Crisi ucraina, a Trento una veglia di preghiera per la pace in cattedrale mercoledì 16 febbraio. Suoneranno le campane di tutte le chiese del Trentino

Trento, duomo, particolare del crocifisso del Concilio.

“L’obiettivo – sottolinea l’arcivescovo Lauro – è anzitutto far percepire alle ucraine e agli ucraini che vivono in Trentino la nostra vicinanza in un momento di particolare apprensione per le loro famiglie e il loro popolo.

Dalle sorti della crisi ucraina – aggiunge don Lauro – passano i destini del Vecchio Continente e del fragile equilibrio mondiale” (da “Vita trentina”)

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“Chi sogna?” (L. Tolstoj)

Pensiero del giorno

“La dottrina di Cristo è un sogno? Ma non è un sogno che la vita di uomini, nel cui animo pur albergano pietà e amore reciproco, sia trascorsa e trascorra tuttora per alcuni nell’organizzare un complesso di roghi, scudisciate, supplizi della ruota, sferzate, narici a brandelli, torture, ceppi, galere, forche, fucilazioni, segregazioni in cella, prigioni per donne e bambini, nell’organizzare massacri per decine di migliaia di uomini in guerra, nell’organizzare periodiche rivoluzioni e atti terroristici …

Basta capire la dottrina di Cristo per capire che il mondo, non quello dato da Dio per la gioia dell’uomo, ma il mondo organizzato dagli uomini per la propria rovina, è un sogno, un sogno dei più assurdi e orrendi, il vaneggiamento di un folle…”.

 

Lev N. Tolstoj, La mia fede, 1884

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Crisi Ucraina-Russia  –  Da Rovereto lettera aperta alle  istituzioni per scongiurare un’altra guerra

Paolo Bergamaschi all’incontro di Rovereto del 9 febbraio 2022. Con lui Beatrice Taddei Saltini e Vincenzo Passerini. Il pubblico ha riempito la sala.

Da Rovereto viene rilanciata una lettera aperta alle istituzioni nazionali e internazionali a partire dal confronto emerso dall’incontro “La crisi in Ucraina, tra venti di guerra e diplomazie” che si è tenuto mercoledì 9 febbraio presso la Sala conferenze Caritro.

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Ma la fiamma olimpica non dà luce agli uiguri – (Un editoriale e alcuni importanti link)

La “formazione professionale” degli uiguri.

“Grazie alla formazione professionale, gli allievi hanno avuto l’occasione di riflettere sui loro errori e cogliere l’essenza del terrorismo e dell’estremismo. Hanno migliorato la loro coscienza nazionale, la coscienza civile, la coscienza dello Stato di diritto…  Sono in grado di distinguere meglio il bene dal male …” (Shohrat Zakir, presidente dello Xinjiang e segretario del partito comunista, sugli uiguri detenuti nei campi di concentramento).

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Dopo la demagogia razzista: il bisogno drammatico di lavoratori fa raddoppiare gli ingressi consentiti agli stranieri

Immagine tratta da globalist.it.

Il nuovo decreto flussi del 21 dicembre 2021 rappresenta una netta svolta: il bisogno drammatico di manodopera straniera vince sulla demagogia e la xenofobia e il numero di lavoratori stranieri non comunitari che potranno entrare in Italia nel 2022 è più che raddoppiato rispetto agli ultimi sei anni: 69.700 lavoratori. Del tutto insufficiente, comunque. E manca ancora una politica migratoria. Si va avanti con procedure complicate e inadeguate che sono tra le cause dell’immigrazione irregolare.

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“Lottare, non arrendersi, stare vicini al prossimo…”. Tre studentesse commentano alla Rai di Bolzano “Tracce nella nebbia”

Etty Hillesum è tra i cento testimoni raccontati in “Tracce nella nebbia”.

“Mai scappare dagli ostacoli che la vita ci pone davanti”, “Lottare, non arrendersi, stare vicini al prossimo”, “Spronare le persone a fare un po’ di più”, “Essere noi i testimoni di domani …”

Carmela Marsibilio ha raccolto, per una trasmissione della Rai di Bolzano, le impressioni di tre studentesse – Isabella, Gloria, Matilde – sulla lettura di Tracce nella nebbia e l’incontro con l’autore. Ecco l’audio.

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Basta finanziare i crimini contro l’umanità! L’accordo con la Libia va radicalmente cambiato

Libia, centro di detenzione governativo per i profughi (foto Medici senza frontiere- da “Avvenire”)

Il 2 febbraio è scaduto l’accordo (tecnicamente “memorandum”) tra Italia e Libia, sottoscritto il 2 febbraio 2017 dal governo di centrosinistra Gentiloni, sotto la regia del ministro Minniti, in base al quale noi finanziamo non solo la famigerata Guardia costiera libica (che abbiamo visto bastonare i profughi e cercare di speronare le loro barche perché affondino), ma finanziamo anche i disumani centri di detenzione per i profughi, meglio definiti lager. Perché lì si tortura, si ricatta , si violenta, si uccide.

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Scongiurare un’altra guerra in Ucraina. Un incontro con Paolo Bergamaschi il 9 febbraio

Paolo Bergamaschi (a sinistra) e David Sassoli, presidente del Parlamento europeo recentemente scomparso.

Mercoledì 9 febbraio 2022 alle 20.30 presso la sala Caritro di piazza Rosmini a Rovereto si svolgerà un incontro sul tema “La crisi in Ucraina tra venti di guerra e diplomazie”. Relatore sarà Paolo Bergamaschi. Introdurranno Beatrice Taddei Saltini e Vincenzo Passerini. Organizzano varie associazioni e gruppi. Un importante momento di informazione e confronto su questa drammatica e pericolosissima crisi con un grande esperto d’Europa e attivista del movimento eco-pacifista.

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100 anni fa veniva pubblicato l’«Ulisse» di Joyce. Breve storia di un libro colossale e del suo autore

James Joyce e Sylvia Beach nella libreria Shakespeare and Company (immagine tratta dal libro “James Joyce”, di Chester G. Anderson, Thames and Hudson, London 1998).

Il 2 febbraio 1922 veniva pubblicato a Parigi da Sylvia Beach della libreria-casa editrice Shakespeare and Company il colossale Ulysses di James Joyce. Uno dei libri più importanti, complessi, rivoluzionari, censurati e meno letti del Novecento. Ecco la storia – unica – del libro e del suo autore che se ne andò in esilio dalla sua Irlanda, amò Dante e la Bibbia, e l’opera italiana, ebbe un contraddittorio rapporto coi gesuiti e fu anche maestro di inglese di Italo Svevo e di Alice Weiss, la madre di don Lorenzo Milani.

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Rutilio, Romero, Focherini: la verità delle vittime e l’anticomunismo

Padre Rutilio Grande

Oscar Arnulfo Romero

Odoardo Focherini

 

 

 

 

 

 

 

 

«Storie di martiri, storie di conversione, di cambiamenti profondi davanti alle vittime del potere. La vita non è la recita di una parte. La fedeltà al Vangelo può sconvolgerla. Anche se si è adulti. Anche se si è vecchi. Basta non stancarsi mai di stare in ascolto della Parola.»

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Elisa Springer, morte e resurrezione dopo il lager

Elisa Springer (Vienna 1918 – Matera 2004)

«Col cuore in gola suonò. “Cosa vuole?”, le chiese la donna che le aprì. Riuscì a dire qualcosa e fu fatta entrare. Alle pareti c’erano ancora i quadri di famiglia. La donna le lasciò prenderne uno. Era “tutto” per Elisa. Lasciò la città. “Vienna non aveva più posto per i suoi figli”, dirà.»

(da Tracce nella nebbia. Cento storie di testimoni)

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“Nessun gruppo sociale, non una comunità religiosa o professionale o scientifica in Germania e in Europa si oppose allo sterminio…” (S. Friedländer)

Nella Giornata della memoria dello sterminio degli ebrei non si possono dimenticare alcune semplici e atroci verità. Sulle quali riflettiamo troppo poco. Ce le ricorda lo storico Saul Friedländer, nato a Praga nel 1932, cittadino francese e israeliano, docente a Tel Aviv e Los Angeles. I suoi due volumi sono quanto di più completo, inequivocabile, documentato si possa trovare sulla Shoah e sulle responsabilità collettive della Germania, ma anche dell’Europa, nello sterminio.

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Dove nascono le rose bianche per David Sassoli

«Essere di “sinistra” oggi» e «Questione meridionale e rivoluzione dei comportamenti»: sono i titoli (che potrebbero essere riproposti pari pari oggi) delle due scuole di formazione politica organizzate nell’estate del 1983 in Trentino e in Sicilia dalla Lega democratica e dalla Rosa Bianca, anime del cattolicesimo democratico. Ad Acireale (Catania) si aprì con Sergio Mattarella,  a Brentonico (Trento) con  Achille Ardigò. Presiedette in entrambe le situazioni Paolo Giuntella.

La cultura politica di David Sassoli ha qui le sue radici. Qui nascone le rose bianche che hanno accompagnato il suo commiato, a Roma e a Strasburgo.

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“Il presidente e i testimoni”, dialogo tra Marco Damilano e Vincenzo Passerini – Lunedì 17 gennaio ore 17.30

Alla vigilia del voto per il Quirinale, nel pomeriggio di lunedì 17 gennaio, alle ore 17.30, abbiamo il piacere di trasmettere in diretta sulla pagina Facebook di Vita Trentina un dialogo tra Marco Damilano, direttore de “L’Espresso” e autore de Il Presidente (La Nave di Teseo), e Vincenzo Passerini, autore di Tracce nella nebbia. Cento storie di testimoni (ViTrend). Modera il direttore di Vita Trentina Diego Andreatta.

Chi non può seguire il dialogo su Facebook troverà la registrazione nei prossimi giorni sul sito di Vita Trentina: www.vitatrentina.it

David Sassoli – 3/ Gli immensi dolori e le grandi speranze da cui è nata l’Unione europea

“Io sono figlio di un uomo – affermava Sassoli davanti ai parlamentari europei – che a 20 anni ha combattuto contro altri europei, e di una mamma che, anche lei ventenne, ha lasciato la propria casa e ha trovato rifugio presso altre famiglie.

Io so che questa è la storia anche di tante vostre famiglie…  La nostra storia è scritta sul dolore…”

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David Sassoli – 2/ “Continuiamo insieme la battaglia per salvare i profughi”

David Sassoli (1956-2022)

L’impegno sul fronte dei profughi da parte del presidente del Parlamento europeo David Sassoli, scomparso il 10 gennaio per una grave malattia, era autentico e continuo. Ricordo la sua telefonata (eravamo amici dagli anni del comune impegno nell’associazione Rosa Bianca) dopo l’appello che con Laura Rozza Giuntella e un folto gruppo di personalità dell’associazionismo cattolico gli avevamo rivolto dalle pagine di “Avvenire” il 18 gennaio di un anno fa perché l’Europa salvasse i bambini profughi sull’isola di Lesbo che vivevano in condizioni disperate.

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David Sassoli – 1/ “Il filo non è spezzato”

“Il gomitolo dell’alleluia”, di Vittorio e Paolo Giuntella.

“Il Gomitolo di Vittorio Emanuele e Paolo Giuntella, che viene ripubblicato, è il libro del loro indissolubile legame al popolo di Dio. È il libro di una fedeltà, molto cara ai primi cristiani, quella di essere protagonisti di un viaggio.”

David Sassoli

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Il Presidente? “Magistrato di persuasione e di influenza” (Valerio Onida)

Pensiero del giorno

Il Presidente della Repubblica

«C’è una bella espressione usata alla Costituente per indicare il ruolo del presidente: “magistrato di persuasione e di influenza” (magistrato, non nel senso di appartenente alla magistratura, ma in quello di carica istituzionale): la sua autorevolezza morale, la sua capacità di collocarsi al di sopra della contrapposizione fra maggioranza e opposizioni, sul terreno dunque schiettamente costituzionale, possono avere, nelle vicende spesso turbolente della politica, un effetto di salvaguardia di valori essenziali della convivenza politica e della collaborazione fra poteri. Naturalmente, trattandosi dell’unica carica schiettamente “monocratica” fra quelle supreme, conta molto la personalità del suo titolare.»

 

Valerio Onida, presidente emerito della Corte Costituzionale

(da V. Onida, La Costituzione, Il Mulino, 2007, p. 99)

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“L’inizio e la fine” (Pavel Florenskij)

Pensiero del giorno

Pavel Florenskij (1882-1937)

«Ricordo spesso la morte di papà. Egli faceva dei sogni (o forse erano visioni)
di viaggi, o piuttosto di migrazioni di nomadi negli spazi sconfinati
dell’Asia. Il pensiero dell’abbondanza lo terrorizzava. “Normalmente si
pensa che l’umanità morirà per la carenza di qualcosa – diceva. – Per me
invece è chiaro che morirà per l’abbondanza.”
Anche a me il molto ha sempre fatto paura, fin dall’infanzia, perché ti
sembra che irrompa il caos senza forma, che non sei in grado di governare e
che non puoi fare tuo.
Dove non c’è una composizione, non ci può essere neanche comprensione,
ma la composizione comporta il limite. Che cos’è la cosa più importante in
un’opera d’arte? La cornice, la ribalta, il confine nel tempo, l’inizio e la fine.
Se non ci sono limiti, non è possibile neanche la serenità.»

 

Pavel Florenskij

 

(da Pavel Florenskij, Non dimenticatemi, a cura di Natalino Valentini e Lubomir Zák, Milano, Mondadori 2000, p. 310); vedi  in questo blog Terzo Abecedario della buona battaglia).

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Desmond Tutu: una storica lezione di giustizia e umanità

L’arcivescovo anglicano Desmond Tutu (1931 – 2021).

Desmond Tutu, primo arcivescovo nero di Città del Capo, scomparso a 90 anni il 26 dicembre scorso, dopo aver combattutto con la nonviolenza l’apartheid presiedette la Commissione per la verità e la riconciliazione voluta da Mandela all’indomani della nascita del Sudafrica democratico.

Si trattò di una colossale operazione di giustizia e riconciliazione nella verità mai vista prima nella storia umana.

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“Una specie di testo di educazione civica fatto con le testimonianze”

Aleksandr Solzenicyn tra i cento Testimoni

Primo Levi tra i cento Testimoni

«Questo libro [Tracce nella nebbia] vuole essere anche una specie di testo di educazione civica, fatto con le testimonianze.»
«I profili sono semplici e sono adatti a tutti, ma hanno una loro complessità: negli sguardi di queste persone si riassume in poche righe una tragedia collettiva.”

«Storie diverse accomunate dal bisogno di verità che non conosce confini. Nel libro non ci sono scelte ideologiche: troviamo i martiri dei Gulag e quelli dei Lager, figure di ogni ambito ideologico e religioso, credenti e non.”

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Smarriti senza quella presenza

Andrej Rublëv, Icona della natività

“In verità, sulla terra noi vaghiamo un po’ a caso e se non avessimo davanti agli occhi la preziosa immagine di Cristo, ci smarriremmo e ci perderemmo del tutto, come il genere umano prima del diluvio.”

Fëdor Dostoevskij, il grande scrittore russo di cui abbiamo da poco ricordato i 200 anni dalla nascita, mette in bocca al monaco Zosima, nel grandioso romanzo I fratelli Karamazov, le parole della sua fede.

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Le inchieste di Daphne Caruana Galizia riprese da coraggiosi (e minacciati) giornalisti

Daphne Caruana Galizia è uno dei 100 testimoni del libro “Tracce nella nebbia”.

“Le sue inchiese stavano svelando anche traffici illegali di idrocarburi, armi e droga tra Malta, Italia e Libia. Altri coraggiosi giornalisti seguono le sue orme”.

Si conclude con queste parole il nostro ritratto di Daphne Caruana Galizia nel libro Tracce nella nebbia. Cento storie di testimoni. L’indomabile giornalista maltese fu assassinata il 16 ottobre 2017. La sua battaglia per la verità non è stata inutile.

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Gurnah: “Scrivere serve anche a mostrare quello che può essere fatto diversamente”

Abdulrazak Gurnah

“Scrivere non riguarda un unico aspetto, non si concentra su questo o quel problema, su questo o quel timore, e siccome abbraccia la vita umana in un modo o in un altro, prima o poi la ferocia, l’amore e la debolezza diventano i suoi argomenti.

Sono convinto che scrivere serva inoltre a mostrare quello che può essere fatto diversamente, quello che sfugge al duro e cieco occhio del dominatore, quello che rende le persone, per quanto piccole di statura, sicure di sé stesse e immuni al disprezzo altrui.” (A. Gurnah)

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