Monsignor Gallagher: a Bucha è accaduta una delle cose più terribili in Europa e purtroppo entrerà nella storia del XXI secolo

Monsignor Paul Richard Gallagher a Bucha (foto da vaticannews)

«A Bucha – ha detto – “è accaduta una delle cose più terribili” in Europa e purtroppo “entrerà nella storia del XXI secolo. È un vero e proprio campanello d’allarme per tutti noi per dire: ‘Non date la pace per scontata’. La pace è un dono di Dio, ma è anche qualcosa per cui gli uomini e le donne di buona volontà, indipendentemente dalla religione o dall’appartenenza politica, devono lavorare costantemente. E se non lo facciamo, lo facciamo a nostro rischio e pericolo, come dimostra eloquentemente Bucha. » (da vaticannews)

 

Monsignor Gallagher: a Bucha un orrore che strazia il cuore

Intervista di Stefano Leszczynski, Kiev, 20 maggio 2022, vaticanews

 

« Le profonde ferite di un popolo, lo strazio di fronte ai corpi rinvenuti nelle fosse comuni a Bucha, la necessità di una pace per lenire il dolore di chi ha vissuto gli orrori della guerra. Sono i temi che monsignor Paul Richard Gallagher, segretario per i rapporti con gli Stati, affronta dopo la visita alla fossa comune nei pressi della chiesa ortodossa di Sant’Andrea, dove sono stati circa 100 i corpi esumati senza nome e tra questi ci sono anche dei bambini.

Eccellenza, oggi abbiamo visitato i luoghi del martirio dell’Ucraina: intorno a Kiev, Bucha, Irpen, Vorzel, tutti luoghi colpiti e con grandi massacri; ha potuto anche vedere i luoghi delle sepolture di massa, dietro la chiesa ortodossa ucraina …

Chiaramente, sono profondamente toccato da questa esperienza, perché uno va in un paese, a Bucha, per esempio, super-moderno, moderno come in tutte le altre parti d’Europa, e ti trovi di fronte a questa realtà, qui sono state seppellite centinaia di persone. Non si può immaginare … Poi abbiamo visto le immagini nella cripta della chiesa ortodossa, le fotografie fatte nel momento dell’esumazione … questo, ovviamente, strazia il cuore. È un orrore perché queste cose sono state fatte da uomini a altri uomini, e fatte gratuitamente, fatte ai civili, fatte in maniera completamente barbara. E questo veramente è un orrore. Siamo testimoni di questo, delle sofferenze e del martirio di questo Paese.

Come è possibile trovare la pace in un Paese che ha visto tutto questo?

Gli ucraini troveranno la pace tra di loro, ma le ferite sono profonde e ci vorrà molto, molto più tempo per trovare la pace con la Russia, con la gente che è stata coinvolta in questo terribile conflitto, in questa guerra. Le ferite sono profonde: è difficile parlare adesso di pace, di riconciliazione, perché nei cuori delle persone le sofferenze, le ferite sono così profonde che bisogna dare tempo. Bisogna dare tempo, bisogna lasciare che la gente parli, esprima anche tanti sentimenti negativi nei confronti di altri. Per questo bisogna pregare tanto, che il Signore, che è in realtà l’unica salvezza, ci dia la grazia di guarire queste ferite e che la gente possa andare avanti. Una cosa che mi ha toccato profondamente, in questi giorni, è con quanto coraggio, con quanta grinta il popolo ucraino stia cercando di fare di questa primavera che si vede nei campi e nei boschi e nelle foreste, che questa sia una rinascita per questo Paese. Stanno cercando di ricostruire, di pulire, di ripristinare le cose, con grande spirito, con grande coraggio. E meritano tutto il nostro apprezzamento e la nostra stima. »

 

Ascolta l’intervista a monsignor Paul Richard Gallagher:

https://media.vaticannews.va/media/audio/s1/2022/05/20/13/136573542_F136573542.mp3

 

Ucraina, Gallagher: conflitto insensato, perseveriamo sulla via della pace

di Amedeo Lomonaco, Città del Vaticano, 20 maggio 2022, vaticannews

 

Il segretario per i Rapporti con gli Stati interviene in conferenza stampa dopo l’incontro con il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba: la Santa Sede ribadisce la disponibilità per favorire un autentico processo negoziale. La terribile vicenda di Bucha ci dice che la pace non va mai data per scontata

 

“Questa visita mi ha permesso di toccare con mano le ferite di questo Paese. Questa mattina ho visitato le città martiri di Bucha, Vorzel e Irpin”. Lo ha dichiarato monsignor Paul Richard Gallagher, segretario per i rapporti con gli Stati, nella conferenza stampa a Kiev con il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba.

La visita, ha affermato, “vuole dimostrare la vicinanza della Santa Sede e di Papa Francesco al popolo ucraino, particolarmente alla luce dell’aggressione della Russia contro l’Ucraina”. Ed è una continuazione “dell’attenzione speciale del Santo Padre per l’Ucraina, testimoniata dall’invio del cardinale Konrad Krajewski, suo elemosiniere, e del cardinale Michael Czerny, prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale”.Bucha ci dice che la pace non è mai scontata

A Bucha – ha detto – “è accaduta una delle cose più terribili” in Europa e purtroppo “entrerà nella storia del XXI secolo. È un vero e proprio campanello d’allarme per tutti noi per dire: ‘Non date la pace per scontata’. La pace è un dono di Dio, ma è anche qualcosa per cui gli uomini e le donne di buona volontà, indipendentemente dalla religione o dall’appartenenza politica, devono lavorare costantemente. E se non lo facciamo, lo facciamo a nostro rischio e pericolo, come dimostra eloquentemente Bucha”.

 

Perseverare nel seguire l’obiettivo della pace

Monsignor Gallagher ha sottolineato il grande dolore del Papa “per i numerosi morti, le violenze di tutti i tipi, le distruzioni delle città, la separazione delle famiglie e per i tantissimi rifugiati”. Riferendosi ai tentativi di “trovare modi immediati per porre fine al conflitto insensato” in Ucraina, il segretario per i Rapporti con gli Stati sottolinea che la “la fede in Dio e nell’umanità ci porta comunque a perseverare nel seguire l’obiettivo della pace attraverso la preghiera, le parole e gli atti senza lasciarci soccombere da questa sfida enorme”.

 

La Santa Sede per mediare deve ricevere l’invito dalle due parti

“La Santa Sede – ha affermato monsignor Gallagher – ribadisce, come ha sempre fatto, la propria disponibilità a favorire un vero processo negoziale, considerandolo la giusta via per una risoluzione equa e permanente”, ma per poter mediare deve ricevere l’invito da entrambe le parti. La Chiesa, ha osservato, “sta cercando di rispondere alle necessità spirituali e materiali della popolazione, sia nell’immediato sia nel lungo periodo”. Monsignor Gallagher ha infine ribadito la propria gratitudine alle autorità ucraine e rivolto un ringraziamento altrettanto sentito alla Chiesa cattolica e alle altre Chiese e organizzazioni religiose “per il loro impegno a favore della pace e della solidarietà, nella speranza che trovino il sostegno di cui hanno disperatamente bisogno e che gli sforzi congiunti del mondo intero pongano presto fine alla distruzione e alla morte”.