Achille Ardigò: raccolte in un libro le sue relazioni alle scuole di politica della Rosa Bianca

 

Achille Ardigò, sociologo (1921-2008)

Mai nostalgico, sempre proiettato in avanti, così ricordiamo Achille Ardigò, grande figura di intellettuale della seconda metà del Novecento.

Mai deluso, sempre pronto a ripartire e a incoraggiare gli altri, sempre disponibile e dare loro una mano, con la sapienza e la presenza.

Mai pessimista, sempre alla ricerca di possibili piste di cambiamento e di azione concreta.

 

Achille Ardigò, sempre proiettato in avanti

 

Achille Ardigò (al centro) apre alla Polsa di Brentonico (Tn) la scuola estiva di formazione politica 1995 dell’associazione Rosa Bianca e della rivista Il Margine.

 

Achille Ardigò, grande figura di sociologo e cattolico democratico, tenne per anni la relazione introduttiva alle scuole di formazione politica dell’associazione Rosa Bianca che si svolsero in Trentino tra il 1981 e il 1998 (per svolgersi poi in altre regioni e in questi anni ancora in Trentino).

Ora i testi di quelle relazioni escono in un bel volume, curato da Fulvio De Giorgi e Fabio Caneri, nella collana “Maestri” edita da Scholé, un marchio dell’editrice Morcelliana.

 

Il volume raccoglie le relazioni di Ardigò alle scuole di politica dell’associazione Rosa Bianca.

 

Mai pessimista

Mai nostalgico, sempre proiettato in avanti, Achille Ardigò.

Mai deluso, sempre pronto a ripartire e a incoraggiare gli altri, sempre disponibile e dare loro una mano, con la sapienza e la presenza.

Mai pessimista, sempre fiducioso che nonostante il male, presente e perfino potente, la storia umana è pur sempre il luogo dove investire senza risparmio le potenzialità di bene e di giustizia presenti in ciascuno e nei movimenti sociali di cambiamento.

Achille Ardigò, per tutti quelli che l’hanno conosciuto, è stato soprattutto questo.

Un maestro che incitava a guardare a quello che accadeva con realismo, profondità e apertura agli orizzonti internazionali, alieno dalle illusioni, ma sempre attentissimo, come un segugio, a cercare nel qui e nell’ora, germi di speranza e di possibilità di azione – culturale, sociale, ecclesiale, politica per migliorare il mondo.

 

Ogni giorno ha la sua possibilità di innovazione

Ardigò concludeva la sua relazione alla prima “scuola”, quella di Mazzin di Fassa, il 28 agosto 1981, invitando i 200 giovani presenti, provenienti da ogni parte d’Italia, a non dimenticare che

ogni giorno ha la sua pena, ma ogni giorno ha la sua possibilità di innovazione.

E nella sua ultima relazione, quella del 1998, a Brentonico (sempre in Trentino, dove si svolsero le scuole dal 1983 a quell’anno, prima di spostarsi in Puglia e poi in altre regioni), affrontando il tema della povertà, al centro di quella scuola (“La rabbia dei poveri sfida la politica”), esordiva così:

Uno della mia generazione si accosta di malavoglia ad un tema così drammatico come la rabbia dei poveri. È come accostarsi al deperimento di una grande speranza. Noi giovani cattolici di sinistra eravamo usciti dalla guerra e dalla lotta di liberazione con la convinzione che potevamo con la politica cambiare il mondo in meglio…

 

Sperimentare isole territoriali di integrazione

Ma dopo una approfondita ed estremamente densa analisi del tema, come faceva sempre, preparando accuratamente le sue relazioni, concludeva, come sempre, indicando piste di cambiamento, nel senso di un forte ripensamento del welfare, questione sempre al centro della sua ricerca e del suo impegno civile e politico:

Sebbene in un contesto che non ci fa inclini all’ottimismo, vi sono però, a mio avviso, due piste di cambiamento possibili anche se non facili da percorrere con lo studio e la sperimentazione concreta. Esse si collocano nel senso di una revisione seria degli stessi criteri del welfare state postbellico.

La prima pista di cambiamento richiede di passare dal welfare passivo, dai servizi socio-assistenziali e sanitari che alimentano la dipendenza, al welfare attivo, e cioè alla partecipazione, alla gestione dei servizi e al controllo dei medesimi anche da parte degli stessi destinatari dell’assistenza…

La seconda pista riguarda la ristrutturazione dei servizi di assistenza sul territorio, col passaggio da servizi separati di iperspecializzati, per linee verticali, a isole territoriali di integrazione orizzontale tra servizi diversi…

È rilevante cercare di sperimentare isole di integrazione a partire dai nuclei ambientali a più alto invecchiamento, a più alta anomia sociale, a più alta violenza, sia nel cuore delle città che nei suburbi e nelle colline e montagne…

In questo senso, anche se il problema della povertà è difficile da risolvere in chiave nazionale, esistono pur sempre una serie di possibilità che possono e devono essere approfondite.

Eccolo Ardigò: esistono pur sempre una serie di possibilità…

 

Un bel profilo introduttivo curato da De Giorgi

Il libro, curato dallo storico Fulvio De Giorgi, professore ordinario di Storia dell’educazione presso l’Università di Modena e Reggio Emilia, e da Fabio Caneri, presidente dell’associazione Rosa Bianca, onora nel migliore dei modi il centesimo anniversario della nascita del grande intellettuale, sociologo e cattolico democratico.

De Giorgi introduce il volume con un bel profilo biografico-intellettuale-politico (cinquanta pagine) di Ardigò, significativamente intitolato “Un Maestro”.

 

Dieci relazioni

Dieci le relazioni di Ardigò alle scuole di formazione politica della Rosa Bianca e del Margine raccolte nel libro:

1. Forme e creatività per il futuro della politica.

2. È possibile una nuova politica? Il rischio della “politichetta”.

3. Il problema dell’etica nella società complessa.

4. La distribuzione iniqua del potere nella società contemporanea.

5. Modernizzazione e destino del soggetto: tra integrazione plebiscitaria e disperazione.

6. Oltre il Muro caduto. La voglia di libertà e la giustizia possibile.

7. L’ambiguità del capitalismo nella “Centesimus Annus”.

8. Cittadinanza, società civile, sistema politico e nuovi valori.

9. Verso un nuovo personalismo comunitario.

10. I nuovi scenari di una sfida antica [la povertà].

 

Il libro: Achille Ardigò, Educare le comunità politiche. Coscienza etica e impegno civile, a cura di Fulvio De Giorgi e Fabio Caneri, Scholé, Morcelliana, 2021, pp. 272, euro 18.00.

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In questo blog vedi anche «”Il potere dei cittadini di fronte ai poteri forti”. 100 anni fa (1 marzo 1921) nasceva Achille Ardigò».

Per l’associazione Rosa Bianca, le sue scuole di formazione, i maestri italiani di riferimento vedi in questo blog anche le seguenti voci:

Paolo GiuntellaPietro ScoppolaLuigi PedrazziGiuseppe DossettiGiuseppe Lazzati 

Vittorio Bachelet  – Lorenzo Milani

Vedi il sito dell’Associazione Rosa Bianca per l’archivio e l’attività in corso.

Vedi il sito dell’Associazione Achille Ardigò (Bologna).