Risultato della ricerca: Naufragi

Gli angeli e i demoni degli eritrei

Il calvario del popolo eritreo ha i suoi demoni e i suoi angeli. A guidare la schiera dei primi è Isaias Afewerki, il dittatore dell’Eritrea al potere da ventiquattro anni, vero principe delle tenebre, angelo caduto, liberatore del suo popolo e poi suo aguzzino, secondo un triste copione non raro nella storia dei movimenti di

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«Fanno il deserto e gli danno il nome di pace»

Vento e neve hanno reso più difficile in queste ore l’evacuazione dei civili rimasti ad Aleppo est, crocifissa da quasi cinque anni di guerra e da sei mesi di assedio feroce. Eppure, dopo tante bombe cadute dal cielo quei fiocchi di neve sembrano portare un messaggio di salvezza a quelle donne, a quei bambini, a

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Partono perché vogliono vivere

Perché partono? Perché affrontano questi viaggi pericolosi se sanno di rischiare la vita? Se sanno che magari non saranno accolti neanche bene? È una domanda che tanti si pongono, e che spesso mi pongono. Rispondo con i versi di una canzone.   «Vestiti di stracci, in grandi greggi, noi, carichi di un incredibile dolore, ci

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Al Brennero, oltre i muri

Italiani e austriaci si incontrano oggi al Brennero nel segno dell’Europa dei ponti e non dei muri. Quell’Europa dei ponti che fu dei padri fondatori, di De Gasperi, di Schuman, di Adenauer, di Spinelli e dei federalisti, l’Europa di Alex Langer, l’Europa che ha trovato oggi in papa Francesco il suo più appassionato e tenace

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L’anno dei profughi

L’anno che ci stiamo lasciando alle spalle (2015) ha visto un aggravarsi senza precedenti del dramma dei profughi asiatici e africani che cercano salvezza in Europa. Quanto sul modo di rispondere a questo dramma, davvero epocale, potranno influire le orrende stragi terroristiche, rivendicate dagli estremisti islamici dell’Isis, che venerdì 13 novembre hanno insanguinato Parigi (dopo

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Johannes Lepsius difensore degli armeni, testimone del genocidio

  È la splendente, maledetta domenica 19 aprile 2015. Con un sole così, e nel paradiso di Merano, grazioso cestino di boccioli, arrivano come da un lontano inferno le notizie del più orrendo naufragio di migranti finora accaduto nel Mediterraneo. Ma non è un inferno estraneo a questo paradiso.

Ieri l’Irlanda, oggi l’Africa. Grandi carestie e grandi ingiustizie

Una donna scheletrita, appoggiandosi a un bastone, porge una ciotola a un’altra donna, seduta, sfiancata. Accanto a loro un uomo, ritto sulle punte dei piedi, alza le braccia al cielo, sottili e diritte come frecce, implorando. Un cane è accovacciato, la testa piegata. Sembra un’immagine del Sudan di questi giorni. È il monumento bronzeo, realizzato

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