Dopo la demagogia razzista: il bisogno drammatico di lavoratori fa raddoppiare gli ingressi consentiti agli stranieri

Immagine tratta da globalist.it.

Il nuovo decreto flussi del 21 dicembre 2021 rappresenta una netta svolta: il bisogno drammatico di manodopera straniera vince sulla demagogia e la xenofobia e il numero di lavoratori stranieri non comunitari che potranno entrare in Italia nel 2022 è più che raddoppiato rispetto agli ultimi sei anni: 69.700 lavoratori. Del tutto insufficiente, comunque. E manca ancora una politica migratoria. Si va avanti con procedure complicate e inadeguate che sono tra le cause dell’immigrazione irregolare.

 

 

Un piccolo miglioramento dopo gli anni della demagogia razzista (assecondata dalle categorie economiche)

Il nuovo decreto flussi del governo raddoppia il numero dilavoratori stranieri non comunitari autorizzati ad entrare in Italia nell’anno in corso. Saranno 69. 700, più del doppio della quota degli scorsi sei anni (sempre uguale).

Un passo in avanti e un rovesciamento di di atteggiamento rispetto alle demagogie razziste della destra che hanno abbindolato e rovinato per anni il nostro Paese al grido di slogan come: “Ci rubano il lavoro”, “Prima gli italiani”.

Purtroppo il mondo imprenditoriale invece di contrastare questa demagogia razzista l’ha assecondata e votata. Perché i razzisti demagoghi promettevano loro poche tasse e impunità nell’evasione fiscale.

E adesso non manca giorno che una qualche categoria economica non alzi grida di lamento per la mancanza della manodopera straniera: dagli alberghi ai ristoranti, dall’agricoltura ai cantieri, ai trasporti…

Quante volte ho scritto negli anni scorsi rivolgendomi ai razzisti e ai loro complici: verrà presto il giorno in cui andrete a cercarli i lavoratori stranieri, e non li troverete.

Non solo.

I numeri troppo bassi di ingressi consentiti negli anni scorsi hanno spinto molti stranieri a cercare altre vie di ingresso in Italia.

Hanno incentivato l‘immigrazione irregolare (quella che i razzisti chiamano “clandestina”) e molti settori economici italiani hanno potuto reggere grazie a questa immigrazione irregolare. Che però ha costi umani altissimi: in termini di vittime, di sfruttamento, di accoglienza indegna di un Paese civile.

Un passo in avanti, dunque. Ma restano i gravi problemi di sempre.

Come scrivono in una eccellente e sintetica analisi, Enrico Di Pasquale e Chiara Tronchini, “la procedura prevista per il nuovo decreto flussi è sostanzialmente la stessa degli ultimi 20 anni e rappresenta un vero e proprio labirinto, sia per il lavoratore che per il datore di lavoro” (lavoce.info, 25 gennaio 2022).

Le procedure burcocratiche complicate sono anche un’altra causa dell’immigrazione irregolare. Spesso è davvero arduo superare quella barriera di carte e di timbri.

Perché tra le riforme per modernizzare il Paese non è stata inclusa quella dell’immigrazione?

Il ricatto dei razzisti demagoghi che siedono al governo continua. E gli altri si adeguano Ma così il nostro Paese resta alla preistoria.

 

DALLA PAGINA WEB DEL GOVERNO ITALIANO

“Il numero massimo (cosiddette quote) di cittadini stranieri provenienti dal Paesi extra Ue che ogni anno possono fare ingresso in Italia dall’estero per lavorare viene definito nel cosiddetto Decreto flussi.
Nel decreto vengono previste quote di ingresso distinte per i lavoratori stagionali, i lavoratori autonomi e i lavoratori subordinati non stagionali. Vengono inoltre fissate quote per convertire in lavoro i permessi di soggiorno rilasciati per motivi di studio o per convertire in lavoro subordinato non stagionale i permessi di soggiorno rilasciati per lavoro stagionale.

Decreto flussi 2021: 69.700 gli ingressi consentiti in Italia a lavoratori non comunitari

Decreto flussi 2021

È di 69.700 la quota massima dei lavoratori non comunitari subordinati, stagionali e non stagionali, e di lavoratori autonomi che potranno fare ingresso in Italia sulla base del decreto flussi 2021, adottato con  Dpcm 21 dicembre 2021, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 17 gennaio, serie generale n.12.

Date scaglionate per l’invio delle domande con termine di scadenza il 17 marzo 2022 e accesso alla procedura con credenziali Spid.

 

27.700 quote per lavoro subordinato non stagionale, autonomo e conversioni

Nell’ambito della quota, sono riservati 20.000 ingressi per motivi di lavoro subordinato non stagionale, nei settori dell’autotrasporto merci per conto terzi, dell’edilizia e turistico-alberghiero dei cittadini di Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia-Herzegovina, Corea (Repubblica di Corea), Costa d’Avorio, Egitto, El Salvador, Etiopia, Filippine, Gambia, Ghana, Giappone, Guatemala India, Kosovo, Mali, Marocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Repubblica di Macedonia del Nord, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Tunisia, Ucraina e dei Paesi che hanno sottoscritto o stanno per sottoscrivere accordi di cooperazione in materia migratoria.

Le restanti quote sono ripartite tra ingressi di cittadini non comunitari che abbiano completato programmi di formazione ed istruzione nei Paesi di origine, ingressi di lavoratori di origine italiana residenti in Venezuela e ingressi di cittadini non comunitari per lavoro autonomo nonché tra conversioni dei permessi di soggiorno già detenuti ad altro titolo in permessi di soggiorno per lavoro subordinato e per lavoro autonomo.

Sarà possibile inviare le istanze dalle ore 9.00 del 27 gennaio 2022.

 

42.000 quote per lavoro subordinato stagionale nei settori agricolo e turistico-alberghiero

Riguardano ingressi di cittadini non comunitari per lavoro subordinato stagionale di Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia-Herzegovina, Corea (Repubblica di Corea), Costa d’Avorio, Egitto, El Salvador, Etiopia, Filippine, Gambia, Ghana, Giappone, Guatemala, India, Kosovo, Mali, Marocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Repubblica di Macedonia del Nord, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Tunisia, Ucraina.

Nell’ambito di tale quota, sono riservate 14.000 unità ai lavoratori dei medesimi Paesi le cui istanze saranno presentate, in nome e per conto dei datori di lavoro, dalle seguenti organizzazioni: Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri, Alleanza delle Cooperative (comprende Lega cooperative e Confcooperative).

Le quote verranno ripartite, a cura del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, tra le regioni e le province autonome.

Sarà possibile inviare le istanze dalle ore 9.00 del 1° febbraio 2022.

 

L’applicativo per la precompilazione dei moduli di domanda sarà disponibile dalle ore 9.00 del 12 gennaio 2022, accedendo alla procedura informatica indicata sul sito https://nullaostalavoro.dlci.interno.it.

Gli utenti sono invitati ad autenticarsi preventivamente sul predetto sito rispetto alle date previste per l’invio delle domande, accedendo esclusivamente con credenziali Spid.”

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