Addio a David Trimble, politico protestante, uno degli artefici dello storico Accordo di pace del 1998 in Irlanda del Nord

David Trimble (15 ottobre 1944 – 25 luglio 2022)

David Trimble, politico protestante nordirlandese, morto a 77 anni lunedì 25 luglio, fu premiato, insieme al leader cattolico socialdemocratico John Hume, con il Nobel per la pace nel 1998, lo stesso anno dell’Accordo di pace che, grazie soprattutto a loro, aveva messo fine a decenni di terrore e a secoli di ingiustizie e repressioni in Irlanda del Nord. Riconoscimento meritatissimo, perché i due leader nordirlandesi, insieme al premier britannico Tony Blair e al presidente degli Stati Uniti, Bill Clinton, riuscirono in un’impresa difficilissima, superando enormi ostacoli e tenendo a bada i moltissimi nemici dell’accordo di pace.

Addio a David Trimble, politico protestante, uno degli artefici dello storico Accordo di pace del 1998 in Irlanda del Nord

di Vincenzo Passerini

27 luglio 2022

 

Si terranno lunedì prossimo, 1 agosto 2022, a Lisburn, città nei pressi di Belfast, nella Harmony Hill Presbiterian Church, i funerali di David Trimble, politico protestante di 77 anni, tra gli artefici principali dello storico Accordo di pace del Venerdì Santo (più propriamente, Belfast Agreement, Accordo di Belfast) tra protestanti e cattolici in Irlanda del Nord sottoscritto il 10 aprile 1998.

L’Accordo chiuse un trentennio di terrorismo e repressioni (i “Troubles”) che aveva causato oltre 3600 morti e aprì la strada a istituzioni, leggi, prospettive politiche che riconoscevano i diritti della minoranza cattolica da secoli calpestati.

Trimble si è spento lunedì 25 luglio dopo una lunga malattia. Lascia la moglie Daphne, due figlie, Victoria e Sarah, e due figli, Richard e Nicholas.

David Trimble, insieme al leader cattolico socialdemocratico John Hume, fu premiato con il Nobel per la pace nel 1998, lo stesso anno dell’Accordo che mise fine a decenni di terrore e a secoli di ingiustizie e repressioni.

Riconoscimento meritatissimo, perché i due leader nordirlandesi, insieme al premier britannico Tony Blair e al presidente degli Stati Uniti, Bill Clinton, riuscirono in un’impresa difficilissima, superando enormi ostacoli e tenendo a bada i moltissimi nemici dell’accordo di pace.

 

Belfast, murale dell’UVF (Ulster Voluntary Force), formazione terroristica protestante (foto V. Passerini).

 

La morte di Trimble avviene a pochi mesi dalle sconvolgenti elezioni vinte dai cattolici del Sinn Fein

La scomparsa di Trimble, due anni dopo quella di John Hume (3 agosto 2020), avviene in un momento storico per l’Irlanda del Nord. Il 7 maggio scorso alle elezioni per eleggere i componenti dell’Assemblea locale (il Parlamento “regionale”, con amplissimi poteri, mentre il Parlamento nazionale è quello di Londra), il partito cattolico Sinn Fein, (una volta fiancheggiatore dell’Ira, gruppo terrorista scioltosi dopo l’Accordo di pace) ha ottenuto la maggioranza dei voti e quindi il diritto di presiedere il nuovo Governo.

Un voto che potrebbe aprire prospettive, magari non molto lontane, al distacco dell’Irlanda del Nord dal Regno Unito e la sua aggregazione alla Repubblica d’Irlanda.

Eventualità prevista, tramite un referendum, proprio dall’Accordo di pace del Venerdì Santo che all’articolo 1 recita:

«I due governi [il governo del Regno Unito e il governo della Repubblica d’Irlanda]:

I. riconoscono la legittimità di qualunque scelta venga liberamente esercitata da una maggioranza della popolazione dell’Irlanda del Nord riguardo al suo status, sia che esso preferisca continuare a sostenere l’unione con la Gran Bretagna sia che scelga di far parte di una Irlanda unita sovrana; … »

(il testo dell’Accordo qui citato è quello pubblicato sul sito Internet dell’ “Irish Times” il 17 aprile 1998, ripreso, tradotto e pubblicato integralmente su “Il Regno-documenti”, 11/1998).

 

Belfast, murale dell’Ira (Irish Republican Army), formazione terroristica cattolica.

 

Dal terrorismo al dialogo

L’esordio politico di Trimble è tra i gruppi fiancheggiatrici dell’estrema destra terroristica protestante. Lui non nasce certo pacifista. Anche caratterialmente è piuttosto irascibile e tutt’altro che conciliante.

Diventa uomo di pace col tempo, come ricordano in questi giorni il “Belfast Telegraph”, quotidiano di ispirazione protestante moderata, e l'”Irish Times”, il principale quotidiano di Dublino, che gli danno atto di questo cambiamento personale che risultò senz’altro tra i fattori decisivi del risultato finale.

Dall’estremismo, Trimble passa quindi all’Ulster Unionist Party (UPP), il partito protestante di centrodestra, maggioritario in Irlanda del Nord, alleato dei Conservatori a Londra, di cui sarà il leader dal 1995 al 2005.

Riuscirà, con tenacia e determinazione a portare il suo partito, seppur con risicatissime maggioranze, tenendo fronte a una schiera di avversari e nemici che non ne volevano sapere, all’accordo di pace con i cattolici dell’SLPD, il Partito Socialdemocratico e Laburista, maggioritario tra i cattolici e guidato da un nonviolento storico come John Hume. Il tutto sotto la regia del governo inglese guidato da Tony Blair, il consenso di quello irlandese guidato da Bertie Ahern, e la spinta concreta del presidente americano Bill Clinton, considerato che gli Usa hanno storiche e rilevanti relazioni con l’Irlanda.

 

I timori dei protestanti e le rassicurazioni dell’Accordo

I timori dei protestanti, almeno dei più riluttanti all’accordo di pace, sono sempre stati quelli di perdere gli storici e ingiustificati privilegi di tipo coloniale e di vedere un giorno l’Irlanda del Nord staccarsi da Londra e aggregarsi a Dublino, magari subendo le vendette dei cattolici, da secoli emarginati e discriminati, e finendo a loro volta discriminati.

Bisognava rassicurare, con una estenuante e ostinata opera di persuasione, tutte le parti, che in futuro non vi sarebbero più state discriminazioni, cosa che fu poi ben scolpita al capo V. dell’articolo 1 dell’Accordo di pace (e poi tradotta in una complessa serie di norme che prevedevano la creazione di istituzioni, organismi bilaterali e multilaterali, ordinamenti legislativi ecc.):

«[i governi del Regno Unito e della Repubblica d’Irlanda] affermano che qualunque scelta venga liberamente esercitata da una maggioranza della popolazione dell’Irlanda del Nord, il potere del govero sovrano che vi avrà giurisdizione sarà esercitato con rigorosa imparzialità in nome di tutta la popolazione nella diversità delle sue identità e tradizioni e si fonderà sui principi del pieno rispetto ed equità dei diritti civili, politici, sociali e culturali, della libertà dalla discriminazione per tutti i cittadini, e di parità di considerazione e di giusto ed eguale trattamento nei confronti dell’identità e delle aspirazioni di entrambe le comunità.»

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Sull’Irlanda del Nord vedi in questo blog:

John Hume, il tessitore della pace in Irlanda del Nord

Una parata a Belfast

L’Ira chiude

Sunday Bloody Sunday. La domenica di sangue di padre Edward Daly