L’ex presidente della Corte Costituzionale Valerio Onida e la “democrazia sostanziale” di Dossetti

Giuseppe Dossetti (1913-1996).

Il prof. Valerio Onida (1936-2022).

Ricordiamo il grande giurista Valerio Onida, già presidente della Corte Costituzionale, scomparso in questi giorni (14 maggio), pubblicando alcuni passi della sua “Postfazione” a un libro che raccoglie alcuni importanti scritti di Giuseppe Dossetti sulla “democrazia sostanziale”.

 

Valerio Onida sulla “democrazia sostanziale” nella concezione di Giuseppe Dossetti

Passi tratti dalla Postfazione al libro:

Giuseppe Dossetti, Democrazia sostanziale, a cura di Andrea Michieli, prefazione di Carlo Galli, postfazione di Valerio Onida, Zikkaron (www.zikkaron.com), Marzabotto (BO) 2017.

 

Il libro può essere acquistato presso la casa editrice Zikkaron, le librerie o le piattaforme online.

 

«Democrazia: vocabolo e concetto antico, che attraversa da millenni la storia dell’umanità. Risultante dell’unione di due parole, “popolo” e “forza” (potere, governo).

Non c’è forse oggi termine del linguaggio politico più condiviso, ma anche più diversamente declinato e usato, come dimostra la frequentissima aggettivazione con cui si sente il bisogno di accompagnarlo e qualificarlo (democrazia formale, procedurale e sostanziale, diretta e indiretta, liberale, popolare – una ripetizione – , politica, sociale, economica, costituzionale, e così via).

E si capisce: già il termine “potere” o “governo” può essere declinato diversamente, con l’accento sull’aspetto del dominio o su quello di cura degli interessi della comunità, con una accezione tendenzialmente illimitata o connotato da limiti precisi.

E il “popolo”, chi o che cos’è? Una somma di individui accomunati dal vivere entro certi confini, o dall’essere riconosciuti come cittadini di uno Stato, o da altre circostanze oggettive; o una comunità fornita da un suo senso di identificazione, di valori e interessi comuni, di una capacità di esprimere una volontà collettiva?

 

Un rapporto vitale tra persona e comunità

L’idea o l’ideale di democrazia che il Dossetti costituente, politico, educatore, difensore della Costituzione ha portato avanti in tutta la vita, e che è documentato anche in questi scritti, è “sostanziale”, nel senso che muove dalla centralità della persona, portatrice di una inviolabile dignità e di diritti e di doveri, e insieme qualificata dalla molteplicità delle relazioni comunitarie in cui essa vive e si sviluppa e dal rapporto vitale fra persona e comunità.

È l’idea che si manifesta costantemente nelle sue parole e nei suoi scritti.

Quando, molti anni dopo la chiusura della sua esperienza politica, Dossetti ripercorre il proprio Itinerario di vita e fede (nell’ultimo scritto qui riprodotto), questa idea è insistita e ribadita: “una democrazia reale, sostanziale, non nominalistica”, che cerca di “mobilitare le energie profonde” del popolo per indirizzarle verso “uno sviluppo democratico sostanziale”, cioè non solo connotato da una dose di eguagliaza e di solidarietà, ma favorente il popolo come “soggetto consapevole dell’azione politica”.

 

Per uno Stato nuovo, né statalista né individualista 

La democrazia sostanziale di cui parla Dossetti è un obiettivo assai più complesso e ambizioso di quella di un assetto dei poteri istituzionali che sia fondato su sovranità popolare ed elezioni a suffragio universale.

Richiama l’aspirazione ad uno Stato nuovo, che non smentisca le conquiste delle rivoluzioni liberali (e quidi rifiuti radicalmente il fascismo e la concezione statalista per cui “tutto nello Stato, nulla fuori dello Stato”), ma non ritorni semplicemente alla Costituzione “individualista” del 1789, in cui non trovano posto i diritti sociali, bensì dia vita a “un assetto giuridico pluralista”: quello tratteggiato nel celebre discorso di Giorgio La Pira nel dibattito alla Costituente dell’11 marzo 1947 (da cui sono tratte le citazioni virgolettate).

Dossetti e La Pira rappresentarono alla Costituente questa medesima concezione costituzionale, che emerge anche negli scritti qui riprodotti.

Una concezione che stava alla base anche del richiamo che lo stesso Dossetti faceva all’ispirazione unitaria della Costituzione.

Si comprendono meglio così anche le parole con le quali Dossetti considerava il successo dei laburisti britannici nelle elezioni del 1945 (La triplice vittoria, p. 11) come l’avvio della realizzazione di una “democrazia sostanziale, cioè vero accesso del popolo e di tutto il popolo al potere e a tutto il potere, non solo a quello politico, ma anche a quello economico e sociale”.»

 

Vedi anche:

Dossetti, 25 anni dopo (2): Democrazia sostanziale – Giovani e Costituzione

 

Vedi anche la pagina speciale su questo blog con i rinvii ai molti testi su Dossetti:

Giuseppe Dossetti: politica e profezia