Pensiero del giorno
“È un’affermazione impertinente e menzognera quando si definisce la religione come legata al sangue e alla razza. La verità della Chiesa è sottratta all’arbitrio degli uomini, è infinitamente superiore a valori come razza, sangue, territorio…” (Josef Mayr-Nusser)
La citazione è tratta da una relazione al corso di formazione dei giovani di lingua tedesca dell’Azione Cattolica di Bolzano (autunno 1936-primavera 1937). In pieno nazifascismo (la propaganda nazista era potentissima in Alto Adige), Josef Mayr-Nusser, giovane dirigente dell’Azione Cattolica (era nato nel 1910), criticò ripetutamente nei suoi discorsi e nelle sue relazioni il razzismo dilagante. Il suo “no” a Hitler, che gli costò la vita, aveva profonde radici.
Il 4 ottobre 1944, Josef Mayr-Nusser, arruolato nelle SS, rifiutò il giuramento di fedeltà al Führer e finì in carcere. Morì di stenti il 24 febbraio 1945 nella stazione di Erlangen, in Germania, su un treno che lo stava deportando nel lager. È stato beatificato nel marzo 2017 e i suoi resti riposano ora nel duomo di Bolzano.
La sua testimonianza è più attuale che mai. Anche oggi si usa la religione – “difesa della civiltà cristiana” – per politiche razziste, per chiusure nazionaliste, per giustificare l’odio verso lo straniero, per perseguitare i più deboli, come i profughi, per giustificare una barbara guerra di aggressione come fanno Putin e il patriarca ortodosso Kirill con l’invasione russa dell’Ucraina.
Per conoscere Josef Mayr-Nusser vedi la pagina speciale su questo blog