Drammatico appello di papa Francesco per la pace in Ucraina. Le parole più forti, più vere, più necessarie in questo momento

Ucraina, Zaporizhia, 30 settembre 2022. Almeno 25 morti e 50 feriti nel convoglio di profughi bombardato dai russi. L’ennesimo crimine denunciato ancora una volta da papa Francesco.

Domenica 22 ottobre 2022 all’Angelus papa Francesco salta il commento alle letture bibliche della messa del giorno e lancia un drammatico appello per fermare la guerra in Ucraina e scongiurare l’assurda minaccia dell’uso di armi nucleari da parte dei russi.

Francesco non fa un generico appello alla pace, non fa il neutrale, non mette sullo stesso piano l’aggressore e l’aggredito, non tace sulle responsabilità e sui crimini dei russi.

Elenca la geografia dei loro orrori, Bucha, Irpin, Mariupol, Izium, Zaporizhia, le migliaia di vittime innocenti, le distruzioni, i profughi senza più casa e  denuncia l’aggressione subita dall’Ucraina, le violazioni del diritto internazionale da parte della Russia con l’annessione di territori ucraini.

Si rivolge direttamente a Putin perché fermi la spirale di violenza e di morte. E si rivolge a Zelensky perché, pur di fronte all’aggressione subita che ha causato al popolo ucraino immani sofferenze, sia aperto a serie proposte di pace.

Le parole più forti, più vere, più necessarie in questo momento.


PAPA FRANCESCO

ANGELUS

Piazza San Pietro
Domenica, 2 ottobre 2022

Dal sito www.vatican.va

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

L’andamento della guerra in Ucraina è diventato talmente grave, devastante e minaccioso, da suscitare grande preoccupazione. Per questo oggi vorrei dedicarvi l’intera riflessione prima dell’Angelus. Infatti, questa terribile e inconcepibile ferita dell’umanità, anziché rimarginarsi, continua a sanguinare sempre di più, rischiando di allargarsi.

Mi affliggono i fiumi di sangue e di lacrime versati in questi mesi. Mi addolorano le migliaia di vittime, in particolare tra i bambini, e le tante distruzioni, che hanno lasciato senza casa molte persone e famiglie e minacciano con il freddo e la fame vasti territori. Certe azioni non possono mai essere giustificate, mai!

È angosciante che il mondo stia imparando la geografia dell’Ucraina attraverso nomi come Bucha, Irpin, Mariupol, Izium, Zaporizhia e altre località, che sono diventate luoghi di sofferenze e paure indescrivibili.

E che dire del fatto che l’umanità si trova nuovamente davanti alla minaccia atomica? È assurdo.

Che cosa deve ancora succedere? Quanto sangue deve ancora scorrere perché capiamo che la guerra non è mai una soluzione, ma solo distruzione? In nome di Dio e in nome del senso di umanità che alberga in ogni cuore, rinnovo il mio appello affinché si giunga subito al cessate-il-fuoco.

Tacciano le armi e si cerchino le condizioni per avviare negoziati capaci di condurre a soluzioni non imposte con la forza, ma concordate, giuste e stabili. E tali saranno se fondate sul rispetto del sacrosanto valore della vita umana, nonché della sovranità e dell’integrità territoriale di ogni Paese, come pure dei diritti delle minoranze e delle legittime preoccupazioni.

Deploro vivamente la grave situazione creatasi negli ultimi giorni, con ulteriori azioni contrarie ai principi del diritto internazionale. Essa, infatti, aumenta il rischio di un’escalation nucleare, fino a far temere conseguenze incontrollabili e catastrofiche a livello mondiale.

Il mio appello si rivolge innanzitutto al Presidente della Federazione Russa, supplicandolo di fermare, anche per amore del suo popolo, questa spirale di violenza e di morte.

D’altra parte, addolorato per l’immane sofferenza della popolazione ucraina a seguito dell’aggressione subita, dirigo un altrettanto fiducioso appello al Presidente dell’Ucraina ad essere aperto a serie proposte di pace.

A tutti i protagonisti della vita internazionale e ai responsabili politici delle Nazioni chiedo con insistenza di fare tutto quello che è nelle loro possibilità per porre fine alla guerra in corso, senza lasciarsi coinvolgere in pericolose escalation, e per promuovere e sostenere iniziative di dialogo.

Per favore, facciamo respirare alle giovani generazioni l’aria sana della pace, non quella inquinata della guerra, che è una pazzia!

Dopo sette mesi di ostilità, si faccia ricorso a tutti gli strumenti diplomatici, anche quelli finora eventualmente non utilizzati, per far finire questa immane tragedia. La guerra in sé stessa è un errore e un orrore!

Confidiamo nella misericordia di Dio, che può cambiare i cuori, e nell’intercessione materna della Regina della pace, nel momento in cui si eleva la Supplica alla Madonna del Rosario di Pompei, spiritualmente uniti ai fedeli radunati presso il suo Santuario e in tante parti del mondo.