Archivio dell'area tematica: Pacifismo

Morire per la libertà

Ucraina, criminali bombardamenti delle abitazioni civili da parte dell’esercito russo.

«Questa non è la guerra della Russia alla Nato, ma la guerra che l’esercito russo invasore fa al popolo ucraino sovrano a casa propria. Una feroce guerra alle sue donne, ai suoi bambini, ai suoi vecchi, ai suoi malati, ai suoi disabili, ai suoi giovani, ai suoi uomini. È la distruzione di vite, sogni, speranze, normalità quotidiana per lo schifoso disegno imperiale di un prepotente.»

«Noi italiani non sappiamo cos’è la Resistenza di un popolo in difesa della propria libertà. Ci siamo consegnati al dittatore interno, Mussolini, cedendogli facilmente pezzo dopo pezzo la nostra libertà. Per vent’anni. Una minoranza resistette e fu spazzata via, uccisa, imprigionata, esiliata. Gli italiani resi schiavi applaudirono l’invasione dell’Etiopia. Fu il momento più alto del consenso di Mussolini. Perché meravigliarci del consenso di Putin? Le invasioni esaltano lorgoglio miserabile dei popoli

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Non è la guerra di Putin alla Nato, ma alle donne e ai bambini ucraini

© Daphne ROUSSEAU / AFP

 

Kiev, mamma e i suoi due figlioletti uccisi da una bomba mentre tentavano di scappare

La feroce aggressione di Putin alle città ucraine non ammette neutralità, silenzi, equidistanze. Questa non è la guerra tra Putin e la Nato, ma la criminale guerra di aggressione di Putin al popolo ucraino, martoriato, massacrato, costretto a cercare di fuggire dalle proprie case. Nessuna vigliaccheria: si sta con gli aggrediti contro l’aggressore. Ce lo insegna da sempre Gandhi: La nonviolenza non è mai neutralità, passività, viltà.

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Contro l’aggressione all’Ucraina: il coraggioso direttore del Teatro Bolshoi di Mosca, Tugan Sokhiev, si dimette

Il direttore dimissionario del Bolscioi Tugan Sokhiev.

Il direttore del Teatro Bolshoi di Mosca, Tugan Sokhiev, si è dimesso con effetto immediato per protesta contro l’invasione dell’Ucraina e le costrizioni alle quali avrebbe dovuto sottostare nelle scelte musicali.

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La nonviolenza non è mai neutralità, passività, viltà. Le parole di Gandhi, mentre le bombe russe uccidono donne e bambini in Ucraina

M. K. Gandhi

Di fronte all’invasione criminale dell’Ucraina da parte dell’esercito russo non ci può essere nessuna neutralità, nessuna passività, nessuna viltà. La persona nonviolenta si schiera sempre con chi è aggredito e resiste all’aggressione. Circola un’idea di nonviolenza come rassegnata contemplazione del crimine. Come equidistanza. Come vaga predica di pace mentre l’aggressore invade e massacra. Questa non è nonviolenza. Questa è vigliaccheria e non ha posto nel pensiero nonviolento di Gandhi. La nonviolenza è sempre resistenza all’aggressione e all’oppressione. Dando la propria vita, non chiedendo che la diano gli altri, mentre noi ce ne stiamo tranquilli davanti alla televisione. Ecco una scelta di brani tratti dagli scritti di Gandhi. Intanto le bombe, i carri armati e i missili di Putin uccidono donne e bambini ucraini. E centinaia di migliaia di profughi fuggono. Un crimine contro l’umanità.

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Basta con la guerra e l’imperialismo di Putin (editoriale su “l’Adige”, 26 febbraio 2022)

L’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo.

Chi è per la pace tra i popoli prova solo disgusto, orrore e dolore di fronte all’invasione militare dell’Ucraina da parte dell’esercito russo che sta provocando distruzioni, morti, profughi.

Siamo solidali con il popolo ucraino aggredito da una potenza straniera e dobbiamo aiutarlo in questo drammatico momento.

 

 

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Guerra della Russia all’Ucraina – Pacifisti russi in piazza e arrestati. Che lezione per il nostro esangue pacifismo!

Cartello: “Nessuno vuole la guerra, tranne Putin”. Pacifisti in piazza a San Pietroburgo il 24 febbraio 2022, giorno dell’invasione dell’Ucraina (Reuters – da Avvenire)

In almeno 50 città russe ci sono state manifestazioni contro la guerra il 24 febbraio 2022, giorno dell’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito di Putin. Questi sì sono dei veri pacifisti!  Secondo le Nazioni Unite almeno 1800 manifestanti sono stati arrestati dalla polizia. A loro tutta la nostra solidarietà e ammirazione. Un esempio magnifico di resistenza e di opposizione alla guerra. L’esangue e cadaverico pacifismo italiano ha da imparare.

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« I potenti promuovono attivamente l’idea della guerra … Basta con lo stridere dei falchi! » (Dmitry Muratov, Discorso per il Nobel per la pace 2021)

Dmitri Muratov, premio Nobel per la pace 2021.

« I potenti promuovono attivamente l’idea della guerra. Il marketing aggressivo della guerra influenza le persone ed esse cominciano a pensare che la guerra è accettabile.

… Nelle teste di alcuni pazzi geopolitici, una guerra tra Russia e Ucraina non è più qualcosa di impossibile. Ma io so che le guerre finiscono con l’identificazione dei cadaveri dei soldati e lo scambio di prigionieri. » (10 dicembre 2021)

 

Dmitry Muratov, dal discorso per il Nobel, qui pubblicato integralmente. Un discorso lucido e drammatico.

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“Chi sogna?” (L. Tolstoj)

Pensiero del giorno

“La dottrina di Cristo è un sogno? Ma non è un sogno che la vita di uomini, nel cui animo pur albergano pietà e amore reciproco, sia trascorsa e trascorra tuttora per alcuni nell’organizzare un complesso di roghi, scudisciate, supplizi della ruota, sferzate, narici a brandelli, torture, ceppi, galere, forche, fucilazioni, segregazioni in cella, prigioni per donne e bambini, nell’organizzare massacri per decine di migliaia di uomini in guerra, nell’organizzare periodiche rivoluzioni e atti terroristici …

Basta capire la dottrina di Cristo per capire che il mondo, non quello dato da Dio per la gioia dell’uomo, ma il mondo organizzato dagli uomini per la propria rovina, è un sogno, un sogno dei più assurdi e orrendi, il vaneggiamento di un folle…”.

 

Lev N. Tolstoj, La mia fede, 1884

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Crisi Ucraina-Russia  –  Da Rovereto lettera aperta alle  istituzioni per scongiurare un’altra guerra

Paolo Bergamaschi all’incontro di Rovereto del 9 febbraio 2022. Con lui Beatrice Taddei Saltini e Vincenzo Passerini. Il pubblico ha riempito la sala.

Da Rovereto viene rilanciata una lettera aperta alle istituzioni nazionali e internazionali a partire dal confronto emerso dall’incontro “La crisi in Ucraina, tra venti di guerra e diplomazie” che si è tenuto mercoledì 9 febbraio presso la Sala conferenze Caritro.

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Scongiurare un’altra guerra in Ucraina. Un incontro con Paolo Bergamaschi il 9 febbraio

Paolo Bergamaschi (a sinistra) e David Sassoli, presidente del Parlamento europeo recentemente scomparso.

Mercoledì 9 febbraio 2022 alle 20.30 presso la sala Caritro di piazza Rosmini a Rovereto si svolgerà un incontro sul tema “La crisi in Ucraina tra venti di guerra e diplomazie”. Relatore sarà Paolo Bergamaschi. Introdurranno Beatrice Taddei Saltini e Vincenzo Passerini. Organizzano varie associazioni e gruppi. Un importante momento di informazione e confronto su questa drammatica e pericolosissima crisi con un grande esperto d’Europa e attivista del movimento eco-pacifista.

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Afghanistan, le follie dei realisti

La tragedia senza fine dell’Afghanistan non è un film di buoni e cattivi. I buoni e i cattivi spesso si scambiano i ruoli.

Solo le vittime sono sempre le stesse: bambini, donne, innocenti bombardati, uccisi, imprigionati, perseguitati, affamati, profughi. Che vengono magari lasciati morire in mare, rifiutati, calpestati, espulsi in nome dei valori della civiltà occidentale. Quanta ipocrisia intorno alla parola “Occidente”.

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L’Afghanistan nelle parole di Gino Strada vent’anni fa: un dramma infinito nell’infinito gioco delle grandi potenze

Gino Strada accanto a uno dei moltissimi bambini che ha assistito e curato in tanti Paesi di guerra.

Gino Strada, chirurgo di guerra e fondatore di Emergency, ci ha lasciato il 13 agosto 2021 dopo aver dedicato tutta la vita alle vittime di guerra e alla battaglia contro ogni guerra.

L’Afghanistan è stato uno dei primi Paesi ai quali Gino Strada ha dedicato tutto se stesso, la sua professione, la sua generosità, la sua grande umanità.

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Afghanistan: il fallimento da tempo annunciato di una guerra che non si doveva fare

 

Kabul, bombardamento (foto repubblica.it)

Solo i disinformati si sorpendono di quanto sta accadendo in Afghanistan, della vittoria dei talebani e del fallimento della guerra. Un fallimento da anni sotto gli occhi di tutti e di cui gli americani da tempo hanno preso atto aprendo le trattavive con i talebani e lasciando il paese.

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Il Forum trentino per la pace e i diritti umani compie 30 anni: le iniziative

Nato con la legge provinciale 10 giugno 1991, n.11 “Promozione e diffusione della cultura della pace”, il Forum trentino per la pace e i diritti umani celebra il trentesimo compleanno con la rassegna “Eppure il vento soffia ancora. Trent’anni di impegno per una pace sostenibile”.

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“La guerra porterà in Europa l’islamismo radicale”: la profezia di Dossetti (1990)

Giuseppe Dossetti

Pensiero del giorno

“L’islamismo radicale aveva bisogno di questo e ne trarrà vantaggio. Anche se Saddam Hussein fosse eliminato, l’occidente si troverà di fronte un islamismo radicale più difficile da combattere e ideologicamente più inestirpabile, sia nei paesi musulmani che nell’Europa stessa.” (Giuseppe Dossetti)

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Vent’anni fa (26 febbraio – 2 marzo 2001) nei luoghi dove è stato ucciso Luca Attanasio ci fu “Anch’io a Bukavu”, azione internazionale nonviolenta di pace

Due ali di folla accolgono i pacifisti italiani a Butembo. Poi la folla si riversa dalla gioia su di loro. (Foto Beati i costruttori di pace)

Fu impressionante. Era tale la stanchezza di guerra, di morti, di distruzioni e la speranza di pace che l’intera città di Butembo, nella provincia del Nord Kivu, là dove è stato ucciso l’ambasciatore Attanasio, ci accolse con una gioia immensa, ci sommerse di abbracci e di strette di mano, di canti, di suoni e di danze.

100 mila persone ad accogliere 300 pacifisti italiani, impolverati e sfiniti dal lungo viaggio. Indescrivibile.

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Pensiero del giorno

Buon Anno di Pace!

 

1 Gennaio 2021

Giornata mondiale della Pace

 

“Gli abitanti di Utopia hanno in sommo orrore la guerra,

cosa in tutto belluina, ma che nessuna specie di belve pratica

con tanta frequenza quanto l’uomo, e contro il costume

di quasi tutti i popoli nulla ritengono più inglorioso della gloria

che si va cercando in guerra.”

 

Raffale Itlodeo, in T. Moro, Utopia, 1516.

 

 

Messaggio di Papa Francesco per la Giornata mondiale della Pace:
LA CULTURA DELLA CURA COME PERCORSO DI PACE

 

Pagina speciale: CONTRO LA GUERRA

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110 anni fa nasceva Josef Mayr-Nusser che morì per aver rifiutato il giuramento a Hitler

Josef Mayr-Nusser

Bolzano, 27 dicembre 1910 – Erlangen (Germania), 24 febbraio 1945

 

Josef Mayr-Nusser con la moglie Hildegard e il figlio Albert nato nel 1944.

 

“Josef Mayr-Nusser è stato il primo obiettore di coscienza, cattolico, nel nostro Paese … Il suo gesto, come quello di Tommaso Moro, che aveva letto e amava, e come quello di Franz Jägerstätter, rappresenta il riscatto delle paure di tanti cristiani, anche buoni, ma rassegnati di fronte al fascismo e al nazismo.”

Paolo Giuntella

 

(citato da Francesco Comina in L’uomo che disse no a Hitler. Josef Mayr-Nusser, un eroe solitario, Il Margine 2014, p. 127).

 

Domenica 27 dicembre 2020 alle 23.50 su Rai Storia (canale 54 del digitale terrestre) va in onda il docufilm “Josef Mayr-Nusser. Testimonianza di fede e di coraggio“.

 

 

Vai alla pagina speciale Josef Mayr-Nusser.

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Afghanistan, le bugie rivelate

I pacifisti avevano ragione, i guerrafondai torto. I veri realisti erano quelli che si opponevano alla guerra, dicendo che avrebbe aggravato i problemi. Gli illusi, i “sognatori”, erano quelli che la volevano, dicendo che i problemi li avrebbe risolti. Il disastro umano e politico della guerra degli Stati Uniti e dell’Occidente all’Afghanistan è sotto gli occhi di tutti. Uno spaventoso fallimento. Col suo strascico impressionante di morti, feriti, profughi e poi di nuove guerre, nuovi morti, nuovi feriti, nuovi profughi, a milioni, nei Paesi limitrofi del Vicino Oriente.

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Franz Jägerstätter, il testimone solitario

Franz Jägerstätter

Nel paesino austriaco di St Radegund, in Alta Austria, nel distretto di Braunau, domani si ricorderà un grandissimo uomo, il contadino Franz Jägerstätter.

Contro la legge e contro tutti, fece ciò che la sua coscienza gli imponeva: convinto che la guerra nazista fosse incompatibile con il Vangelo, rifiutò l’arruolamento nella Wermacht e il 9 agosto 1943 fu decapitato nel carcere di Berlino Tegel.

Lasciò la moglie, Franziska, e tre figliolette, la più grande di sei anni.

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Un pugno di anime libere. Bruna Bianchi e la storia delle pacifiste e dei pacifisti durante la Grande guerra

Bruna Bianchi

La prima guerra mondiale fu uno spaventoso massacro, come si è ricordato in questi giorni, a Parigi come a Trento, a cento anni dalla sua fine.

I soldati morti furono 10 milioni, i civili morti 7 milioni, secondo stime attendibili. Milioni furono i feriti e gli invalidi, 10 milioni i profughi.

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