Il discorso di David Sassoli, presidente del Parlamento europeo, quando conferì ad Aleksej Navalny il premio Sacharov (testo e video)

(dal sito del Parlamento europeo)

Fu l’ultimo discorso pronunciato da David Sassoli. Era il 15 dicembre 2021. Poi la malattia lo piegò rapidamente e Sassoli morì l’11 gennaio 2022. Navalny era in carcere. Il premio fu consegnato alla figlia Daria. Aleksej Navalny è morto in carcere il 16 febbraio 2024, ucciso dal regime di Putin. Ricordiamo questo grande testimone della libertà con le parole, forti, sincere, appassionate di David Sassoli.

«Il coraggio dimostrato da Aleksej Naval’nyj desta stupore e ammirazione. Lo hanno minacciato, maltrattato, avvelenato, arrestato, incarcerato, ma non sono riusciti a metterlo a tacere. Ha lottato instancabilmente per il popolo russo, in veste di attivista contro la corruzione, candidato politico, blogger e avvocato, per il diritto di far sentire la sua voce, di fare domande e di dissentire. O, in altre parole: per la libertà di pensiero e di espressione, sua e degli altri cittadini russi.» (David Sassoli)

 

Aleksej Navalny vince il Premio Sacharov 2021 del Parlamento europeo  

Discorso del Presidente del Parlamento europeo David Sassoli alla cerimonia di conferimento del premio Sacharov per la Libertà di Pensiero 2021

Strasburgo, 15-12-2021

Dal sito del Parlamento Europeo

Il presidente del Parlamento europeo David Sassoli mentre pronuncia il discorso. Alla sua destra la figlia di Navalny, Daria. (dal sito del Parlamento europeo)

Signore e signori,

Onorevoli colleghi,

oggi siamo qui riuniti per conferire il premio Sacharov per la libertà di pensiero ad Aleksej Naval’nyj. La sedia vuota in questo emiciclo sta a simboleggiare, ancora una volta, un vincitore privato della libertà. Con nostro profondo rammarico, Aleksej Naval’nyj non può essere qui con noi oggi, perché è ingiustamente detenuto in carcere.

Sono però onoratissimo di avere con noi Daria Naval’naja, figlia di Aleksej Naval’nyj, che oggi è qui per rappresentarlo, e il suo capo di Gabinetto, Leonid Volkov. È con noi anche Kira Yarmysh, addetta al suo ufficio stampa. A nome del Parlamento europeo, vorrei esprimere a tutti voi il nostro benvenuto e ringraziarvi di essere qui.

Vi invito ora a guardare insieme un video dedicato al nostro vincitore. (video)

Signore e Signori,

Onorevoli colleghi,

il 2021 è l’anno in cui ricorre il centenario di Andrej Sacharov. La sua lotta pacifica per promuovere i diritti umani e il suo coraggio nell’affrontare il regime sovietico repressivo e brutale hanno ispirato il premio che oggi stiamo per attribuire.

Andrej Sacharov sarebbe forse triste e al tempo stesso orgoglioso di sapere che, a più di 30 anni dalla caduta del comunismo, il premio che porta il suo nome è conferito ad Alexei Naval’nyj, un suo compatriota.

Se la tristezza può essere motivata dal fatto che oggi il regime politico russo è colpevole di reprimere le organizzazioni della società civile, limitare la libertà dei media e di mettere in prigione gli oppositori politici, senza alcun dubbio Sacharov sarebbe orgoglioso della determinazione con cui Aleksej Naval’nyj sta lottando per i diritti umani e le libertà fondamentali.

Il coraggio dimostrato da Aleksej Naval’nyj desta stupore e ammirazione. Lo hanno minacciato, maltrattato, avvelenato, arrestato, incarcerato, ma non sono riusciti a metterlo a tacere. Ha lottato instancabilmente per il popolo russo, in veste di attivista contro la corruzione, candidato politico, blogger e avvocato, per il diritto di far sentire la sua voce, di fare domande e di dissentire. O, in altre parole: per la libertà di pensiero e di espressione, sua e degli altri cittadini russi.

Come una volta lui stesso ha affermato, la corruzione prospera quando manca il rispetto dei diritti umani. E io credo che abbia ragione. La lotta alla corruzione è anche una lotta per il rispetto dei diritti umani universali; ed è certamente anche una lotta per la dignità umana, per il buon governo e per lo Stato di diritto.

È per difendere questi principi che Aleksej Naval’nyj è stato privato della libertà e ha quasi perso la vita. È un prigioniero politico.

A nome del Parlamento europeo, chiedo il suo rilascio immediato e incondizionato.

Come ogni anno, chiedo anche con urgenza il rilascio di tutti gli altri vincitori del premio Sacharov ancora in carcere: Ilham Tothi, Nasrin Sotoudeh, Aymara Nieto e Raif Badawi.

Sergei Tsikanousky e Mikalai Statkevich, due dei vincitori del 2020, sono stati ingiustamente condannati ieri dal regime illegittimo bielorusso a 18 e, rispettivamente, 15 anni di carcere. Tra le centinaia di prigionieri politici in Bielorussia ci sono anche quattro vincitori: Maria Kolesnikova e Ales Bialiatski.

Altri vincitori del premio Sacharov stanno subendo vessazioni. È il caso del dottor Mukwege, che si trova a far fronte a un allarmante aumento delle intimidazioni e delle minacce di morte. È anche il caso di Memorial, l’organizzazione vincitrice del premio nel 2009 nonché una delle voci più antiche e importanti a difesa delle libertà fondamentali in Russia, che è attualmente sottoposta a un processo di liquidazione.

In un mondo in cui i regimi autoritari e le forze populiste attaccano i diritti umani e compromettono le libertà fondamentali, tutti questi vincitori del premio Sacharov, e fra loro Aleksej Naval’nyj, stanno dimostrando a tutti noi, con il loro esempio, cosa significa non rinunciare mai a lottare per i diritti e le libertà. Sono una fonte di ispirazione per tutti coloro che sognano una società migliore e più giusta, in Russia e non solo. Il Parlamento europeo non risparmierà gli sforzi per sostenere le loro battaglie e per proteggerli.

Io e tutto il Parlamento europeo attendiamo con impazienza il giorno in cui Aleksej Naval’nyj potrà tornare al Parlamento europeo e ritirare di persona il premio Sacharov.

Signora Naval’naja, i deputati al Parlamento europeo di tutti gli Stati membri sono presenti nell’emiciclo o collegati a distanza per ascoltarla. Le do la parola.

 

Video della cerimonia (VEDI)

Video dell’intervento di David Sassoli (VEDI)