“Se la gioventù le negherà il consenso.” Studenti e testimoni in dialogo a 30 anni dalle stragi di Capaci e via D’Amelio. Un appassionante libro-ricerca curato da Alberto Conci

Il libro curato da Alberto Conci.

“Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo.” (Paolo Borsellino).

 

“Solo quando tutti la sentiranno come un corpo estraneo, allora la mafia potrà essere debellata.” (Giovanni Falcone).

 

Alberto Conci (a cura di)

“Se la gioventù le negherà il consenso”

In dialogo con i testimoni a 30 anni dalle stragi di Capaci e via D’Amelio

Ancora, Milano 2022, p. 204, euro 16.

 

La copertina del libro riproduce il murale con Falcone e Borsellino realizzato nel 2019 sulla facciata dell’auditorium della Scuola secondaria di primo grado “Don Antonio Spalatro” di Vieste (Foggia).

 

“Un libro nato dai dialoghi fra un gruppo di ragazze e ragazzi di sei licei, sparsi in quattro città del nord Italia, con chi trent’anni fa assistette, da prospettive differenti, alle stragi di Capaci e via D’Amelio.”

 

“Capaci, 23 maggio 1992 – Via D’Amelio, 19 luglio 1992. Sono i luoghi e le date delle stragi mafiose di cui furono vittime Giovanni Falcone – con Francesca Morvillo, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, Vito Schifani – e Paolo Borsellino – con Emanuela Loi, Eddie Walter Max Cosina, Agostino Catalano, Claudio Traina, Vincenzo Li Muli.

Trent’anni ci separano dalla morte tragica di queste persone coraggiose, la cui vicenda umana e civile ha però ancora molto da dire.

Da qui l’idea di affrontare questo trentesimo anniversario mettendo a confronto, in un dialogo intergenerazionale, chi ha vissuto quel periodo e un folto gruppo di ragazzi e ragazze, che hanno preparato e condotto in prima persona gli incontri con familiari delle vittime, magistrati, giornalisti ed esponenti della società civile. ” (Dal risvolto di copertina del libro)

 

Dall’Introduzione del curatore Alberto Conci

“…a settembre 2021 abbiamo intrapreso questa nuova avventura coinvolgendo gli studenti di sei licei: il «mio» Leonardo da Vinci di Trento, il liceo Parini di Seregno (Monza e Brianza) con la professoressa Silvia Meroni, i licei Gandini-Verri di Lodi con le professoresse Simonetta Pozzoli e Stefania Landi, il liceo Vegio di Lodi con la professoressa Alessandra Peviani, il liceo Don Milani di Montichiari (Brescia) con la professoressa Laura Butti.”

 

In familiari delle vittime in dialogo con gli studenti

Margherita Asta (figlia di Barbara Rizzo e sorella dei gemellini Salvatore e Giuseppe Asta uccisi a Pizzolungo dall’autobomba che doveva invece uccidere il giudice Carlo Palermo), Fiammetta Borsellino (figlia di Paolo Borsellino), Caterina Chinnici (figlia del giudice Rocco Chinnici), Stefania Grasso (figlia di Vincenzo Grasso ucciso a Locri), Matilde Montinaro (sorella di Antonio Montinaro, caposcorta di Falcone), Tina Martineza Montinaro (moglie di Antonio Montinaro), Silvia Stener (nipote di Eddie Walter Max Cosina che faceva parte della scorta di Borsellino).

 

I testimoni in dialogo con gli studenti

Giovanni Bianconi, Concetta Cammarata, Daria de Pretis, Ilaria Ferramosca, Ombretta Ingrasci, Francesco La Licata, Francesco Messina, Vincenzo Passerini, Caterina Pellingra, Gregorio Porcaro, Pasquale Profiti, Pierpaolo Romani, Giuseppina Salerno, Grazia Villa.

 

Il metodo

“Sul piano metodologico è stato creato un gruppo trasversale a partecipazione libera, non legato ai gruppi classe. In tutte le fasi del lavoro è stata messa al centro la partecipazione attiva delle ragazze e dei ragazzi che sono stati protagonisti nella ricerca iniziale sul fenomeno della mafia e sugli anni che hanno preceduto e seguito le stragi di Capaci e Via D’Amelio; nella preparazione dei singoli incontri, per i quali hanno dovuto raccogliere informazioni e scegliere le domande più opportune; nella conduzione dei dialoghi, durante i quali hanno coordinato le domande; nei momenti di confronto successivo, serviti a individuare i temi principali di questa esperienza confluiti poi nel contributo che un gruppo di loro ha steso e che chiude il libro.”(Dall’Introduzione di Alberto Conci)