Un anno con D&D. Primo Levi e il canto di Ulisse

Quest’anno si celebra il 700° anniversario della morte di Dante Alighieri, avvenuta nella notte tra il 13 e il 14 settembre 1321 a Ravenna.

Si celebra anche il 200° anniversario della nascita di Fëdor Michajlovich Dostoevskij, avvenuta a Mosca nel 1821, il 30 ottobre, secondo il calendario giuliano, l’11 novembre, secondo il calendario gregoriano, il nostro.

Staremo un anno in loro compagnia con la rubrica “Un anno con D&D”.

Cominciamo oggi.

 

Un anno con D&D

 

Come un squillo di tromba

 

Nel lager dove l’umanità è offesa e annullata, il canto di Ulisse, il XXVI° dell’Inferno, che torna in mente al prigioniero Primo Levi, il quale lo recita e lo spiega ai compagni, ristabilisce con parole che hanno del divino l’indistruttibile nobiltà dell’essere umano. Una delle più grandi pagine sulla Divina Commedia.

 

Foto Chiara Dossi

 

«…Il canto di Ulisse. Chissà come e perché mi è venuto in mente: ma non abbiamo tempo di scegliere, quest’ora già non è più un’ora. Se Jean è intelligente capirà. Capirà: oggi mi sento da tanto.

…Chi è Dante. Cosa è la Commedia. Quale sensazione curiosa di novità si prova, se si cerca di spiegare in breve che cosa è la Divina Commedia. Come è distribuito l’Inferno, cosa è il contrappasso. Virgilio è la Ragione, Beatrice la Teologia. Jean è attentissimo, ed io comincio, lento e accurato:

Lo maggior corno della fiamma antica

cominciò a crollarsi mormorando,

pur come quella cui vento affatica…

Ecco, attento Pikolo, apri gli orecchi e la mente, ho bisogno che tu capisca:

Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e conoscenza.

 

Come se anch’io lo sentissi per la prima volta: come uno squillo di tromba, come la voce di Dio. Per un momento, ho dimenticato chi sono e dove sono.»

Primo Levi, Se questo è un uomo