La carovana della pace “Stop the war now” è arrivata a Leopoli portando una forte testimonianza di solidarietà e di pace. Ripartirà con 177 profughi

La carovana della pace “Stop the war now” è arrivata a Leopoli portando una forte testimonianza di solidarietà con la popolazione civile massacrata dalla guerra e un forte appello perché la guerra finisca. Ripartirà portando in Italia 177 persone di 7 nazionalità diverse rimaste senza alloggio. Ecco come raccontano l’iniziativa il Corriere della sera e fanpage.it e un video di repubblica.it

L’iniziativa dei pacifisti italiani raccontata dal “Corriere della sera”

La Carovana della Pace è arrivata a Leopoli: colonna mobile con gli aiuti

di Paola D’Amico, corriere.it

 

«L’obiettivo della Carovana della Pace era quello di entrare sabato a Leopoli. E così è stato. Alle 6 di mattina hanno fatto il loro ingresso nella città. I rappresentanti delle varie associazioni hanno consegnato alla Caritas ucraina e a un’associazione locale le 65 tonnellate di generi di prima necessità e i medicinali.

Quindi hanno incontrato il sindaco, l’ambasciatore italiano e un religioso e in seguito hanno raggiunto la stazione dove ad attenderli c’erano le prime persone da portare in Italia. Da qui è poi partito un corteo della pace per il centro della città. Nella mattinata di domenica è prevista la ripartenza per l’Italia.

La colonna mobile di 66 mezzi – composta per il 95% da pulmini a 9 posti – con a bordo 221 persone rappresentanti di 92 tra associazioni, organismi e rappresentanze della società civile italiana era partita il 1° aprile da Gorizia: qui i volontari provenienti da tutta Italia si erano dati appuntamento. Alle 13.48 di venerdì erano già a Budapest, in Ungheria. E in serata aveva raggiunto il confine con la Polonia.

Nella mattinata di sabato è arrivata appunto a Leopoli. La carovana è lunga 1 chilometro.

Una volta a Leopoli, il programma ora prevede incontri con esponenti politici, della società civile e religiosi. Saranno consegnati circa 25 tonnellate di generi di prima necessità e medicinali.

E saranno poi portate in Italia 300 persone fragili delle quali almeno 30 disabili. «Esprimo apprezzamento questa iniziativa europea che, tra 1 e il 3 aprile, ha permesso di raggiungere in carovana la città di Leopoli», ha detto in un messaggio mons. Stefano Russo, segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana.

Nel manifesto della Carovana si chiarisce: «Entreremo in territorio ucraino per testimoniare con la nostra presenza sul campo la volontà di pace. Da sempre siamo accanto agli ultimi, al fianco delle vittime con azioni umanitarie e iniziative di solidarietà internazionale. Ognuno di noi può fare qualcosa. Non vogliamo restare spettatori e sentiamo l’obbligo di esporci in prima persona».

Tra chi ha aderito all’iniziativa di pace, denominata Stop the war Now , aderiscono la Comunità Papa Giovanni XXIII, AOI, Rete Disarmo, Focsiv, Pax Christi, ARCI, Libera, CGIL, Nuovi Orizzonti, 6000 Sardine, Legambiente, Per un nuovo Welfare.

Il manifesto

«Nel chiedere che si proclami immediatamente il cessate il fuoco, che si dia spazio alla diplomazia internazionale e alle Nazioni Unite per la risoluzione della controversia e che si consenta subito alle organizzazioni umanitarie internazionali di intervenire, ognuno di noi può fare qualcosa di più e di concreto per fermare questo scempio. Non c’è più tempo! Da sempre siamo accanto agli ultimi, al fianco delle vittime con azioni umanitarie e iniziative di solidarietà internazionale. Vengono momenti in cui però “la pace attende i suoi artefici” e noi non possiamo disattenderla.

Non vogliamo restare spettatori e sentiamo l’obbligo di esporci in prima persona. Con i rappresentanti della società civile nonviolenta e pacifista e di altre realtà impegnate nella costruzione della pace, entreremo in territorio ucraino per testimoniare con la nostra presenza sul campo la volontà di pace e per permettere a persone con fragilità, madri sole e soprattutto bambini, di lasciare il loro Paese in guerra e raggiungere l’Italia. Invitiamo pertanto tutte le organizzazioni impegnate per la costruzione della pace e per la solidarietà internazionale a dare la propria adesione, a prendere parte alla delegazione e a promuovere una serie di azioni di mobilitazione».

corriere.it 1 aprile 2022 (modifica il 3 aprile 2022)

 

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La marcia della pace a Leopoli in un video di repubblica.it

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 “Stop the war now” raccontata su fanpage.it

Ucraina, pacifisti italiani a Leopoli in corteo contro la guerra: “Portate 35 tonnellate di aiuti”

A cura di Antonio Musella, www.fanpage.it

La carovana “Stop the war now” delle associazioni italiane è arrivata in Ucraina con 70 mezzi e 200 attivisti. Anche una manifestazione davanti alla stazione ferroviaria. “Offriremo un passaggio sicuro a chi scappa dalla guerra.”

 

Con oltre 70 mezzi, 35 tonnellate di aiuti umanitari e 200 volontari, la Carovana per la pace “Stop the war now” promossa dal mondo cattolico, a cui hanno aderito diverse ong e associazioni italiane, è la più grande operazione umanitaria in Ucraina dall’inizio del conflitto.

Partiti all’alba del 31 Marzo da Gorizia, i mezzi degli attivisti italiani hanno attraversato l’est Europa entrando in zona di guerra all’alba del 2 aprile e arrivando a Leopoli.

Ad aprire la strada ai corridoi umanitari dal basso era stata Mediterranea Saving Humans che 15 giorni fa aveva tenuto una prima missione, nella quale oltre a portare aiuti umanitari è stato offerto un passaggio sicuro a 177 persone di 7 nazionalità differenti.

Anche la carovana “Stop the war now” offrirà un passaggio sicuro ai profughi, consolidando le attività dal basso dell’associazionismo italiano impegnato in zona di guerra. Ma non solo, la carovana ha lo scopo di essere una iniziativa contro la guerra, ed infatti si è tenuta una manifestazione contro la guerra davanti alla stazione di Leopoli, dove ogni giorni migliaia di persone provano a scappare dalle bombe.

In piazza contro la guerra: “È diplomazia dal basso”

Gli aiuti umanitari, principalmente materiale medico sanitario e cibo a lunga conservazione, sono stati scaricati presso diverse strutture, il centro “Don Bosco” dei padri Salesiani, la sede della Caritas e alla sede del centro culturale “Piattaforma per l’educazione ucraina”. Nel pomeriggio poi la manifestazione alla stazione di Leopoli da dove ogni giorni migliaia di persone cercano di scappare dal conflitto.

“La marcia di oggi è un segno tangibile contro la guerra e testimonia che i popoli dal basso non si lasciano solo – spiega a Fanpage.it, Elena Fusar Poli, capomissione di Mediterranea Saving Humans – oggi siamo in 200 dall’Italia, ma il nostro appello va alla società civile internazionale, la nostra è diplomazia dal basso contro la guerra, che afferma in primis che questo conflitto non può essere derubricato a mera cronaca, parliamo di vite umane e di una tragedia umanitaria alle porte dell’Europa”. I manifestanti, circa 200, hanno sfilato con sciarpe bianche con la scritta “Stop the war” ed hanno portato in piazza striscioni contro la guerra. Gli attivisti italiani hanno incontrato diverse realtà associative ucraine: “Sono tutti molto preoccupati dal fatto che la guerra possa essere normalizzata nel dibattito internazionale” sottolinea Fusar Poli.

I van di Mediterranea porteranno in Italia dei profughi di guerra, come già avvenuto durante la prima missione. “In tantissimi ci hanno chiesto un passaggio sicuro – spiega la capomissione – non abbiamo posto per tutti, fuori alla stazione di Leopoli, ci sono migliaia di persone che aspettano di poter scappare in un luogo sicuro. Torneremo presto nuovamente. Ripartiranno con noi molte persone che sono arrivate qui a Leopoli da Mariupol, una città completamente distrutta”.

Tra le adesioni alla carovana anche “Un ponte per” che a Leopoli è presente con il suo co presidente Alfio Nicotera: “Abbiamo portato aiuti umanitari ad una popolazione che già prima della guerra viveva in difficoltà – spiega a Fanpage.it – abbiamo visto le bidonville a Leopoli, e tante persone disperate, la guerra produce povertà e miseria”.