Partecipare alle sofferenze altrui, costruire futuro per la prossima generazione. Auguri di Buona Pasqua con Dietrich Bonhoeffer

Dietrich Bonhoeffer

“Siamo stati testimoni silenziosi di azioni malvagie, ne sappiamo una più del diavolo, abbiamo imparato l’arte della simulazione e del discorso ambiguo… conflitti insostenibili ci hanno reso arrendevoli o forse addirittura cinici…

I cristiani sono chiamati ad agire e a compatire non primariamente dalle esperienze che fanno sulla propria pelle, ma da quelle che fanno i fratelli, per amore dei quali Cristo ha sofferto.”

 

 

Detrich Bonhoeffer (1906-1945) è stato un grande teologo luterano tedesco, un pastore, un pacifista, un militante antinazista, un martire. Nel ’39 è al sicuro negli Stati Uniti, ma rientra in Germania per partecipare alla Resistenza e all’organizzazione di un attentato per uccidere Hitler. Arrestato, incarcerato, processato, muore impiccato il 20 luglio 1945. Le lettere dal carcere formano il suo libro più famoso, Resistenza e resa.

 

Pensieri tratti da

Dietrich Bonhoeffer, Resistenza e resa. Lettere e scritti dal carcere

a cura di Eberhard Bethge, edizione italiana a cura di Alberto Gallas, San Paolo, Cinisello Balsamo (Milano), 2015.

 

“Siamo stati testimoni silenziosi di azioni malvagie, ne sappiamo una più del diavolo, abbiamo imparato l’arte della simulazione e del discorso ambiguo, l’esperienza ci ha reso diffidenti nei confronti degli uomini e spesso siamo rimasti in debito con loro della verità e di una parola libera, conflitti insostenibili ci hanno reso arrendevoli o forse addirittura cinici: possiamo ancora essere utili? Non di geni, di cinici, di dispregiatori di uomini, di strateghi raffinati avremo bisogno, ma di uomini schietti, semplici, retti.” (p. 77)

 

“Noi non siamo Cristo ma, se vogliamo essere cristiani, dobbiamo condividere la sua grandezza di cuore nell’azione responsabile, che accetta liberamente l’ora e si espone al pericolo, e nell’autentica compassione che nasce non dalla paura, ma dall’amore liberatore e redentore di Cristo per tutti coloro che soffrono. Attendere inattivi e stare ottusamente alla finestra non sono atteggiamenti cristiani. I cristiani sono chiamati ad agire e a compatire non primariamente dalle esperienze che fanno sulla propria pelle, ma da quelle che fanno i fratelli, per amore dei quali Cristo ha sofferto.” (p. 74)

 

“Geremia, contraddicendo in modo paradossale i suoi annunci di sventura, annuncia, poco prima della distruzione della città santa, che ‘ancora si compreranno case, campi e vigne in questo Paese’ (Ger 32,15): segno e pegno divino di un nuovo, grande futuro di fronte alla totale mancanza di esso. Pensare e agire pensando alla prossima generazione, ed essere contemporaneamente pronti ad andarcene ogni giorno, senza paura e senza preoccupazione: questo è l’atteggiamento che praticamente ci è imposto e che non è facile, ma tuttavia è necessario mantenere coraggiosamente.” (p. 75)

 

Dietrich Bonhoffer è tra i testimoni raccontati nel libro “Tracce nella nebbia. Cento storie di testimoni” di Vincenzo Passerini.