Dall’attentato all’accoglienza. La “Roncone story” sarà raccontata a Brentonico l’1 marzo e a Giustino il 3 marzo con “La speranza che muove il mondo”

“Roncone story”. Il laboratorio di saldatura e lavorazione del ferro ha formato, grazie al volontariato degli artigiani, diversi profughi, tutti ora stabilmente occupati nella zona.

Roncone è un paese bello e vivace delle Valli Giudicarie, in Trentino. Le Dolomiti di Brenta si stagliano luminose sopra il verde intenso dei boschi.

Il 24 marzo 2017 degli sconosciuti appiccarono il fuoco al portone della casa di accoglienza di un gruppo di profughi nigeriani da poco arrivati in paese.

L’attentato intimidatorio faceva seguito a durissime polemiche scatenate dalla Lega Nord (Salvini viene in vacanza da queste parti fin da bambino) contro il progetto di accoglienza voluto dal volontariato e sostenuto dalla parrocchia. Ma la parte accogliente della comunità non si piegò. Il progetto di accoglienza proseguì, passo dopo passo, si intensificò, coinvolse tante persone e gruppi, continua ancor oggi con ottimi risultati. Una storia bellissima, esemplare.

La “Roncone story” è una delle belle storie di accoglienza raccontate nel libro “La speranza che muove il mondo. Umanità migrante”.

A Brentonico l’1 marzo (ore 17) e a Giustino il 3 marzo (ore 16) sarà raccontata al pubblico, nel corso della presentazione del libro, da alcuni dei protagonisti, a partire da Ilaria Pedrini.