Perché non muoia la pietà. Ricordiamo i 35.597 morti

In un nuovo spaventoso naufragio accaduto ieri nel Mediterraneo sono morte almeno 65 persone che dalla Libia erano partite per l’Italia in cerca di un futuro migliore.

I pescatori tunisini ne hanno salvato per fortuna molte altre. I pescatori hanno conservato la pietà che i nostri governanti hanno perduto. Il governo italiano è arrivato al punto di punire chi salva esseri umani che stanno annegando.

Una vergogna che dovrebbe far reagire tutte le coscienze e che invece è accolta da troppa indifferenza e da troppi applausi, altrettanto vergognosi.

Un governo che si dice cristiano e che punisce i samaritani. I pulpiti delle nostre chiese dovrebbero tremare di indignazione di fronte a questa offesa alla dignità umana e al Vangelo.

Cosa resta dell’umanità se non sentiamo dolore di fronte a questi morti?

Cosa resta del Vangelo se si punisce chi salva la vita umana?

Non possiamo rimanere in silenzio e abituarci a questa barbarie.

Dietro ai numeri di morti ci sono persone, nomi, volti, storie, famiglie, affetti, sogni.

Dobbiamo ricordarli quei nomi. È quello che fa United for interculural action, una ong olandese che raccoglie i nomi e le storie dei migranti morti nel tentativo di raggiungere l’Europa. Morti in mare, ma anche sulla terraferma, nei centri di detenzione, nelle strutture di accoglienza, in tante altre situazioni a causa dei muri fisici e legislativi costruiti dalla fortezza Europa.

United tiene costantemente aggiornato questo elenco delle vittime, verifica accuratamente le informazioni raccolte, restituisce i nomi a ciascuna vittima, anche se non sempre è possibile, ricostruisce le circostanze, la data, le modalità della morte, segnala la fonte di informazione.

Un lavoro paziente e rigoroso da cui è nata “la lista”.

Dal gennaio 1993 al 30 settembre 2018 “la lista” elenca e ricorda 35.597 morti.

Una strage spaventosa. Una strage infinita. La strage della nuova guerra d’Europa.

La lista è attualmente ferma al 30 settembre 2018 perché, prima di essere inseriti, i nomi delle vittime e le circostanze della morte devono essere per alcuni mesi sottoposti a verifiche, spesso lunghe e laboriose.

La mia proposta è che il 20 giugno prossimo, giornata mondiale dei rifugiati, “la lista” sia pubblicamente letta in diversi luoghi del Trentino. In ciascuno sia letta una parte di questo interminabile e dolente elenco, in modo che l’insieme delle iniziative ne consenta la lettura integrale.

Siano letture pubbliche aperte alla libera partecipazione di cittadini, associazioni, volontari. Come è già accaduto in diversi paesi d’Europa e in diverse città italiane. La lista si può facilmente trovare sul sito di United.

Ci sono ancora tante splendide riserve di umanità nella nostra società. Dobbiamo reagire insieme alla indifferenza e alla barbarie ricordando insieme i nomi dei morti e continuando insieme ad aiutare i vivi.

 

Comunicato stampa, 11 maggio 2019