Archivio dell'area tematica: Migranti

Abbandonati: “Il peschereccio di Pylos, i volti dispersi” (“Vita trentina”, 29 giugno 2023)

Il peschereccio stracarico di migranti, avvistato alle 9 di mattina è naufragato a Pylos, con mare calmo, alle 2 di notte. Nessun intervento di soccorso. 600 morti. Un crimine contro l’umanità.

«A Kobane, nella città curda al confine con la Turchia, che ricordiamo per l’eroica resistenza contro l’Isis in uno dei più sanguinosi assedi durante la guerra civile, Mohammed Mohammed, di 48 anni, gommista, aspetta invano notizie di suo figlio Diyar di 15 anni. Voleva andare in Germania, con 4 amici, pure dispersi, dove vive lo zio, il fratello di Mohammed. “Qui la situazione è terribile”, dice alla France Presse. Ogni tanto la Turchia bombarda. C’erano 35 siriani curdi, provenienti da quella zona del Nord del Paese, sul peschereccio naufragato. “Le persone stavano scappando dalla morte, ma hanno trovato la morte” dice Mohammed. Potevano essere salvate. E invece sono state abbandonate.» (Vincenzo Passerini)

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“Quale umanità?” L’instant book di Vincenzo Montalcini sulla strage di Cutro sarà presentato a Trento il 7 luglio

La copertina dell’instant book di Montalcini sulla strage di Cutro pubblicato da Idemedia (foto della copertina di Giuseppe Pipita).

«Sono passati pochi mesi dal naufragio di Cutro, che tra il 25 e il 26 febbraio 2023 ha spazzato via quasi cento vite che viaggiavano a bordo della “Summer Love”.

Venerdì 7 luglio alle 20.45, a Trento, nell’aula magna del Polo culturale diocesano Vigilianum, in via Endrici 14, si svolgerà la presentazione di “Quale umanità?”, l’instant book del giornalista Vincenzo Montalcini, direttore della testata online CrotoneNews.com, scritto ad appena due settimane dalla tragedia di Steccato di Cutro.

L’autore dialogherà con Diego Andreatta, direttore di Vita Trentina, e con Vincenzo Passerini. Il tema dell’incontro, aperto a tutti, è “Quale umanità? Cutro, Philo e le altre stragi nel Mediterraneo“.» (dal sito internet di “Vita Trentina”)

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Spaventosa strage nel Mediterraneo: 700 migranti annegati, tra cui 100 bambini. Nessun soccorso, come a Cutro. Ma la Propaganda nasconde la verità

Il barcone della strage.

Quasi 700 migranti annegati in mare, tra cui 100 bambini. Ancora non ne siamo certi, ma tutto lascia pensare che sarà purtroppo così. Sul peschereccio egiziano partito dalla Libia e naufragato al largo di Pylos, regione greca del Peloponneso, tra il 13 e il 14 giugno, c’erano probabilmente 750 persone. I salvati sono 104, i corpi finora recuperati 78, i dispersi probabilmente 600.

E ancora una volta, come a Cutro, si parla di strage, non di tragedia. Non si è fatto quello che si doveva fare per soccorrere quell’imbarcazione che da ore le autorità marittime sapevano essere alla deriva. E, come a Cutro, la propaganda del governo, in questo caso greco, cerca di nascondere la verità.

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Migranti: realtà e propaganda (editoriale su “Vita trentina”, 15 giugno 2023)

Mancava solo la portaerei per sventare un inesistente dirottamento ad opera di inesistenti migranti terroristi… In realtà due profughi con un taglierino…

“Sui migranti si nascondono grandi verità e si esagerano episodi secondari. Come l’incidente accaduto il 9 giugno scorso su una nave turca al largo di Napoli, venduto all’opinione pubblica, con aperture drammatiche dei notiziari radiotelevisivi, come un tentativo di dirottamento ad opera di terroristi travestiti da profughi. Sventato dai nostri reparti speciali. Il tutto si è però sgonfiato rapidamente. Nessun dirottamento, nessun terrorista. Hanno mobilitato due elicotteri militari e il battaglione San Marco contro …due migranti con dei taglierini. Penoso e ridicolo. Ma i cittadini, almeno i più, non l’hanno saputo.” (Vincenzo Passerini)

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L’associazione “Luogo Comune” tiene viva la testimonianza di Agitu, indimenticabile pastora

L’associazione “Luogo Comune” di Riva del Garda ha acquistato il piccolo rimorchio/bancarella con il quale Agitu, indimenticabile pastora, vendeva i suoi prodotti caseari ai mercati e lo utilizza per iniziative di comunità.

Il 17 maggio scorso, inoltre, ha promosso la presentazione del libro di Benedetta Capezzuoli “Il mondo di Agitu è anche il nostro” che inaugura una serie di incontri al femminile.

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Eraldo Affinati, «La mia scuola per i migranti valorizza il dono» (intervista di Francesca Fattinger, “il T”, 18 maggio 2023)

Eraldo Affinati

«Insegnare la lingua italiana significa aiutare a strutturare il pensiero. Il dono ci consente di uscire dalla dimensione retributiva che ci imprigiona. Io ti do e tu mi dai. No, non così. Noi dovremmo credere in ciò che facciamo a prescindere dal risultato che potremo ottenere. Questa posizione etica è sempre stata storicamente rivoluzionaria, ma oggi lo è ancora di più perché viviamo sotto l’impero del numero.» (Eraldo Affinati)

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A proposito di “sostituzione etnica”

Pensiero del giorno

SOSTITUIAMOLI!

 

Il ministro Francesco Lollobrigida non vuole che i migranti sostituiscano gli italiani. “Non possiamo arrenderci all’idea della sostituzione etnica”, ha detto.

Perché non prendere sul serio il ministro? Perché sprecare tante parole? Proviamo a rifiutare adesso, immediatamente, e in concreto questa sostituzione, così pericolosa secondo il ministro. In concreto, non a chiacchiere.

Propongo che tutti gli immigrati presenti in Italia

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“Cristi abbandonati” (dall’omelia di papa Francesco nella domenica delle Palme)

«Oggi, cari fratelli e sorelle, sono tanti “cristi abbandonati”. Ci sono popoli interi sfruttati e lasciati a sé stessi; ci sono poveri che vivono agli incroci delle nostre strade e di cui non abbiamo il coraggio di incrociare lo sguardo; ci sono migranti che non sono più volti ma numeri; ci sono detenuti rifiutati, persone catalogate come problema.

Ma ci sono anche tanti cristi abbandonati invisibili, nascosti, che vengono scartati coi guanti bianchi: bambini non nati, anziani lasciati soli – può essere tuo papà, tua mamma forse, il nonno, la nonna, abbandonati negli istituti geriatrici –, ammalati non visitati, disabili ignorati, giovani che sentono un grande vuoto dentro senza che alcuno ascolti davvero il loro grido di dolore. E non trovano altra strada se non il suicidio. Gli abbandonati di oggi. I cristi di oggi.» (papa Francesco)

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“La vita è breve, amatevi”. Il testamento di Uday, il giovane palestinese morto nel naufragio di Cutro (Adnkronos)

Pensiero del giorno

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Uday Ahmed

“Tanti familiari, tanti amici sono morti nella guerra in Palestina. Scappiamo dalla guerra, dalla povertà. La vita non si ferma per nessuno, anche se siamo addolorati per tutte le nostre perdite. La vita è breve, amatevi.”  (Uday Ahmed)

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Lo straziante e dettagliato racconto di Alidad Shiri su Fanpage dei suoi giorni accanto ai familiari delle vittime della strage di Cutro (Crotone)

Il recupero di una salma della strage di Cutro (Crotone). (da globalist)

“Mi conferma la triste notizie: su quella nave si trovava anche nostro cugino, che io non avevo mai visto perché ha solo 17 anni. Pur non conoscendolo, non riesco a trattenere le lacrime. Conosco quel tipo di viaggio che ho intrapreso, bambino, proprio 17 anni fa, e che mi ha portato dalla Turchia alla Grecia.

Conosco quelle paure, quel silenzio di notte in cui anche se non c’è niente intorno, si teme quasi di essere notati, quel mal di mare che ti fa vomitare, quel tanfo che deriva dall’essere in così tanti stretti dentro lo scafo senza poter prendere una boccata d’aria. Ci unisce la speranza di arrivare in un posto dove potere vivere, avere diritto di parlare, di ascoltare la musica, di studiare, di lavorare, di poterti radere la barba senza che qualcuno te ne controlli i centimetri, di vestirti come vuoi, anche di pregare, ma senza costrizioni da parte della polizia morale del regime, senza che qualcuno ti frusti e ti arresti perché non frequenti la moschea…” (Alidad Shiri)

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“Mi sveglio con gli incubi di quei bambini morti”. Alidad Shiri racconta la strage di Cutro e lo strazio dei familiari delle vittime (intervista al quotidiano “Alto Adige”)

Alidad Shiri (foto “Alto Adige”)

“Ho fatto tutto il possibile per mettere in contatto le famiglie con la polizia scientifica. C’erano file di cavaveri senza nome. Madri, padri che ci chiamavano disperati e ci mandavano le foto…”

“Mi sveglio con gli incubi di quei bambini morti…”

Alidad Shiri

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“È la speranza che muove il mondo” (di Vincenzo Passerini, “Vita trentina”, 9 marzo 2023)

Alcuni volti e nomi delle vittime della strage di Crotone. (www.corriere.it)

“Potevamo salvarli e non li abbiamo salvati. Quei 72 morti, tra cui 28 bambini, e poi forse altri 20 o 30 dispersi, nel naufragio di Crotone pesano come una vergogna inamovibile sulla coscienza del nostro Paese. In primo luogo del governo. Un governo che considera i profughi un problema di sicurezza, non un dramma umano. E che ha varato norme che limitano l’azione di soccorso dei naufraghi da parte delle navi delle ong.”

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Le “spaventevoli” difficoltà e i “miracoli” di Francesca Cabrini, patrona dei migranti (dal libro “Tracce nella nebbia”)

Francesca Saverio Cabrini (1850-1917)

«Di fronte a “spaventevoli difficoltà, fastidi, disgrazie, dispiaceri”, annotava, “di che temerò?”. Aveva una grande fede in Dio e in se stessa.

Schietta e allegra, ardita e tenace affrontò senza timori un mondo, ecclesiastico e laico, poco abituato a trattare affari e grandi questioni con le donne: “Devo lavorare come una giovanotta, devo sostenere forti ragioni contro forti uomini ingannatori”, scriveva alle consorelle nel 1904.»

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Naufragio di Crotone: “Risparmiateci le finte lacrime” (di Vincenzo Passerini, pubblicato sui quotidiani “l’Adige” e “Alto Adige” il 28 febbraio 2023)

Afp

«È mai possibile che un barcone carico di profughi partito dalla Turchia non sia stato visto per tre giorni da nessuno se non quando era a duecento metri dalle coste italiane? La domanda vera di fronte alla spaventosa tragedia di Crotone costata la vita a più di sessanta persone è questa.

E ha una risposta. Sì, è possibile, se si fa finta di non vedere i naufraghi e si ostacolano in tutti i modi le navi delle ong che cercano di salvarli. È la disumanità dominante la vera responsabile di questa e di altre tragedie che hanno trasformato il Mediterraneo in un cimitero.»

Vincenzo Passerini, “l’Adige” e “Alto Adige”, 28 febbraio 2023

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“I sommersi e i dimenticati”. I migranti scomparsi in mare e lo strazio delle madri e dei padri. Un reportage di Francesca Mannocchi per “La Stampa” (mentre in Italia è tornata la barbarie legalizzata)

Perché non li dovremmo salvare? Perché l’Italia crea gravi ostacoli a chi, come le navi delle Ong, vuol salvare bambini, giovani, famiglie che rischiano di annegare nel Mediterraneo? Perché questa barbarie legalizzata che ritorna dopo i famigerati decreti sicurezza? In nome di quali valori? Del blasfemo slogan di destra  “Dio, patria, famiglia”? Quale Dio? Quale patria? Quale famiglia? In mare annegano anche intere famiglie… Questi sono omicidi legalizzati.

In questo reportage per il quotidiano “La Stampa”, Francesca Mannocchi ci racconta dalla Tunisia lo strazio dei familiari di chi è partito e non ha dato più notizie… Partito da un Paese senza più futuro.

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Dall’archivio 2022 – L’indistruttibile speranza che muove il mondo: tre migranti viaggiano per 11 giorni dalla Nigeria alle Canarie (2.700 miglia nautiche) aggrappati al timone di una petroliera

La foto dei tre migranti è stata scattata da alcuni marinai.

Mentre il governo italiano di estrema destra vara norme che limitano le possibilità per le Ong di salvare in mare i migranti in pericolo di vita, la storia dei tre migranti aggrappati per tre giorni al timone di una nave ci ricorda quanto sia indistruttibile la speranza che muove il mondo. E che nessuna norma disumana può fermare.

La petroliera

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La gioia del Natale risplende a Gaza

Pensiero del giorno

Natale a Gaza (dicembre 2022).

Dal 15 al 18 dicembre si è svolta nella Striscia di Gaza la tradizionale visita natalizia di Pierbattista Pizzaballa, Patriarca latino di Gerusalemme. Ancora una volta, i cristiani di Gaza, accogliendo il loro vescovo con il consueto calore ed entusiasmo, hanno dimostrato la loro resilienza e la forza della loro fede. (dal sito del Patriarcato Latino di Gerusalemme)

“Gaza è la regione più povera della nostra diocesi. La situazione economica e politica è la più complicata. Per questo sono qui con loro” (P. Pizabballa)

Nella Striscia di Gaza, territorio palestinese stretto tra Egitto e Israele, vivono quasi 2 milioni di abitanti, tre quarti dei quali rifugiati.


 

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Caporalato: 230mila irregolari. I nuovi schiavi sono un quarto dell’intera forza lavoro in agricoltura

«Nel 2021 sono stati circa 230mila i lavoratori irregolari nei campi, vittime di caporali e imprenditori. Tra loro ben 55mila donne. Questo esercito di sfruttati, immigrati e italiani, raggiunge oltre un quarto dell’intera forza lavoro in agricoltura. È lo scenario descritto dal VI Rapporto agromafie e caporalato dell’Osservatorio Placido Rizzotto della Flai Cgil. Un mondo di nuovi schiavi fortemente radicato in Puglia, Sicilia, Campania, Calabria e Lazio, con tassi di oltre il 40%, ma ben presente anche nel Centro-Nord con percentuali tra il 20 e il 30 per cento.» (Antonio Maria Mira, “Avvenire”, 30 novembre 2022)

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Sono quasi 6 milioni i cittadini italiani che risiedono all’estero. L’italia è sempre un Paese di emigrazione, anche se la pandemia ha frenato gli espatri

Presentato a Roma l’8 novembre scorso l’annuale Rapporto italiani nel mondo della Fondazione Migrantes, organismo della Chiesa italiana. Nel 2021 ci sono state 83.791 partenze per ‘espatrio’ (erano 109.528 l’anno precedente), la cifra più bassa rilevata dal 2014, quando erano più di 94.000. Chi è partito per espatrio è prevalentemente maschio (54,7%), giovane tra i 18 e i 34 anni (41,6%) o giovane adulto (23,9%), il 66,8% è celibe o nubile.

Il 78,6% di chi ha lasciato l’Italia è andato in Europa, il 53,7% è partito dall’Italia Centro-Settentrionale. Le prime regioni di partenza sono Lombardia (19%), Veneto (11,7%), Sicilia (9,3%), Emilia Romagna (8,3%), Campania (7,1%)”.

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“Meglio affogare nell’oceano che essere strangolati dalla miseria”. Ricordiamo il Canto degli emigranti italiani mentre il governo italiano prepara disumane regole per punire chi salva i naufraghi

Pensiero del giorno

Vestiti di stracci, in grandi greggi,

noi, carichi di un incredibile dolore,

ci recammo nella terra grande e lontana.

Alcuni di noi affogarono davvero.

 Alcuni di noi morirono davvero di stenti.

Ma per ogni dieci che morirono, un migliaio sopravvisse e tenne duro.

Meglio affogare nell’oceano che essere

 strangolati dalla miseria.

Meglio ingannarsi da sé che essere

ingannati dai lupi.

Meglio morire a modo nostro che essere

peggio delle bestie.

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“Quei nove bambini morti in mare” (di Riccardo Bruno).

Volti di vittime della strage quotidiana nel Mediterraneo.

«Il medico che ha fatto la prima ispezione sul cadavere, ha stabilito che il piccolo è deceduto per ipotermia, per il troppo freddo. Un altro minore che non ce l’ha fatta, un altro migrante bambino o addirittura appena nato che non raggiungerà mai la salvezza. Solo nelle ultime settimane le cronache hanno raccontato almeno 9 storie, solo un tassello di una strage quotidiana.» (Riccardo Bruno, “Corriere della sera”, 11 nov. 2022)

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L’immigrazione in Italia è sempre più climatica: ingiustizia climatica e ingiustizia sociale si saldano (dal Dossier statistico immigrazione 2022 di IDOS)

Il Dossier statistico immigrazione di Idos è stato presentato il 27 ottobre 2022 a Roma e in tutte le Regioni.

«Viviamo su un pianeta in grande sofferenza, dove 1 persona su 78 è costretta a lasciare la propria abitazione. Alla fine del 2021, il mondo contava 89,3 milioni di migranti forzati, in aumento dell’8% rispetto all’anno precedente, arrivati a superare la soglia dei 100 milioni dopo l’invasione russa dell’Ucraina dello scorso 24 febbraio.

A questi si aggiungono i migranti forzati per cause climatiche, il cui numero resta per lo più non dichiarato, visto che in Italia e in Europa ai migranti climatici in quanto tali non viene riconosciuto lo status di rifugiato(Centro studi e ricerche Idos)

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Immigrati in Italia: produttori di ricchezza, eppure sempre più poveri (Dal Dossier statistico immigrazione 2022 di Idos)

«Lavorano in condizioni peggiori, sono più sovraistruiti e sottoccupati, ma contribuiscono in misura rilevante all’economia del Paese, con un saldo positivo di 1,3 miliardi di euro per le casse dello Stato. E restano largamente esclusi da molte prestazioni sociali, pur avendo un tasso di povertà 4 volte superiore a quello degli italiani. Se venissero impiegati meglio assicurerebbero vantaggi ancora più alti all’economia nazionale (…)

Sono il 15,3% degli occupati nel settore degli alberghi/ristoranti, il 15,5% nelle costruzioni, il 18,0% in agricoltura e ben il 64,2% nei servizi alle famiglie, dove quasi i due terzi degli addetti sono stranieri.

Tutti settori che, in assenza di manodopera straniera, entrerebbero in profonda crisi. Nel caso dell’assistenza alle persone, la gran parte delle famiglie italiane con anziani, minori o disabili sarebbero più sole e prive di aiuto.» (Centro studi e ricerche Idos)

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Austria: Van der Bellen accogliente e vincente

Il confermato presidente austriaco Alexander Van der Bellen, 78 anni.

Figlio di profughi, padre russo e madre estone, Alexander Van der Bellen ha vinto nuovamente le elezioni presidenziali in Austria. Fermamente accogliente rispetto ai migranti e progressista in materia di  diritti civili, ha battuto ancora una volta l’estrema destra, ma anche l’ambigua politica del governo (Popolari-Verdi) che guarda ancora ai sovranisti malgrado l’impietosa uscita di scena del giovane leader dei Popolari Sebastian Kurz e il ruolo più aperto dei Verdi dai quali lo stesso Van der Bellen, indipendente, proviene. Ecco un’analisi di Francesco Bascone su Affarinternazionali.

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“Costruire il futuro con i migranti”. Dati e analisi sull’immigrazione in Italia nel Rapporto 2022 di Caritas e Fondazione Migrantes (sintesi)

Ogni anno la Caritas Italiana e la Fondazione Migrantes (organismo della Cei, la Conferenza episcopale italiana) presentano un documentato rapporto sull’immigrazione in Italia (e poi anche un Rapporto sull’emigrazione degli italiani). Il Rapporto 2022 è stato presentato il 7 ottobre scorso. Questa la sintesi, pubblicata sul sito della Fondazione Migrantes, articolata su alcuni grandi temi: mobilità internazionale, situazione italiana, lavoro, povertà, istruzione, giustizia, appartenenza religiosa.

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Grecia, due drammatici naufragi di migranti: molte le vittime (16 giovani donne africane, un ragazzo, un uomo), molti i dispersi, molti anche i salvati (da Rai News)

Da Rai News

L’infinita strage dei migranti nel Mediterraneo.

Grecia, le drammatiche immagini dei migranti aggrappati alle scogliere e in balia delle onde: 22 morti, numerosi dispersi, almeno 80 persone, tra cui 18 bambini, sono state salvate dopo due naufragi.

Rai News – www.rainews.it, 6 ottobre 2022

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Fughe disperate dal Libano, 80 migranti morti in mare (di Pasquale Porciello, “Il Manifesto”, 24 settembre 2022)

Nell’immagine ANSA d’archivio uno degli innumerevoli, tragici naufragi di migranti nel Mediterraneo.

Mediterraneo: si capovolge un barcone carico di profughi in fuga dal Libano alla fame e diretti in Italia. Almeno 80 morti. Decine i dispersi. Venti i sopravvissuti. Tra le vittime siriani, libanesi e palestinesi. Le partenze si moltiplicano insieme alla crisi economica: ottenere un visto è sempre più difficile, si scappa in barca verso l’Europa. In Libano 2 milioni di profughi e una popolazione di 4 milioni di abitanti (da “Il Manifesto”)

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L’Africa produce solo il 4% delle emissioni globali, ma è il continente più devastato dai cambiamenti climatici “(da “Le Monde”)

«Secondo il Presidente del Gabon, “l’Africa avrebbe tutte le risorse necessarie a raggiungere una prosperità sostenibile, dalle risorse naturali, dalla terra, dall’impressionante biodiversità e dalla popolazione attiva più giovane e più numerosa del mondo. Tuttavia, come descrive il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC), l’Africa resta la più vulnerabile…”» (“Le Monde”)

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Immigrazione, cosa fare. Le 11 proposte di Asgi alle forze politiche in vista delle elezioni

La migrazione è uno dei grandi temi del nostro tempo e va affrontato con serietà, rispetto dei diritti umani, concretezza. L’Asgi  (Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione) è una delle più competenti e incisive organizzazioni italiane che si occupano di migrazione. Questo il suo appello in vista delle elezioni:

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