Il primato della coscienza contro l’indifferenza (a 80 anni dal martirio dei giovani antinazisti della Rosa Bianca)

Sophie Scholl

I volantini che diffondono i giovani antinazisti della Rosa Bianca si rivolgono sì al popolo tedesco, ma ancora di più a ogni singola coscienza: “Ciascuno è colpevole, colpevole, colpevole!”, “Chiedo a te che sei cristiano…”, “Se ognuno aspetta che sia l’altro a dare avvio all’opposizione…”.

Un appello immortale. Oggi raccolto da tante coscienza libere. In Iran, in Afghanistan, in Russia.

 

Via il mantello dell’indifferenza

di Vincenzo Passerini

“Vita trentina”, settimanale diocesano, 20 aprile 2023 (data di testata domenica 23 aprile 2023)

 

Nella notte che precede la fatidica battaglia di Bosworth, Riccardo III, nel dramma di Shakespeare, è terrorizzato nel sonno dai fantasmi di coloro che ha fatto assassinare per prendere il potere: “O coscienza vigliacca, come mi tormenti!”

Ma poi, al risveglio, si difende: “I nostri spiriti non siano atterriti da sogni pettegoli: la coscienza non è altro che una parola usata dai vigliacchi ed inventata per tener in soggezione i forti”.

Deve essere proprio questo il pensiero di tanti, potenti e non. Ma si può solo barare con se stessi per far tacere la coscienza.

Per chi non è credente, quella voce è parte dell’essenza stessa degli esseri umani. Per i cristiani è lì, nell’interiorità più profonda, più che dai pulpiti, che parla la voce di Dio.

Nell’”Imitazione di Cristo”, un antico libretto, di quasi sei secoli fa, uno dei capisaldi della spiritualità cristiana, la parola coscienza ricorre trentacinque volte: “Soltanto colui che è certo della sua buona coscienza possiede gioia perfetta”, “Giusto vanto dell’uomo retto è la testimonianza della buona coscienza” …

Ma la Chiesa ha spesso preferito che i fedeli obbedissero all’autorità, propria e altrui, piuttosto che alla coscienza. Così si è arrivati all’asservimento dei più ai totalitarismi fascista e nazista.

A questo asservimento si ribellano i ventenni cristiani antinazisti della Rosa Bianca. Hanno maturato lentamente, ciascuno in solitudine, e poi insieme, questa libertà dallo spirito di gregge.

Scrive Hans Scholl nel diario: “Quando per radio sento questo entusiasmo indicibile, sento il bisogno di andarmene fuori, in una distesa aperta, e stare lì, da solo”. E poi:”La massa! Questa parola diventerà sempre più odiosa per me”.

Hans Scholl

E Willi Graf, in una lettera alla sorella Anneliese: “È difficile trovarsi da soli ad affrontare certe questioni, nessun altro essere umano è in grado di sollevarci da questo peso. Ogni singolo porta tutta la responsabilità sulle sue spalle, ma è nostro dovere affrontare i dubbi e scegliere una direzione chiara”.

E ancora: “La fede non è una faccenda così semplice, e non ci si mette al riparo dall’inquietudine … Non serve a nulla rendersi insensibili.”

Willi Graf

Poi, con Sophie, Alex, Christoph e il professor Huber mettono insieme le loro solitudini, le condividono, ne fanno una forza per agire.

La coscienza del male in cui si è immersi porta al rifiuto dell’indifferenza e alla responsabilità che diventa azione.

I volantini che diffondono si rivolgono sì al popolo tedesco, ma ancora di più a ogni singola coscienza: “Ciascuno è colpevole, colpevole, colpevole!”, “Chiedo a te che sei cristiano…”, “Se ognuno aspetta che sia l’altro a dare avvio all’opposizione…”.

Un appello immortale. Oggi raccolto da tante coscienza libere. In Iran, in Afghanistan, in Russia.

Nei giorni scorsi il dissidente russo Vladimir Kara-Murza è stato condannato a 25 anni di carcere per essersi opposto all’invasione dell’Ucraina. Ha detto in tribunale, e par di risentire le parole della Rosa Bianca: “Arriverà il giorno in cui…il nero verrà chiamato nero e il bianco bianco, la guerra verrà chiamata guerra, l’usurpatore un usurpatore e i criminali saranno quelli che hanno scatenato questa guerra e non quelli che cercavano di fermarla”.

 

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