Nuova edizione del libro di Paolo Ghezzi “La Rosa Bianca. La resistenza al nazismo in nome della libertà”. Presentato a Trento il 22 febbraio nell’80° anniversario del martirio di Hans e Sophie Scholl

“Dalla occupazione della Polonia sono stati trucidati in quel paese nel modo più bestiale trecentomila ebrei. In questo noi vediamo il più orrendo delitto contro la dignità dell’uomo, un delitto di cui non se ne può trovare uno analogo in tutta la storia umana.”

(Dal quarto volantino della Rosa Bianca)


Presentato a Trento il libro di Paolo Ghezzi “La Rosa Bianca. La resistenza al nazismo in nome della libertà”

Pubblicato la prima volta nel 1993 per iniziativa dell’associazione Rosa Bianca, il libro di Paolo Ghezzi ha avuto un’ampia diffusione ed è stato ristampato più volte. In queste settimane è tornato in libreria con la quarta edizione rivista e aggiornata (San Paolo, p. 331, euro 20).

 

Dal sito di  “Vita trentina” www.vitatrentina.it

A 80 anni esatti dall’uccisione di Hans e Sophie Scholl a Monaco di Baviera, il 22 febbraio 1943, il settimanale Vita Trentina propone ai giovani (e non solo) un dialogo col giornalista e scrittore Paolo Ghezzi, autore del libro “La Rosa Bianca. La resistenza al nazismo in nome della libertà” (Edizioni San Paolo).

All’incontro “Dare la vita per la libertà. La memoria dei giovani per la Rosa Bianca“ in programma mercoledì 22 febbraio alle 16.30 presso l’aula magna del Polo culturale “Vigilianum” in via Endrici, 14 a Trento parteciperanno, oltre all’autore, gruppi scout, studenti e giovani della pastorale universitaria.

Il giornalista Paolo Ghezzi nel libro “La Rosa Bianca. La resistenza al nazismo in nome della libertà” ripercorre la vicenda di Hans e Sophie Scholl, Christoph Probst e di tutti i membri della Rosa Bianca, il gruppo di universitari tedeschi che durante la Seconda Guerra Mondiale si opposero alla barbarie del nazismo a prezzo della loro vita. “Si opposero a un regime che per loro è quanto di più anti-cristiano, totalitario, repressivo ci potesse essere usando la loro unica arma: le parole”, ha spiegato Ghezzi ospite della trasmissione di Tv2000 “Il Diario di papa Francesco”.

Sei volantini bastarono perché fosse loro inflitta la pena di morte. “Uno dei loro appelli più forti – ha ricordato Ghezzi – è: Strappate il mantello dell’indifferenza. Fare il bene e non essere passivi di fronte al male è il leit-motiv dei loro volantini. Si rivolgevano al popolo tedesco dicendo: Ciascuno di voi riconosce che il regime di Hitler è criminale, ma poi ricadete nel sonno”. Parole che richiamano in modo impressionante i frequenti richiami di Francesco a non girarsi dall’altra parte di fronte al male, alle ingiustizie, alle violenze. “I giovani della Rosa Bianca leggevano la realtà, facevano controinformazione e agivano. Non so quanti oggi avrebbero la stessa audacia, lo stesso coraggio. Ma ci sono ancora ragazzi di vent’anni, come vediamo in Iran, che rischiano la vita per la libertà. Queste idee non sono idee di ottant’anni fa, ma sono anche di oggi”.

 

Sulla Rosa Bianca vedi:

La Rosa Bianca italiana e la Weisse Rose tedesca

Ricordando Hans Scholl, Sophie Scholl e Christoph Probst…

Auguri di buon compleanno, Sophie

L’angelo della libertà