Dossetti, 25 anni dopo (2): Democrazia sostanziale – Giovani e Costituzione

Da sinistra: Giorgio La Pira, Aldo Moro, Giuseppe Dossetti all’Assemblea Costituente.

“È proprio nei momenti di confusione o di transizione indistinta che le Costituzioni adempiono la più vera loro funzione: cioè quella di essere per tutti punto di riferimento e chiarimento.” (G. Dossetti)

Ho cercato una democrazia sostanziale: eguaglianza, solidarietà e il popolo soggetto di azione politica

“Ho cercato la via di una democrazia reale, sostanziale, non di quella liberal-democrazia di cui tutti, sembra, oggi, si sono fatti seguaci e realizzatori: con un nominalismo sempre più corroso di ogni sostanza fattiva, operante, concreta, reale e schietta, non ingannevole.

Allora ho cercato la via di una democrazia reale, sostanziale, non nominalistica: che voleva che cosa? Voleva cercare anzitutto di mobilitare le energie profonde del nostro popolo e di indirizzarle in modo consapevole verso uno sviluppo democratico sostanziale, cioè in larga misura favorente non solo una certa eguaglianza e una certa solidarietà, ma favorente soprattutto il popolo: non nel senso di solo ‘oggetto’ dell’opera politica, ma di ‘soggetto’ consapevole dell’azione politica.

E pertanto la mia azione cosiddetta politica è stata sostanzialmente azione educatrice…

Tirarsi fuori dall’abisso educativo del fascismo e orientare tutti verso una consapevolezza sempre più viva delle ragioni di una democrazia sostanziale…”.

 

(Giuseppe Dossetti, “Un itinerario di vita e di fede”, conversazione con il clero della diocesi di Concordia-Pordenone, Pordenone 17 marzo 1994, in G. Dossetti, Democrazia sostanziale, prefazione di Carlo Galli, postfazione di Valerio Onida, a cura di Andrea Michieli, Zikkaron, Marzabotto (BO) 2017, pp. 94-95).

 

Ai giovani: la Costituzione sia per voi amica e compagna di strada

“Alla fine, vorrei dire soprattutto ai giovani: non abbiate prevenzioni rispetto alla Costituzione del ’48, solo perché opera di una generazione ormai trascorsa.

La Costituzione americana è in vigore da duecento anni, e in questi due secoli nessuna generazione l’ha rifiutata o ha proposto di riscriverla integralmente, ha soltanto operato singoli emendamenti puntuali al testo originario dei Padri di Philadelphia, nonostante che nel frattempo la società americana sia passata da uno Stato di pionieri a uno Stato oggi leader nel mondo.

Non lasciatevi influenzare da seduttori fin troppo palesemente interessati, non a cambiare la Costituzione, ma a rifiutare ogni regola.

E non lasciatevi neppure turbare da un certo rumore confuso di fondo, che accompagna l’attuale dialogo nazionale. Perché se mai è proprio nei momenti di confusione o di transizione indistinta che le Costituzioni adempiono la più vera loro funzione: cioè quella di essere per tutti punto di riferimento e chiarimento.

Cercate quindi di conoscerla, di comprendere in profondità i suoi principi fondanti, e quindi di farvela amica e compagna di strada.

Essa, con le revisioni possibili e opportune, può garantirvi effettivamente tutti i diritti e tutte le libertà a cui ragionevolmente potete aspirare; vi sarà presidio sicuro, nel vostro futuro, contro ogni inganno e contro ogni asservimento, per qualunque cammino vogliate procedere, e per qualunque meta vi prefissiate.

E questo vale per voi non solo personalmente, ma può valere, allo stesso modo e con la stessa intensità, per tutto il nostro popolo.”

 

(Giuseppe Dossetti, “Il potere costituente”, intervento al Convegno dei Costituzionalisti organizzato a Milano il 21 gennaio 1995 dall’associazione “Città dell’uomo”, in G. Dossetti, I valori della Costituzione, prefazione di Franco Monaco, Edizioni San Lorenzo, Reggio Emilia, 1995, pp. 118-119).

 

Video: Dossetti parla: estratti del discorso “Sentinella, quanto resta della notte?”, anniversario della scomparsa di Giuseppe Lazzati, Milano, 18 maggio 1994.

Su itlodeo.info vedi anche Giuseppe Dossetti: politica e profezia

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