“Potevamo salvarli, e non li abbiamo salvati”. Un anno fa la strage di Cutro
Pensiero del giorno
«Potevamo salvarli e non li abbiamo salvati. Quei 94 morti, tra i quali 35 minori, e poi forse altri 20 o 30 dispersi nel naufragio di Cutro (i superstiti sono una ottantina) pesano come una vergogna inamovibile sulla coscienza del nostro Paese. In primo luogo, del governo. Un governo che considera i profughi un problema di sicurezza, non un dramma umano. (…)
Segnalato alle 23 di sabato da Frontex a 27 indirizzi mail, il barcone dei profughi è naufragato nella tempesta alle 4 di domenica (26 febbraio 2023). C’erano 5 ore di tempo per soccorrerlo. Ma non è stato soccorso. (…)
Quello che è successo è ingiustificabile. È vergognoso. Disumano. Dobbiamo gridarlo. Perché quei poveri morti lo impongono. Perché altri profughi non muoiano a causa di questa malata e disumana cultura politica della sicurezza che disprezza umanità e solidarietà.»
Vincenzo Passerini
dal libro La speranza che muove il mondo. Umanità migrante
Sulla strage di Cutro VEDI in questo blog.