Vincenzo Passerini – Giorgio Romagnoni La solitudine di Omran Profughi e migranti, cronache di una rivoluzione Il Margine (TN), 2018, pp. 265, euro 15 Scheda editoriale “C’è tutta la solitudine delle vittime nell’immagine di Omran Daqneesh, il bimbo di cinque anni salvato da un bombardamento ad Aleppo e seduto in un’ambulanza, il
“Vestiti di stracci in grandi greggi,noi, carichi di un incredibile dolore, ci recammo nella terra grande e lontana. Alcuni di noi affogarono davvero. Alcuni di noi morirono davvero di stenti. Ma per ogni dieci che morirono,un migliaio sopravvisse e tenne duro. Meglio affogare nell’oceano che essere strangolati dalla miseria. Meglio ingannarsi da sé, che essere
Nel 2016, in occasione dei 500 anni dalla prima edizione di “Utopia” di Tommaso Moro, la casa editrice Il Margine ha pubblicato una nuova edizione del rivoluzionario libro con la traduzione di Maria Lia Guardini e la cura di Francesco Ghia. La nuova edizione di “Utopia” è stata presentata con una “Lettura teatrale”, svoltasi a
Come nella vita delle persone, anche in quella delle comunità i drammi e le sofferenze possono far crescere. Possono risvegliare, invece della paura, il meglio che c’è in ciascuno. Ne è convinto Claude Rotelli, presidente di Volontarius, l’associazione che a Bolzano sta ogni giorno accanto ai profughi e alle tante povertà di strada, vecchie e
“C’è la giovinezza, l’amicizia, l’amore; c’è la fede e c’è la politica; c’è la guerra; c’è la verità, e c’è il coraggio di dirla al mondo; ci sono pensieri grandi, parole grandi, e grandi azioni; c’è la preghiera e c’è la lotta; c’è la battaglia e c’è la nonviolenza; c’è il duello, impari, con
L’eterna questione, affascinante e tormentata, del rapporto tra fede e politica che ha accompagnato in vario modo anche i quasi tre decenni di vita del “Margine”, la nostra piccola rivista, ha trovato nelle analisi e nelle indicazioni di Pietro Scoppola, storico e intellettuale attivamente impegnato nella vita ecclesiale e civile del nostro Paese, alcune delle
L’ospedale della missione cattolica di Saint Michael, nel cuore della savana, dista due ore e mezzo di strada da Harare, capitale dello Zimbabwe, lo Stato che fu la colonialista Rhodesia del Sud.
“Spezzare le catene. Anche le nostre”. Relazione introduttiva alla 19^ Scuola di formazione politica della Rosa Bianca, “Spezzare le catene. Immigrati e oppressi provocano l’Europa”, San Cosimo alla Macchia, Oria (Brindisi), 26-29 agosto 1999.
Ripercorrendo le tappe della vita e dell’opera di Giuseppe Dossetti viene da chiedersi: è possibile che un uomo abbia potuto fare così tante cose, in ambiti così diversi, sempre ad altissimo livello, sempre con sbalorditiva intensità, ovunque trasformando l’esistente, ovunque lasciando un segno di rara forza e destinato a durare a lungo, ed essere, quest’uomo,
Tra le storie raccontate nel nostro libro La speranza che muove il mondo. Umanità migrante“ c’è quella del “Tribunale delle donne per i diritti delle donne migranti” nato a Roma su iniziativa della Casa Internazionale delle donne che si è ispirata alla storia esemplare del Tribunale delle donne di Sarajevo. Proponiamo qui due delle sei
L’Ospedale della Divina Provvidenza di San Salvador, gestito dalle missionarie carmelitane di Santa Teresa, ospita un centinaio di malati di cancro, tutti poveri. Qui ha deciso di abitare l’arcivescovo Oscar Arnulfo Romero. Per alcuni mesi alloggia in una stanza attigua alla sagrestia della cappella, poi, le suore, impietosite dall’esiguità dello spazio in cui
“Dopo cinquant’anni di autonomia il Trentino vive il suo momento di più diffuso benessere individuale e al tempo stesso di maggior smarrimento politico e sociale. Vogliamo che si torni ad amare la politica, strumento essenziale di trasformazione e di partecipazione civile.” Nella seconda metà dell’anno 2000 dopo una serie di incontri, ispirati e
«Quante orecchie deve avere un uomo prima di poter sentire la gente piangere? E quanti morti ci vorranno prima che egli sappia che troppi sono morti? E quante volte può voltare la testa fingendo di non vedere?». Si canta Blowin’ in the Wind di Bob Dylan alla partenza della fiaccolata della pace che inaugura l’anno
Rubare sulla pelle dei disperati è ripugnante. Toglie il respiro, rischia di precipitarci nello sconforto più nero. Ma è proprio senza freni e senza pudore questa corruzione. Perché si è arrivati a questo punto? A rubare, come è successo a Roma, e non solo, sui rifugiati, sui migranti in fuga dalle bombe e dai proiettili,
È la splendente, maledetta domenica 19 aprile 2015. Con un sole così, e nel paradiso di Merano, grazioso cestino di boccioli, arrivano come da un lontano inferno le notizie del più orrendo naufragio di migranti finora accaduto nel Mediterraneo. Ma non è un inferno estraneo a questo paradiso.