Naufragio di Crotone: “Risparmiateci le finte lacrime” (di Vincenzo Passerini, pubblicato sui quotidiani “l’Adige” e “Alto Adige” il 28 febbraio 2023)

Afp

«È mai possibile che un barcone carico di profughi partito dalla Turchia non sia stato visto per tre giorni da nessuno se non quando era a duecento metri dalle coste italiane? La domanda vera di fronte alla spaventosa tragedia di Crotone costata la vita a più di sessanta persone è questa.

E ha una risposta. Sì, è possibile, se si fa finta di non vedere i naufraghi e si ostacolano in tutti i modi le navi delle ong che cercano di salvarli. È la disumanità dominante la vera responsabile di questa e di altre tragedie che hanno trasformato il Mediterraneo in un cimitero.»

Vincenzo Passerini, “l’Adige” e “Alto Adige”, 28 febbraio 2023


Risparmiateci le finte lacrime

di Vincenzo Passerini

pubblicato sui quotidiani “l’Adige” e “Alto Adige” il 28 febbraio 2023

 

È mai possibile che un barcone carico di profughi partito dalla Turchia non sia stato visto per tre giorni da nessuno se non quando era a duecento metri dalle coste italiane?

La domanda vera di fronte alla spaventosa tragedia di Crotone costata la vita a più di sessanta persone è questa.

E ha una risposta. Sì, è possibile, se si fa finta di non vedere i naufraghi e si ostacolano in tutti i modi le navi delle Ong che cercano di salvarli. È la disumanità dominante la vera responsabile di questa e di altre tragedie che hanno trasformato il Mediterraneo in un cimitero.

Noi possiamo avere diverse opinioni su come si affronta la questione dei migranti. Possiamo chiamare in causa l’Europa, il trattato di Dublino, gli Stati, la xenofobia, i trafficanti, il razzismo, l’Oriente, l’Occidente, il capitalismo, le dittature, le ingiustizie, la povertà, le guerre.

Possiamo ritenere che i migranti sono una risorsa e non un peso. O viceversa. Possiamo avere opinioni diverse sull’integrazione, l’incontro tra culture e religioni diverse. Sono un pericolo? Sono una ricchezza? Rovinano la nostra civiltà o la salvano?

Sono questioni sulle quali si dibatte in tutto il mondo. Questioni che spaccano l’opinione pubblica, i partiti, le chiese, le culture. E non da adesso.

Gli emigranti italiani ne sanno qualcosa. Quando arrivavano in America o in Francia o in Germania spaccavano le opinioni pubbliche e i partiti. Sono un peso, un pericolo, una minaccia per la nostra civiltà questi italiani, dicevano alcuni. No, sono esseri umani come noi, portano capacità, talenti, ci aiutano, non sono un peso, dicevano gli altri. Decenni e decenni di dibattiti e leggi a favore o contro gli emigranti italiani.

L’emigrazione spacca da sempre le opinioni pubbliche.

Ma c’è una cosa che non può essere opinabile, perché tocca non un’idea politica o un orientamento culturale, ma l’essenza stessa dell’umanità. Ed è che non possiamo voltarci dall’altra parte quando vediamo dei naufraghi in pericolo. Quando vediamo degli esseri umani che rischiano di morire e che noi possiamo salvare.

Se rinunciamo a salvare quelle vite umane non siamo più esseri umani. Non è in gioco l’essere di destra o di sinistra, ma l’essenza stessa dell’umanità. Il nostro stare al mondo senza vergonarci di noi stessi.

Ostacolare le ong, come fa il governo italiano, che cercano di salvare i migranti che gli Stati non cercano di salvare diventa una rinuncia all’essenza stessa dell’umanità. Diventa barbarie.

Risparmiateci almeno le finte lacrime.

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