Archivio della parola chiave: Accoglienza
Dopo la demagogia razzista: il bisogno drammatico di lavoratori fa raddoppiare gli ingressi consentiti agli stranieri
Il nuovo decreto flussi del 21 dicembre 2021 rappresenta una netta svolta: il bisogno drammatico di manodopera straniera vince sulla demagogia e la xenofobia e il numero di lavoratori stranieri non comunitari che potranno entrare in Italia nel 2022 è più che raddoppiato rispetto agli ultimi sei anni: 69.700 lavoratori. Del tutto insufficiente, comunque. E manca ancora una politica migratoria. Si va avanti con procedure complicate e inadeguate che sono tra le cause dell’immigrazione irregolare.
David Sassoli – 2/ “Continuiamo insieme la battaglia per salvare i profughi”
L’impegno sul fronte dei profughi da parte del presidente del Parlamento europeo David Sassoli, scomparso il 10 gennaio per una grave malattia, era autentico e continuo. Ricordo la sua telefonata (eravamo amici dagli anni del comune impegno nell’associazione Rosa Bianca) dopo l’appello che con Laura Rozza Giuntella e un folto gruppo di personalità dell’associazionismo cattolico gli avevamo rivolto dalle pagine di “Avvenire” il 18 gennaio di un anno fa perché l’Europa salvasse i bambini profughi sull’isola di Lesbo che vivevano in condizioni disperate.
Lesbo, simbolo di un dramma planetario
A noi europei e italiani è chiesto solo di farci carico di un frammento del grande dolore dei profughi del mondo. Il peso di tutto questo dolore grava su altri popoli, su altri Paesi. Molto più poveri di noi.
Mimmo Lucano, condanna assurda
“Siamo nella Locride, nel regno della ‘ndrangheta. Se a Lucano – che non ha intascato un euro per ammissione generale – danno 13 anni, ai mafiosi che rubano, corrompono e ammazzano quanti anni danno? Diecimila? Centomila? Ma questa assurda condanna non reggerà.”
Bruno Santoni, il museologo paladino degli ultimi
“La vita non era mio possesso, o straniero:
l’ebbi in prestito,
la resi al tempo creditore.
Buon viaggio viandante.”
Afghanistan: il fallimento da tempo annunciato di una guerra che non si doveva fare
Solo i disinformati si sorpendono di quanto sta accadendo in Afghanistan, della vittoria dei talebani e del fallimento della guerra. Un fallimento da anni sotto gli occhi di tutti e di cui gli americani da tempo hanno preso atto aprendo le trattavive con i talebani e lasciando il paese.
Valori umani, non solo medaglie d’oro
“Mia madre mi ha insegnato a rispettare le regole. Si vive con le leggi che ci sono, servono a tenere viva una società e io non mi metto a giudicarle, però posso dire che per un bimbo italiano, nato qui, cresciuto qui è doloroso essere messo in pausa. Io aspettavo i 18 anni come il primo dei miei tanti traguardi, altri possono vivere quel limite come una esclusione”.
“Vicini lontani. Otto racconti di anime in viaggio” (incontro con Angela Tognolini, 14 agosto 2021)
“In questi quattro anni ho ascoltato le storie di circa trecento migranti: storie vere, lunghe, brevi, terribili, divertenti, piene di disperazione e piene di speranza, storie a volte inventate per nascondere storie ancora più tremende …
In questi quattro anni di racconti, dialoghi, pianti, risate e litigi, le persone a cui appartenevano quelle storie sono diventate in qualche modo la mia gente. Ci lavoravo di giorno, li sognavo di notte …” (Angela Tognolini)
Così si lavora nei campi di Gioia Tauro
«Mi chiamo Mohamed, sono nato in Senegal e non vedo mia moglie da 7 anni. Ho un contratto di lavoro per 2 mesi all’anno, il resto dei mesi lavoro in nero e non posso farci nulla. Ho chiesto insistentemente ai miei datori di lavoro di farmi un regolare contratto per permettermi di dimostrare che posso convertire il mio documento di soggiorno. Ma continuano a dire che, anche se lavoro bene, fare un contratto gli costa troppo. Non posso tornare in Africa, non posso far venire mia moglie in Italia.» (da “Avvenire”, 17 giugno 2021)
Corridoi umanitari dall’isola di Lesbo e dall’Etiopia
Ogni tanto qualche buona notizia sul fronte profughi. Grazie ai corridoi umanitari, il 17 maggio scorso sono sbarcati a Fiumicino 40 profughi provenienti dall’isola greca di Lesbo. Il 28 maggio ne sono sbarcati 70 provenienti dall’Etiopia.
Saranno accolti in Italia senza spese per lo Stato. E 106 sono arrivati il 3 marzo in Germania da Lesbo.
Alidad laureato
Un giorno d’agosto del 2005 un tir, diretto a nord, sosta in un autogrill vicino a Bressanone. Da sotto esce un ragazzino. È tramortito, sporco.
S’era legato di nascosto all’asse delle ruote posteriori prima che il tir partisse, dentro la nave, dalla Grecia. Poi Venezia, l’autostrada, quattro ore d’inferno. Altri erano morti così.
È affidato al Kinderhof di Merano.
I migranti, un tesoro di umanità da valorizzare (la lezione del vaccino)
Il vaccino ci sta salvando. È una corsa contro il tempo. 476 morti in Italia martedì 13 aprile. La strage continua. Ritardi col vaccino, ma anche miracoli di velocità, a partire dalla sua scoperta. Ricordate? Sono stati due immigrati turchi in Germania a scoprirlo per primi. Che lezione per chi pensa agli immigrati come a un peso da sopportare. E non li vuole.
La solidarietà è marchiata a fuoco nella Costituzione (Primo editoriale sul settimanale diocesano “Vita Trentina”, giovedì 4 febbraio 2021)
“Non può passare lo schema per cui le istituzioni pubbliche buttano in strada le persone, o ve le lasciano, e che ci pensino la Chiesa o i volontari e le loro associazioni, che per fortuna ci sono e si danno seriamente da fare.
La solidarietà è un dovere vincolante per le istituzioni, non un optional. E solidarietà verso tutti gli esseri umani, senza distinzione.”
“La morte di Maati, una tragedia annunciata”. Pubblica denuncia e appello alle istituzioni di un gruppo di persone
“La tragedia era annunciata, si sapeva che i posti letto per le persone indigenti in Trentino sono inadeguati per chi ha necessità di sostare d’inverno al caldo durante le ore diurne o dove stare per dormire.”
Un nastro rosso per salutare Agitu
Le spoglie di Agitu Ideo Gudeta torneranno in Etiopia per il funerale e la sepoltura lunedì 11 gennaio 2021.
Al cimitero di Trento, sabato 9 gennaio 2021 alle ore 11, ci sarà una celebrazione religiosa per l’ultimo saluto ad Agitu da parte della comunità che l’ha accolta e che lei ha arricchito con la sua presenza, la sua intelligenza, il suo lavoro, il suo amore.
Il Comitato delle Associazioni per la Pace di Rovereto, la Casa delle Donne di Rovereto, il Coordinamento Associazioni Vallagarina per l’Africa, l’Anpi Trentino invitano chi vuole simbolicamente partecipare al saluto (data l’emergenza Covid che vieta gli spostamenti da un Comune all’altro) ad appendere al balcone della propria abitazione un nastro rosso.
Agitu, più forte dell’odio
Intervista a “l’Adige”, quotidiano di Trento, domenica 3 gennaio 2021 : “Passerini: “Agitu, più forte dell’odio”.
Agitu, sei stata un dono al Trentino
L’articolo di Vincenzo Passerini su Agitu Ideo Gudeta pubblicato sul quotidiano “Trentino” giovedì 31 dicembre 2020.
Pensiero del giorno
Non li rimanderanno indietro
Venerdì 18 dicembre 2020
il Senato ha abrogato definitivamente
i crudeli decreti sicurezza
nonostante la bagarre degli erodiani.
Cancellati i decreti sicurezza
Con la cancellazione delle norme più disumane dei decreti cosiddetti “sicurezza”, approvata dal governo lunedì notte 5 ottobre, l’Italia torna ad essere un paese civile.
Non sarà più respinta, ad esempio, una persona verso uno Stato quando rischi di subire “trattamenti inumani o degradanti”, non solo la tortura, è scritto nell’art. 1 del nuovo decreto.
Xenofobia, la Svizzera ha detto no (anche il Tribunale di Trento)
Un popolo e un tribunale hanno aperto in questi giorni un altro squarcio nel muro di discriminazione verso gli stranieri sul quale la destra italiana e internazionale ha costruito in questi anni le sue fortune elettorali. E hanno riaffermato il principio dell’uguaglianza tra gli esseri umani. Domenica 27 settembre il popolo svizzero ha bocciato il referendum anti immigrati, tra i quali ci sono moltissimi italiani, sostenuto dalla destra, Lega in testa (Lega anti italiani? Certo).
Don Robero malgesini aiutava e amava il suo assassino
I preti di strada sono gli ultimi rivoluzionari rimasti.
E don Roberto Malgesini, 51 anni, ucciso martedì a Como da una persona povera e fragile che lui aiutava, era un vero rivoluzionario.
I lavoratori stranieri che mancano
Adesso tutti possono capire di più le “strane” caratteristiche delle migrazioni. Proprio in un momento difficile come questo. Lasciamo stare le propagande e atteniamoci alla realtà. Nella realtà succede che in questo momento di grave crisi economica e occupazionale mancano decine di migliaia di lavoratori. In decisivi settori produttivi. Gli imprenditori sono disperati perché se i lavoratori stranieri non arrivano sono guai.
Quando la verità si fa strada
Se un preside o un autista di autobus o un dirigente d’azienda o un infermiere commettessero atti irrazionali e irragionevoli con pesanti conseguenze per gli studenti, i passeggeri, i lavoratori, i malati cosa accadrebbe?
È facile immaginarlo. Indignazioni, proteste, punizioni, cause giudiziarie, magari licenziamenti. E la pubblica gogna. Non così per i politici.
Il pane dei migranti. Una bella storia di integrazione
“Se siamo cresciuti è per loro”. Lo dice senza giri di parole Monica Martinelli parlando dei profughi e dei migranti che lavorano presso il panificio in Val di Gresta di cui è proprietaria insieme al marito Fabrizio Sterni. Un’azienda di successo.
Il “Cinformi” che vogliono distruggere
Le persone dovevano passare la notte in strada per potere accedere agli sportelli della Questura prima che nascesse il Cinformi (Centro informativo per l’immigrazione). Era una situazione incivile, indegna di una città come Trento. Bisogna raccontarla questa storia nel momento in cui il potere leghista distrugge il Cinformi.
Manuela, la seconda mamma di Delam. Una storia di buona accoglienza
Un giorno Samba Kebbeh, giovane proveniente dal Gambia e accolto come rifugiato nel paese di Valle San Felice, 260 abitanti, frazione del Comune trentino di Mori, disse a Manuela Ciaghi, volontaria: «In marzo si sposa mia sorella Delam. Noi non abbiamo un padre e nemmeno una madre. Io non posso andare in Gambia per accompagnarla
Le storie disegnate di Giorgio Romagnoni per “La solitudine di Omran”
Mamma mia dammi cento lire – Los Nadies – Il sergente degli stranieri – Fraternité – In Libia – Vulnerabili – Venezia – Padri costituenti – Aleppo – Il suo presidente – Laggiù – L’attesa – Lettera ai giudici – In sanguine – Beatitudini.
Venga nella bidonville del Trentino. Lettera aperta all’arcivescovo di Trento, Lauro Tisi
Domenica 14 gennaio la Chiesa cattolica ha celebrato la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. Lei l’ha ricordata con parole piene di spirito evangelico. Così è accaduto in altre chiese, almeno in quelle dove i profughi non sono ignorati, se non disprezzati.
Io sono andato a trovare i profughi al campo di accoglienza di Marco di Rovereto. Sono 234, stipati come sardine in diciassette container, quattordici persone per ogni ontainer, tranne uno che ne ospita otto.
Situazione disumana, protesta giusta
Non è vero che la protesta dei richiedenti asilo accolti nel campo di Marco di Rovereto è incomprensibile, come ha affermato l’assessore provinciale alle politiche sociali Luca Zeni. È invece pienamente comprensibile.
Quello che non è comprensibile, oltre all’infelice risposta dell’assessore, è come mai questa situazione indecente di accoglienza duri da tempo malgrado le segnalazioni e le proteste venute ripetutamente da più parti nel recente passato.
Dall’insulto all’accoglienza
Due gravi attentati incendiari presero di mira un anno fa, il 28 ottobre a Soraga e il 16 novembre a Lavarone, gli edifici che si apprestavano ad accogliere alcuni profughi e profughe. Le indagini sui colpevoli non hanno prodotto alcun risultato.
Morte di Adan, ragazzino iracheno
La morte di Adan, ragazzino iracheno di 13 anni che la distrofia muscolare costringeva a vivere in carrozzina, e che per quattro giorni, insieme ai suoi genitori e a tre fratellini più piccoli, ha dovuto vivere in strada a Bolzano perché si doveva verificare se questa famiglia di profughi poteva essere accolta in una qualche struttura è sconvolgente. Si doveva verificare. Giornate per verificare.
Una coltellata a chi ne ha già subite tante
Accanto all’aspetto violento e vigliacco dell’attentato incendiario alla «Casa don Santo Amistadi» di Roncone che accoglie tredici profughi, tipico di ogni intimidazione mafiosa, c’è anche l’aspetto ridicolo. Che cosa si vuol dire con questo attentato? Che cosa si voleva dire con gli analoghi attentati di Lavarone e Soraga?