“La memoria della Shoah”. Dialogo con Edith Bruck, testimone di Auschwitz e scrittrice, insieme agli studenti del Liceo Socrate di Roma e a Vincenzo Passerini (lunedì 6 febbraio 2023)

“Auschwitz è stata la mia università”. Sono parole di Edith Bruck, lucida testimone di deportazioni nei lager nazisti, oggi scrittrice instancabile che ha scelto di raccontare l’orrore della Shoah anche per tutti coloro che non sono sopravvissuti. I suoi libri si imprimono nella memoria di chi legge, le sue parole sono autentiche, le sue riflessioni e la narrazione della sua esperienza sono sempre attraversate da una volontà incrollabile di credere che “in fondo al buio c’è la luce”. (A cura dell’associazione Ideerranti)

“La memoria della Shoah”

La scrittrice Edith Bruck incontra gli allievi

del Liceo Classico e Scientifico Socrate di Roma

Iniziativa a cura dell’Associazione culturale Ideerranti

 

 

“Auschwitz è stata la mia università”. Sono parole di Edith Bruck, lucida testimone di deportazioni nei lager nazisti, oggi scrittrice instancabile che ha scelto di raccontare l’orrore della Shoah anche per tutti coloro che non sono sopravvissuti.

I suoi libri si imprimono nella memoria di chi legge, le sue parole sono autentiche, le sue riflessioni e la narrazione della sua esperienza sono sempre attraversate da una volontà incrollabile di credere che “in fondo al buio c’è la luce”.

Impegnata da anni in un costante dialogo con i giovani, animato dal desiderio di fornire “difese per il futuro”, Edith Bruck trasmette una lezione di impegno civile a favore della condivisione e della pace.

Edith Bruck

Edith Bruck, di origine ungherese, è nata nel 1931, in una povera, numerosa famiglia ebrea. Nel 1944, poco più che bambina, il suo primo viaggio la porta nel ghetto del capoluogo e di lì ad Auschwitz, Dachau, Bergen-Belsen. Sopravvissuta alla deportazione, dopo anni di pellegrinaggio, approda definitivamente in Italia, adottandone la lingua.

Nel 1959 esce il suo primo libro “Chi ti ama così”; nel 1962 pubblica il volume di racconti “Andremo in città” (nuova edizione La nave di Teseo, 2021), da cui il marito Nelo Risi trasse l’omonimo film.

È autrice di poesie e di romanzi. Presso la Nave di Teseo sono usciti: “La rondine sul termosifone” (2017), “Ti lascio dormire” (2019), “Il pane perduto” (2021),   “Tempi” (2021), “Lettera alla madre” (2022)  “Sono Francesco” (2022).

 

Vincenzo Passerini. Nato a Brentonico, Trento nel 1951, bibliotecario, è stato tra gli animatori di varie iniziative culturali e politiche (Rosa Bianca, Il Margine, La Rete, Costruire Comunità) e consigliere regionale del Trentino Alto-Adige dal 1993 al 2003. Ha presieduto dal 2011 al 2014 il Punto d’incontro, fondato da don Dante Clauser, che a Trento accoglie le persone senza dimora. Dal 2015 al 2018 ha guidato la federazione del Trentino-Alto Adige del Cnca (Coordinamento nazionale comunità di accoglienza). Ha pubblicato “Anch’io in fila alle sei. Con gli immigrati davanti alla Questura” (2003), “Ricordati che sei stato straniero anche tu” (2015) “La solitudine di Omam. Profughi e migranti, cronache di una rivoluzione”, con Giorgio Romagnoni  (2018), “Tracce nella nebbia. Cento storie di testimoni” (2021).

A cura dell’Associazione culturale Ideerranti