Un piatto di sardine

Padre Paolo Angheben (1946-2021)

È tempo di svegliarvi dal sonno (Romani 13,11) è il grido che all’inizio dell’avvento la Scrittura fa risuonare per tutti noi. Più ci penso vedo quanto sia urgente. Dormiamo beatamente ammaliati dai tanti saltimbanchi, che vomitano insulti e volgarità, menzogne e irrisioni, che invocano carri armati e ruspe per impaurire, dominare e sfruttare.” (Padre Paolo Angheben)

 

 

Padre Paolo Angheben, missionario della Consolata, trentino, è stato ucciso dal Covid in Etiopia, l’8 maggio scorso. Aveva 74 anni. A quel paese, a quel popolo, a quei poveri ha dato tutta la sua vita. Ha dato la vita. Era un uomo di profonda fede, di schietta verità, di grande di coraggio. Un testimone autentico del Vangelo. Lo ricordiamo con una delle sue lettere inviate agli amici in Italia.

 

NATALE 2019

UN PIATTO DI SARDINE

 

È tempo di svegliarvi dal sonno(Romani 13,11) è il grido che all’inizio dell’avvento la Scrittura fa risuonare per tutti noi. Più ci penso vedo quanto sia urgente.

Dormiamo beatamente ammaliati dai tanti saltimbanchi, che vomitano insulti e volgarità, menzogne e irrisioni, che invocano carri armati e ruspe per impaurire, dominare e sfruttare.

È proprio necessario svegliarsi dal “sonno della ragione”, da quel “sonno esistenziale” che è chiusura, egoismo, divisione, deriva razzista che genera mostri di società e branchi di violenti … e la gente, i poveri diavoli, sono zittiti e massacrati.

Era già successo a Betlemme molti secoli fa!

State attenti”, dice la Parola di Dio, aprite quei vostri occhi capaci di vedere lontano, e quel cuore in grado di interpretare la storia,oltre le luci dei mercatini e dei “Black Friday”. Veramente manchiamo di grandi orizzonti, di profezia, di speranza. Non il Vangelo, ma il consumismo, che spegne il cervello e cancella la storia, è il vero oppio dei popoli

Il Vangelo è la critica più radicale di tutti gli idoli arroganti che ci stiamo costruendo e che stiamo adorando.

Il bambino di Betlemme non è calma, poesia, sottomissione.

È rivoluzione, rompe tutti gli schemi preconfezionati del potere e della religione, dell’interesse e dell’egoismo; e per questo è sempre così ostacolato, vilipeso, schernito; e da Betlemme in poi lo è chi vuole essere un vangelo vivente come Papa Francesco e molti altri.

Se Dio non si fosse fatto carne a Betlemme, tutto sarebbe continuato come prima; ma a Betlemme tutta la storia, il pensiero dell’uomo e la vita del mondo è stata messa in crisi e poi ci ha dato le istruzioni di come vivere davvero in questo mondo; e ci ha parlato di fraternità, di condivisione, di libertà, di servizio, di dare la vita per amore. Bella novità!

E allora, se è vero che “i poveri sono il nostro passaporto per il paradiso(Papa Francesco), che non succeda che, quando ci troveremo a fare il bilancio della vita di fronte al Signore, non solo ci troviamo privi del “passaporto”, ma anche della “carta di identità”!

Perché non c’è lacrima delle vedove, degli orfani e dei poveri che non aspetti una risposta da una terra fraterna, perché Dio ha mandato noi a rispondere per Lui e per noi.

Forse le “sardine”, che di questi tempi nuotano un po’ in tutta Italia, ci stanno dicendo che è possibile spaziare su orizzonti diversi, nuotare verso le acque della fraternità, uscire dai nostri porticcioli stagnanti e navigare verso un futuro diverso.

Perché no, se è Vangelo, o semplicemente umano?

E … se per il pranzo di Natale, invece del solito tacchino e panettone, servissimo un bel piatto di “sardine” con il loro contorno di verità, umiltà, comprensione, di perdono, amore, condivisione, di un abbraccio e un bacio, di libertà, di una stretta di mano, di una parola buona e gentile, di rispetto?

In fondo è come diceva Charlie Chaplin: “Serve il potere solo quando si vuol fare qualcosa di dannoso, altrimenti l’amore è sufficiente per fare tutto il resto”.

Buon Natale, allora!

Padre Paolo Angheben