossare uniformi con la Z simbolo della guerra in Ucraina, e a ripetere la propaganda del Cremlino: nei video pubblicati dall’orfanotrofio sul suo sito si vedono i bambini ucraini partecipare alle celebrazioni per l’anniversario dell’invasione del loro Paese e ascoltare proclami di «gratitudine e rispetto» per i soldati russi.»
Appello di Oxfam ai leader mondiali: “Armi: guadagni record nel 2022, mentre la fame uccide 9 mila persone al giorno”
«La spesa militare globale (incluso il commercio di armi) nel 2022 ha toccato la cifra record di 2.200 miliardi di dollari, sufficienti a coprire oltre 42 volte gli aiuti richiesti dalle Nazioni Unite per fronteggiare le più gravi crisi umanitarie nel mondo (pari a 51,7 miliardi di dollari) e 11 volte l’Aiuto Pubblico allo Sviluppo globale (pari a 206 miliardi di dollari).
È l’allarme lanciato da Oxfam, in occasione della riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu che fino a domani discuterà di strategie utili a garantire la sicurezza dei civili nei Paesi in guerra. L’appello urgente è che si adottino politiche per salvare la vita di milioni di persone intrappolate in zone di conflitto, agendo concretamente contro il moltiplicarsi di guerre e la proliferazione di armi.» (dall’appello di Oxfam, 24 maggio 2023)
Vladimir Kara-Murza, grande testimone di pace e di giustizia: condannato a 25 anni di galera per aver criticato la guerra all’Ucraina e il regime di Putin (editoriale su “Vita trentina” di V. Passerini)

Vladimir Kara-Murza
«Questo, al momento, è il prezzo che si paga in Russia per non voler stare zitti. Ma so anche che verrà il giorno in cui le tenebre sul nostro paese si disperderanno. In cui il nero sarà chiamato nero e il bianco, bianco; in cui si riconoscerà ufficialmente che due più due fa comunque quattro; in cui la guerra sarà chiamata guerra e l’usurpatore, usurpatore; e saranno detti criminali quelli che l’hanno fomentata e scatenata, e non quelli che hanno cercato di fermarla.»
(Vladimir Kara-Murza ai giudici)
La premier Meloni in Etiopia. Dimenticata la più sanguinosa guerra contemporanea dopo quella del Congo
Pensiero del giorno
SEMPRE PIÙ DIMENTICATE LE 800 MILA VITTIME DEL TIGRAY

Etiopia, Tigray, sfollati (Ansa)
Il capo del governo italiano è in visita in Etiopia. Restituisce la visita a Roma del febbraio scorso di Abiy Ahmed, premier etiope. Ma chi ricorda che in Etiopia, anche per gravissime responsabilità di Abiy Ahmed, c’è stata in questi due anni e mezzo, e non è del tutto finita malgrado gli accordi di pace, una spaventosa guerra civile che ha fatto 800 mila morti, in gran parte civili? La più sanguinosa guerra del nostro tempo dopo quella del Congo. Con crimini contro l’umanità denunciati da molte organizzazioni internazionali alle quali il premier etiope ha sempre vietato l’ingresso in Tigray.
Si veda il nostro editoriale su “Vita trentina” del 23 febbraio 2023 “Le vittime dimenticate del Tigray”.
Vittime sempre più dimenticate.
Lo scandalo del Crocifisso e gli scandali coloniali (di Vincenzo Passerini, editoriale di “Vita trentina”, 6 aprile 2023, sulla “Nota” vaticana che ripudia la “dottrina della scoperta”)

Papa Francesco tra le croci dei bambini morti nelle scuole residenziali canadesi.
«Le chiese saranno anche state piene una volta, quando eravamo in regime di cristianità, quando “tutti” si dicevano cristiani. Ma la cristianità era anche piena di tradimenti del Vangelo. Era in se stessa, diceva il grande filosofo cristiano Kierkegaard, un tradimento: “La cristianità è una congiura contro il cristianesimo del Nuovo Testamento”. Contro lo scandalo del Cristo crocifisso.
Lo scorso anno, a luglio, papa Francesco è stato finalmente in Canada. Finalmente, perché i popoli indigeni e lo stesso governo canadese chiedevano da tempo al pontefice una visita riparatrice. Per i crimini compiuti, con la diretta partecipazione della Chiesa, contro i nativi canadesi…
Ma le popolazioni indigene chiesero a papa Francesco altre iniziative, tra cui la revoca della cosiddetta “dottrina della scoperta”.» (Vincenzo Passerini)
“La vita è breve, amatevi”. Il testamento di Uday, il giovane palestinese morto nel naufragio di Cutro (Adnkronos)
Pensiero del giorno

Uday Ahmed
“Tanti familiari, tanti amici sono morti nella guerra in Palestina. Scappiamo dalla guerra, dalla povertà. La vita non si ferma per nessuno, anche se siamo addolorati per tutte le nostre perdite. La vita è breve, amatevi.” (Uday Ahmed)
Lo straziante e dettagliato racconto di Alidad Shiri su Fanpage dei suoi giorni accanto ai familiari delle vittime della strage di Cutro (Crotone)

Il recupero di una salma della strage di Cutro (Crotone). (da globalist)
“Mi conferma la triste notizie: su quella nave si trovava anche nostro cugino, che io non avevo mai visto perché ha solo 17 anni. Pur non conoscendolo, non riesco a trattenere le lacrime. Conosco quel tipo di viaggio che ho intrapreso, bambino, proprio 17 anni fa, e che mi ha portato dalla Turchia alla Grecia.
Conosco quelle paure, quel silenzio di notte in cui anche se non c’è niente intorno, si teme quasi di essere notati, quel mal di mare che ti fa vomitare, quel tanfo che deriva dall’essere in così tanti stretti dentro lo scafo senza poter prendere una boccata d’aria. Ci unisce la speranza di arrivare in un posto dove potere vivere, avere diritto di parlare, di ascoltare la musica, di studiare, di lavorare, di poterti radere la barba senza che qualcuno te ne controlli i centimetri, di vestirti come vuoi, anche di pregare, ma senza costrizioni da parte della polizia morale del regime, senza che qualcuno ti frusti e ti arresti perché non frequenti la moschea…” (Alidad Shiri)
Presentazione di “Tracce nella nebbia” a Cimego, in Valle del Chiese (Trento) il 14 marzo
Il 14 marzo prossimo a Cimego, in Valle del Chiese in Trentino, si presenta il libro “Tracce nella nebbia. Cento storie di testimoni” nell’ambito dei Martedì di Quaresima promossi dalle parrocchie della zona e dedicati ai diritti umani, ai testimoni della giustizia e della libertà, alla memoria dei missionari uccisi nel 2022. L’appuntamento è per le 20.30 al Centro socio-culturale. Con l’autore, Vincenzo Passerini, dialogherà Giacomo Bonazza.
Mattarella a Crotone rende omaggio alle vittime del naufragio
Pensiero del giorno
Di fronte alla strage di migranti che potevano essere salvati, l’omaggio silenzioso che grida dolore del presidente della Repubblica Mattarella e l’assenza vergognosa del Governo Meloni, prima, durante e dopo il naufragio.
“So che la notte finisce e poi arriva il mattino con la luce”. Le appassionate parole dal carcere bielorusso di Ales Bialiatski nel discorso per il premio Nobel per la pace 2022 (aggiornamento: condannato a 10 anni di carcere il 3 marzo 2023)

Ales Bialiatski, bielorusso, difensore dei diritti umani, premio Nobel per la pace 2022.
Aggiornamento 3 marzo 2023: Ales Bialiatski è stato condannato da un tribunale bielorusso a dieci anni di reclusione in una colonia penale a regime duro.
Riproponiamo all’attenzione dei lettori questo articolo – con il discorso del Nobel pronunciato dalla moglie di Bialiatski – pubblicato su questo blog il 13 dicembre 2022.
«So che la notte finisce e poi arriva il mattino con la luce. So che ciò che ci spinge ad andare avanti senza sosta sono la speranza e il sogno. Martin Luther King ha pagato il suo sogno con la vita, è stato ucciso. Il prezzo per il mio sogno è minore, ma con conseguenze dure. Dopo tutto, il mio sogno è degno di tutti questi miei sacrifici personali …
Mi guardo dentro e i miei ideali non sono cambiati, non hanno perso il loro valore, non sono svaniti. Sono sempre con me e li custodisco come meglio posso. Sono oro colato, immuni alla ruggine.» (Ales Bialiatski, premio Nobel per la pace 2022)
Nello Scavo dall’Ucraina: “Gli orrori di Izyum hanno un volto: esumate 440 salme di prigionieri torturati” (“Avvenire”, 28 febbraio 2023)

Ucraina, Izyum: fosse comuni con le immagini delle vittime (foto Ansa / Afp – da “Avvenire”)
“L’inferno in cifre: «194 corpi di sesso maschile; 215 corpi di sesso femminile; 22 corpi di militari; 5 corpi di bambini; 11 resti non identificati». Un totale di 440 cadaveri. A Izyum è andata peggio di Bucha. Non per i numeri, ma per la ferocia sadica di chi più per capriccio che per necessità voleva imporre la legge dell’invasore facendo ascoltare i supplizi alla gente di fuori, chiusa in casa disperando che la resistenza arrivasse.”
Nello Scavo, “Avvenire”, 28 febbraio 2023
Naufragio di Crotone: “Risparmiateci le finte lacrime” (di Vincenzo Passerini, pubblicato sui quotidiani “l’Adige” e “Alto Adige” il 28 febbraio 2023)

Afp
«È mai possibile che un barcone carico di profughi partito dalla Turchia non sia stato visto per tre giorni da nessuno se non quando era a duecento metri dalle coste italiane? La domanda vera di fronte alla spaventosa tragedia di Crotone costata la vita a più di sessanta persone è questa.
E ha una risposta. Sì, è possibile, se si fa finta di non vedere i naufraghi e si ostacolano in tutti i modi le navi delle ong che cercano di salvarli. È la disumanità dominante la vera responsabile di questa e di altre tragedie che hanno trasformato il Mediterraneo in un cimitero.»
Vincenzo Passerini, “l’Adige” e “Alto Adige”, 28 febbraio 2023
“Un minuto di silenzio per le vittime della guerra”. Il coraggioso, bellissimo discorso in tribunale dello studente russo Armen Aramjan

Ucraina, Mariupol: fosse comuni.
«Signor giudice, mi sono rimaste ormai pochissime occasioni per esprimermi liberamente su quello che accade in Russia oggi. Dunque vorrei approfittare di questa udienza pubblica per dire qualche parola. Un mese fa la Russia ha dato il via alla cosiddetta ‘operazione militare speciale’ in Ucraina. Le ostilità hanno provocato migliaia di morti tra la popolazione civile: secondo i primi dati, nella sola Mariupol’ sarebbero state uccise cinquemila persone. Perciò, prima di dare voce a questa mia ultima dichiarazione, ci terrei a osservare un minuto di silenzio in ricordo delle vittime della guerra. Credo anzi che ogni evento pubblico in Russia dovrebbe iniziare in modo analogo.» (Armen Aramjan, 24 anni, della rivista studentesca Doxa)
“Le vittime dimenticate del Tigray”. La guerra più sanguinosa di questo secolo dopo quella del Congo (editoriale di Vincenzo Passerini su “Vita trentina”, 23 febbraio 2023)
«A un anno dall’inizio della barbara invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo, le immani sofferenze subite dalla popolazione non conoscono fine. La pace sembra ancora lontana. In Etiopia, nella regione del Tigray (o Tigrè), la pace, per quanto fragile, è stata raggiunta nel novembre scorso dopo due anni di guerra. La guerra più sanguinosa di questo secolo dopo quella del Congo che papa Francesco ha denunciato con veementi parole nel suo recente viaggio nel martoriato paese. Le vittime nel Tigray sarebbero addirittura 800 mila, la maggior parte civili, secondo stime delle Nazioni Unite.» (Vincenzo Passerini)
Teniamo gli occhi aperti sul dopo terremoto (editoriale di Vincenzo Passerini per “Vita trentina”, 9 febbraio 2023))
“Il nostro aiuto deve essere immediato e forte, e va destinato a organizzazioni credibili e non governative. Tra queste in primo luogo la Caritas, presente anche nei luoghi più difficili della Siria, che agisce in favore di tutti, a qualsiasi religione, etnia, o credo politico appartengano.”
…”Ci uniamo anche noi a questa richiesta di sospensione delle sanzioni. Bisogna favorire in ogni modo l’arrivo di aiuti anche in Siria eliminando tutti gli ostacoli. Ma sempre con gli occhi aperti. Perché gli aiuti non finiscano nelle mani del dittatore Assad e del suo regime. Un regime sanguinario.”
…”Conserviamo un po’ della pietà che sgorga abbondante dai nostri cuori in questi giorni di fronte a quelle popolazioni così sofferenti per i giorni in cui qualcuno di loro arriverà da noi, perché non lo respingiamo, come è già capitato più volte. Anche attraverso leggi disumane.”
Basta arricchirsi con risorse e soldi sporchi di sangue! Le parole di papa Francesco in Congo dopo aver ascoltato le testimonianze delle vittime

La carezza di Papa Francesco a una donna vittima di violenze in Congo.
«Grazie. Grazie per il coraggio di queste testimonianze. Davanti alla violenza disumana che avete visto con i vostri occhi e provato sulla vostra pelle si resta scioccati. C’è solo da piangere, senza parole, rimanendo in silenzio. Bunia, Beni-Butembo, Goma, Masisi, Rutshuru, Bukavu, Uvira, luoghi che i media internazionali non menzionano quasi mai: qui e altrove tanti fratelli e sorelle nostri, figli della stessa umanità, vengono presi in ostaggio dall’arbitrarietà del più forte, da chi tiene in mano le armi più potenti, armi che continuano a circolare.» (Papa Francesco)
Christophe Munzihirwa rifiutò la Mercedes di Mobutu. Storia del vescovo difensore dei deboli e martire nel Congo dei signori della guerra (da “Tracce nella nebbia”)

Christophe Munzihirwa (1926-1996)
“Mobutu, dittatore dello Zaire, oggi Repubblica Democratica del Congo, era solito regalare una Mercedes ai nuovi vescovi. Christophe Munzihirwa quando divenne vescovo nel 1986 la rifiutò. Chi “scuote le mani per non prendere doni di corruzione” abita presso il Signore, dice il profeta Isaia. Erano pochi i vescovi che scuotevano le mani. Munzihirwa non ebbe mai paura di dire la verità ai potenti e di difendere i deboli. (V. Passerini, da “Tracce nella nebbia. Cento storie di Testimoni”)
Senza dimora: la carità c’è, manca la giustizia (editoriale di Vincenzo Passerini per “Vita trentina”)

Mostafa Abdelaziz Mostafa Aboulela, 19 anni, egiziano, morto dormendo all’aperto, a Bolzano, nella notte tra l’8 e il 9 dicembre 2022 perché c’erano pochi posti nei dormitori.
“Sempre più persone finiscono in strada. E sempre più vi muoiono. Nella solitudine e nell’abbandono. Uno scandalo. Uno schiaffo che dovrebbe farci cambiare rotta nel modo con cui affrontiamo questo dramma sociale.
Lo scorso anno sono morte in Italia 388 persone senza dimora. Nel 2021 erano state 250. Nel 2020, 212. Non si muore in strada solo d’inverno, ma in tutte le stagioni.”
(V. Passerini, editoriale su “Vita trentina”, 26 gennaio 2023)
“I sommersi e i dimenticati”. I migranti scomparsi in mare e lo strazio delle madri e dei padri. Un reportage di Francesca Mannocchi per “La Stampa” (mentre in Italia è tornata la barbarie legalizzata)
Perché non li dovremmo salvare? Perché l’Italia crea gravi ostacoli a chi, come le navi delle Ong, vuol salvare bambini, giovani, famiglie che rischiano di annegare nel Mediterraneo? Perché questa barbarie legalizzata che ritorna dopo i famigerati decreti sicurezza? In nome di quali valori? Del blasfemo slogan di destra “Dio, patria, famiglia”? Quale Dio? Quale patria? Quale famiglia? In mare annegano anche intere famiglie… Questi sono omicidi legalizzati.
In questo reportage per il quotidiano “La Stampa”, Francesca Mannocchi ci racconta dalla Tunisia lo strazio dei familiari di chi è partito e non ha dato più notizie… Partito da un Paese senza più futuro.
“Lo scandalo della libertà” (di Georges Bernanos). Dedicato ai coraggiosi testimoni di libertà del 2022
Pensiero del giorno

Georges Bernanos, scrittore francese (1888-1948)
“A che serve la libertà? È un bel titolo, non c’è che dire, e lo ripeto tanto più liberamente in quanto non sono stato io a trovarlo. A che serve la libertà?, come sapete, è una celebre frase di Lenin, che esprime, luminosamente e con terribile lucidità, questa specie di disamore cinico per la libertà che ha già corrotto tante coscienze….
Natale in Ucraina. “La direttrice dell’Orchestra sinfonica di Kiev: «Suoniamo anche senza elettricità e aiutiamo chi ha bisogno. La nostra è una missione» (di Marta Serafini)

Victoria Konchakovska, direttrice dell’orchestra sinfonica di Kiev.
“Non è solo un collettivo, è un’intera missione musicale. Supportiamo molte persone qui a Kiev. E non solo a Kiev, è un grande programma. Abbiamo vedove, vedove di guerra, bambini. Non è solo musica, è un grande ministero.” (il video di Corriere TV con un bellissimo canto natalizio ucraino)
Yemen, 4.000 bambini uccisi e 7.000 feriti nella guerra civile. Catherine Russell dell’Unicef: è urgente una nuova tregua, la crisi umanitaria è gravissima

Yemen, ospedale di Aden: bambino con le protesi agli arti inferiori. Tra luglio e settembre 2022 almeno 74 bambini sono rimasti uccisi o gravemente feriti dalle mine antiuomo o da altri ordigni o armi (informazioni e foto Unicef) .
Otto anni di sanguinosa guerra civile nello Yemen, uno dei paesi più poveri del mondo. I dati delle vittime sono quelli verificati dalle Nazioni Unite. La Direttrice dell’Unicef, Catherine Russell, ha lanciato, il 12 dicembre scorso, un drammatico appello affinché si rinnovi urgentemente la tregua di sei mesi scaduta. La crisi umanitaria è gravissima: 24 milioni di persone (i tre quarti della popolazione), di cui la metà minori, hanno necessità di assistenza e di protezione. Altissimo è il rischio di epidemie per la carenza di vaccinazioni.
Ucraina,l’appello di Papa Francesco: meno spese per le feste e più aiuti per la popolazione del martoriato Paese
Pensiero del giorno

(Foto Sergei Chuzavkov /Afp – da “L’Osservatore romano”)
“«Si soffre tanto in Ucraina, tanto, tanto! E io vorrei attirare l’attenzione un po’ sul prossimo Natale». Con nel cuore il popolo ucraino martoriato dalla guerra, Papa Francesco lancia all’udienza generale odierna (14 dicembre) un invito ad abbassare «un po’ il livello delle spese», esortando a «un Natale più umile, con regali più umili», per poter inviare quanto risparmiato a quella gente «che ha bisogno, soffre tanto». Spiega il Papa: «fanno la fame, sentono il freddo e tanti muoiono perché non ci sono medici, infermieri a portata di mano». Per questo il vescovo di Roma chiede di non dimenticare l’Ucraina a Natale invocando un «gesto concreto» di solidarietà.” (“L’Osservatore Romano”, 14 dicembre 2022)
La teologia rinasce dietro le sbarre. La Facoltà dell’Emilia-Romagna organizza un corso di laurea nel carcere della Dozza, a Bologna
«Quando sei lì dentro — sottolinea Fabrizio Mandreoli, coordinatore del progetto — certi discorsi e certe riflessioni si affinano e si arricchiscono, soprattutto in campo teologico». E ricorda un’altra esperienza: «Insegnanti e volontari hanno organizzato un corso scolastico sulla Costituzione italiana e i detenuti hanno redatto una loro Carta ideale. Non a caso quel progetto, raccontato in un documentario, si chiamava Dustur, cioè Costituzione in arabo, perché era molto partecipato da ragazzi provenienti da Paesi di lingua araba e religione islamica. Fu una grande occasione di dialogo tra culture e religioni, che affrontava anche i nodi del radicalismo religioso» (di Giampiero Rossi, “Corriere della sera”)
Libri da leggere e da regalare/3 – “Proteggi le mie parole”. Raccolti in un libro i discorsi pronunciati dagli imputati politici sotto il regime di Putin

“Proteggi le mie parole”, edizioni e/0, 2022, pag. 178, euro 16,50.
Lo storico Marcello Flores intervista Giulia De Florio e Sergej Bondarenko, esponenti dell’associazione Memorial che ha vinto il premio Nobel per la Pace 2022, insieme al Centro per le libertà civili dell’Ucraina e al dissidente bielorusso Ales Bialiatski, che sarà consegnato il 10 dicembre.
Hanno curato il libro, “Proteggi le mie parole”, che raccoglie i discorsi pronunciati dagli imputati politici sotto il regime di Putin.
Caporalato: 230mila irregolari. I nuovi schiavi sono un quarto dell’intera forza lavoro in agricoltura
«Nel 2021 sono stati circa 230mila i lavoratori irregolari nei campi, vittime di caporali e imprenditori. Tra loro ben 55mila donne. Questo esercito di sfruttati, immigrati e italiani, raggiunge oltre un quarto dell’intera forza lavoro in agricoltura. È lo scenario descritto dal VI Rapporto agromafie e caporalato dell’Osservatorio Placido Rizzotto della Flai Cgil. Un mondo di nuovi schiavi fortemente radicato in Puglia, Sicilia, Campania, Calabria e Lazio, con tassi di oltre il 40%, ma ben presente anche nel Centro-Nord con percentuali tra il 20 e il 30 per cento.» (Antonio Maria Mira, “Avvenire”, 30 novembre 2022)
«Cresce la speranza negli Accordi di pace nel Tigray. Ma il popolo è stremato da altri conflitti ed emergenze umanitarie» (Agenzia Fides, 25 novembre 2022)

Pretoria (Sudafrica): la stretta di mano tra i rappresentanti delle due parti in conflitto al momento della firma dell’accordo di pace.
Nella notte tra il 3 e 4 novembre 2020 iniziava in Etiopia la guerra tra l’esercito federale e le milizie del Tigray, l’importante regione del Nord, al confine con l’Eritrea. Lo stesso esercito eritreo entrava in Etiopia a sostegno del governo etiope, retto dal premier Abiy. Il 2 novembre scorso, dopo due anni di sanguinoso conflitto, che ha provocato migliaia di morti, una gravissima emergenza umanitaria e 100 mila profughi, e dopo dieci giorni di intensi negoziati condotti dall’Unione Africana a Pretoria, in Sud Africa, è stato raggiunto uno storico accordo di pace tra le parti in conflitto. Ora si spera che l’accordo tenga, si aiutino le popolazioni e si spengano altri focolai di guerra nel Paese, come scrive l’Agenzia Fides (25 novembre 2022).